Paolo Thaon di Revel: differenze tra le versioni

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== Prima guerra mondiale ==
Con l'entrata dell'Italia nella [[Prima guerra mondiale]] (24 maggio 1915), Thaon si trovò in contrasto con il comandante in capo dell'Armata, il viceammiraglio [[Duca degli Abruzzi|Luigi di Savoia duca degli Abruzzi]] (spalleggiato dagli ammiragli [[Umberto Cagni di Bu Meliana|Cagni]] e [[Enrico Millo|Millo]]) di una strategia che non condivideva; il Duca degli Abruzzi desiderava affrontare la squadra navale in mare aperto e vendicare la [[Battaglia di Lissa|sconfitta di Lissa]] mentre Thaon ritenne che le operazioni navali del futuro portassero meno all'occasione della grande battaglia navale, in favore di nuovi mezzi insidiosi come siluranti, sommergibili, mine e aeroplani. Nelle prime azioni austriache vengono colati a picco due incrociatori da sommergibili tedeschi e per sabotaggio, nel porto di Brindisi, esplode la corazzata ''[[Benedetto Brin (nave da battaglia)|Benedetto Brin]] '' e a Taranto la nuova corazzata ''[[Leonardo da Vinci (nave da battaglia)|Leonardo da vinci]]''. Il principe rimase al comando della flotta e Thaon si dimise dall'incarico di Capo di Stato Maggiore, il 1º ottobre del 1915. Presentandosi a Vittorio Emanuele III disse: "''«Maestà devo combattere e guardarmi dagli austriaci, dagli Alleati e dagli ammiragli italiani. Le assicuro che i primi mi danno meno da fare degli altri due''"»<ref>{{Cita libro|autore=Pier Paolo Cervone|titolo=Thaon di Revel Il Grande Ammiraglio|anno=2019|editore=Ugo Mursia Editore s.r.l.|città=Milano|pp=59-76}}</ref><ref>[http://www.difesaonline.it/news-forze-armate/storia/dissero-di-lui-thaon-di-revel]</ref>.
 
Ottenendo la nomina di comandante in capo del Dipartimento militare marittimo di Venezia<ref name="marina.difesa.it">{{Cita web|url=http://www.marina.difesa.it/Notiziario-online/Pagine/20160505_regia_marina.aspx|titolo=La Regia Marina durante la Grande Guerra a difesa della "Serenissima" - Marina Militare}}</ref>, sostenne il potenziamento l'aviazione navale, l'impiego dei treni armati, la creazione dei "moderni" fanti di marina<ref>{{Collegamento interrotto|1=[http://www.leganavale.it/wps/wcm/connect/lni/540f3b0b-f08e-4bc8-91c8-008da01c747f/6.S.Marco.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=ROOTWORKSPACE.Z18_7A5C1141L0C3E0AU9Q12D31000-540f3b0b-f08e-4bc8-91c8-008da01c747f-lx9Wap5 fanti di marina] |date=aprile 2020 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> e dei [[Motoscafo armato silurante|MAS]] alla quale riformula la destinazione tattica; non solo arma difensiva protetta dai canali della laguna, ma orma offensiva, capace di colpire il nemico all'interno delle sue basi<ref>{{Cita libro|autore=Pier Paolo Cervone|titolo=Thaon di Revel Il Grande Ammiraglio|annooriginale=2019|editore=Ugo Mursia Editore s.r.l.|città=Milano|p=83}}</ref>. La strategia operativa portò all'affondamento della [[SMS Wien|corazzata austriaca Wien]] nel [[porto di Trieste]],<ref>{{Cita web|url=http://www.marina.difesa.it/conosciamoci/notizie/Pagine/20141209_wien.aspx|titolo=Forzamento del porto di Trieste ed affondamento della corazzata austro-ungarica Wien - Marina Militare|sito=www.marina.difesa.it|lingua=it-IT|accesso=2018-11-04}}</ref>della [[SMS Szent István]]|SMS (Santo''Szent Stefano)István'']] a [[Premuda (isola)|Premuda]] (celebrata come l'[[impresa di Premuda]]) e della nave ammiraglia dell'[[impero austro-ungarico]], la [[SMS Viribus Unitis|SMS ''Viribus Unitis'']] a [[Pola]]. Dopo la [[Battaglia di Caporetto|rotta di Caporetto]], sostenne il mantenimento della linea del [[Piave]] e della [[laguna di Venezia]]. Sul finire della guerra condusse il [[Battaglia di Durazzo (1918)|bombardamento di Durazzo]] e organizzò la rapida occupazione delle isole e delle coste dell'[[Istria]] e della [[Dalmazia]]; "''Senza«senza il blocco navale voluto dal Thaon e assicurato dalle Regie Navi e dai loro equipaggi tra il 1915 e il 1918, la [[Battaglie dell'Isonzo|guerra sull'Isonzo]], sulle Alpi e sul [[Piave]] non solo non sarebbe stata vinta, ma avrebbe comportato, assieme alla rovina dell'Italia, anche quella della Francia e dell'Inghilterra"''»<ref>{{Cita web|url=http://www.marina.difesa.it/Notiziario-online/Pagine/20160505_regia_marina.aspx|titolo=La Regia Marina durante la Grande Guerra a difesa della “Serenissima”|sito=www.marina.difesa.it|lingua=it-IT|accesso=2018-11-04}}</ref>.
 
Sempre dentro l'[[Arsenale di Venezia]] furono realizzate le protezioni per la salvaguardia del patrimonio artistico e architettonico veneziano. Fu proprio l'Ammiraglio a pianificare e a porre in opera una serie di intelligenti iniziative tese a tutelare le opere, i monumenti i palazzi della città. Sapeva, come emerge dalla sua lunga corrispondenza con [[Gabriele D'Annunzio]], protratta fino alla morte del Poetapoeta, che "«la guerra è cultura perché l'anima di un popolo e dei singoli è cultura"».<ref name="marina.difesa.it" /> In seguito all'[[armistizio di Villa Giusti]], il Thaon annunciò il [[bollettino della Vittoria Navale]], composto da D'Annunzio.
 
== Impegno politico ==