Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 416:
|-
|''Quae sicut ab eis digestae sunt ita quoque ab interpraetibus fideliter in latinum eloquium verterentur nec ambiguitatem legentibus facerent nec sermonum se varietas inpugnaret· illo praecipue loco ubi de unitate trinitatis in prima iohannis epistula positum legimus in qua est ab infidelibus translatoribus multum erratum esse fidei veritate conperimus trium tantummodo vocabula hoc est aquae sanguinis et spiritus in ipsa sua editione potentes et patri verbique ac spiritus testimonium committentes in quo maxime et fides catholica roboratur et patris et fili et spiritus sancti una divinitatis substantia conprobatur· In ceteris vero epistulis quantum nostra aliorum distet editio lectoris prudentiae derelinquo· Sed tu virgo christi eusthocium dum a me inpensius scribturae veritatem inquiris''
|E quelle (cosa?) così come da essi sono state ordinate così anche dagli interpreti sarebbero tradotte fedelmente in lingua latina e non creerebbero ambiguità ai lettori né la diversità dei discorsi finirebbe in contraddizione; in particolare in quel passo posto nella prima lettera di Giovanni dove leggiamo dell'unità della trinità nella quale è (?) anche dai traduttori infedeli sappiamo che ci sono stati molti errori quanto alla verità della fede solo tre parole cioè "dell'acqua, del sangue e dello spirito" nella loro edizione potenti (?) e affidando (?) al padre la testimonianza sia del verbo che dello spirito(?) in cui più di tutto si rafforza anche lla afedefede cattolica si comprova l'unica sostanza della divinita: sia Padre che Figlio che Spirito Santo. Ma lascio alla saggezza del lettore quanto l'edizione altrui si allontani dalla nostra nelle altre lettere. Ma tu Eustochio vergine di Cristo mentre mi richiedi fin troppo pressantemente la verità delle scritture...
|-
!Colspan=2|''Prologus Sancti Hieronymi in Septem Epistolas Canonicas''; Wordsworth & White 1954 [1899]: III,230-231
Riga 426:
|}
 
In pratica se la citazione è mutila all'inizio e alla fine, tagliata nel mezzo, priva di punteggiatura e con diversi errori (dato il precedente ''ponentes'', ''omittentes'' è molto più sensato di ''committentes'') o proviene da una fonte che varrebbe la pena cestinare confrontare con altre più fededegne o noterai che mi sono trovato a svolgere un certo tipo di ricerca per ricostruire il testo corretto che non so se tu abbia già svolto, e comunque eccomi a sottoporti una sua traduzione assolutamente improbabile da cui non so cosa tu voglia dedurre.
 
Il greco della koinè finché è ellenistico e fondamentalmente pagano mantiene una certa continuità conservativa dinel lessico, ma già dal secondo-terzo secolo d.C. diverse parole assumono significati tecnici nel elssicolessico cristiano che non sono immediati per chi non si occupa di letteratura o esegesi biblica, e mentre i Vangeli sono scritti in una koinè orientaleggiante fondamentalmente più semplice della normale prosa greca, i padri e i dottori della Chiesa non esitano a lanciarsi in complesse costruzionielaborazioni retoriche e teologico -filosofiche in cui non è sempre un benevantaggio avere un retroterra linguistico appunto precristiano. Dammi comunque il tempo di rivedere i due brani greci e te li sottoporrò. - [[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] - '''[[:s:utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[:s:Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 19:00, 3 ago 2020 (CEST)