Grande Erg Occidentale: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
FrescoBot (discussione | contributi)
Riga 10:
}}
 
Il deserto del '''Grande Erg occidentale''' ({{arabo|العرق الغربي الكبير|al-ʿIrq al-Gharbī al-Kabīr}}) rappresenta per estensione il secondo «[[Erg (deserto)|mare di dune]]» dell'[[Algeria]], dopo il [[Grande Erg Orientale|Grande Erg orientale]]<ref name="readersnatural">{{cita libro|titolo=Natural Wonders of the World|editore=Reader's Digest Association, Inc|anno=1980|isbn=0-89577-087-3|autore=Richard L. Scheffel e Susan J. Wernet|città=United States of America|pp=168-169}}</ref>. Il suo territorio si estende nella regione nord-occidentale del Paese, confinando a sud e a sud-est con il grande altopiano del [[Tademaït]], a nord-ovest con l'imponente catena montuosa dell'[[Atlante (catena montuosa)|catena montuosa dell'Atlante]], mentre a ovest si spinge verso l'[[Erg Er Raoui]]. L'estrema scarsità delle [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]], inferiori ai 70 mm annui, rende le condizioni climatiche molto difficili, tanto che la sopravvivenza di animali e piante è molto limitata<ref>{{cita web|url=http://earth.jsc.nasa.gov/sseop/EFS/photoinfo.pl?PHOTO=STS059-238-88|titolo=STS059-238-088 Grand Erg Occidental, North Central Algeria April 1994|sito=Earth from Space|editore=[[NASA]]|accesso=18 gennaio 2007|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061008214118/http://earth.jsc.nasa.gov/sseop/EFS/photoinfo.pl?PHOTO=STS059-238-88|dataarchivio=8 ottobre 2006}}</ref>. L'assenza di un [[suolo]], l'instabilità del substrato e la grande quantità di [[sabbia]] consentono lo sviluppo sulle [[Duna|dune]] di piante come l<nowiki>'</nowiki>''Aristida pungens'', la ''Aristida plumosa'', la ''Tenutana'' e il ''Lotus jolyi''. Sempre fra le alte dune si nascondono piccoli [[Reptilia|rettili]], [[Insecta|insetti]] e temibili [[Scorpiones|scorpioni]]. Anche l'[[umidità]] dell'aria è molto scarsa, dato l'elevato [[Radiazione solare|irraggiamento solare]] che colpisce questa regione: i valori delle temperature diurne massime possono superare abbondantemente i 50 °C<ref name=ten>{{cita libro|autore=Marco Stoppato, Alfredo Bini e Linda M. Eklund|titolo=Deserts|pubblicazione=Firefly Books|data=2003|pp=104-105}}</ref>.
 
La morfologia dominante è data dalla presenza del «mare di sabbia», un'immensa distesa di dune dalle diverse forme e dimensioni. Se i venti soffiano in maniera stabile e costante in una direzione, la [[sabbia]] si dispone in modo da formare grandi [[Duna#A mezzaluna|dune a forma di mezzaluna]], con fianchi lisci e creste sottili e apparentemente taglienti. In condizioni di vento stabile, le dune si dispongono in direttrici parallele separate da ampi avvallamenti; a seconda della forza del vento esse possono percorrere anche 30 m in un anno. In condizioni di vento instabile le dune assumono forme irregolari e tendono ad accavallarsi le une sulle altre in maniera disordinata. Tipica di questo deserto è la presenza di venti violenti che attraversano l'intero Erg senza incontrare ostacoli che ne rallentino la corsa; i venti, raggiunta una certa velocità, riescono a catturare e a tenere in sospensione grandi quantità di materiale. Si formano così le [[Tempesta di sabbia|tempeste di sabbia]] che possono presentare un fronte di circa 500 km, una nube impenetrabile capace di soffocare qualsiasi cosa, anche i suoni e la luce. Le tempeste si spostano a una velocità di circa 50 km/h; la loro porzione di sabbia più grossolana non viene sollevata da terra per più di un metro o un metro e mezzo, e ha un grande potere erosionale, quasi uno smeriglio naturale. Al di sopra di questa porzione si trova uno strato di sabbia più fine mischiata a polveri e a minutissimi granelli di argilla. Spesso, durante questi eventi, la sabbia supera i confini del deserto sahariano, oltrepassando il [[mar Mediterraneo]] fino all'[[Europa meridionale]] e talvolta fino alla [[Gran Bretagna]]. Nel 1947 una violenta tempesta di sabbia portò una grande quantità di [[Limo|limi]] e [[Argilla|argille]] a depositarsi sulle pendici innevate delle [[Alpi svizzere]], tingendole straordinariamente di rosa<ref name=ten/>.