Chiave (musica): differenze tra le versioni

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Le chiavi musicali sono tre, ma sono sistemate in posizioni diverse dando la possibilità di centrare sul pentagramma la tessitura peculiare di ogni voce, in modo da evitare il più possibile il ricorso ai [[tagli addizionali]]. Fino alla metà del '700 era molto frequente anche nella musica strumentale il cambio di chiave all'interno dei pezzi a seconda della tessitura dei passaggi proprio per non dover utilizzare troppi tagli addizionali.
 
L'insieme di queste posizioni, eccettuate la prima e l'ultima (''C.chiave di violino francese'' e ''C.chiave di subbasso/basso profondo''), noto come ''[[setticlavio]]'' in alcune tradizioni musicali tra cui quella italiana, è oggi utilizzato solo come esercizio nei corsi di teoria e solfeggio e di composizione che si tengono nei conservatori. Invece nella pratica comune si utilizzano solo le chiavi di violino e di basso, di gran lunga le più usate, nonché quelle di contralto, usata come chiave di impostazione dalla viola e del trombone contralto, e di tenore, usata come chiave ausiliaria da violoncello, trombone, fagotto, contrabbasso e controfagotto.
 
In tutte le edizioni moderne (successive al 1800) le parti di contralto, mezzo soprano e soprano si scrivono in chiave di violino, le parti di baritono in chiave di basso, mentre per le parti di tenore si usa la chiave di violino tenorizzata, ovvero una chiave di violino accompagnata da un segno convenzionale atto ad indicarne l'esecuzione all'ottava inferiore, tranne nella musica corale a due pentagrammi, nel qual caso la parte viene scritta sul pentagramma inferiore sopra al basso.
 
==Classificazione==