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In campo medico vanno di moda i calchi dall'inglese che terminano in -ale: "medicale", "nutrizionale", "emozionale". Chi usa queste parole non si rende innanzitutto conto che in italiano esistono già gli aggettivi "medico", "nutritivo" ed "emotivo", e soprattutto non si accorge che in inglese non esistono le parole "medic", "emotive" o "nutritive". Perciò c'è una corrispondenza biunivoca fra "medical" e "medico", "emotional" ed "emotivo", "nutritional" e "nutritivo". Più giustificati sono i neologismi "amicale" e "genitoriale", perché non c'erano aggettivi sinonimi in italiano. "Parentale" si fonda su di un altro equivoco: "Parents" in francese, e quindi in inglese, sono i genitori, non i parenti nel senso italiano.
Ma gli aggettivi in -ale vanno di moda anche in altri campi, perché sono etimologicamente di origine latina e quindi non vengono percepiti come forestierismi; cionondimeno sono arrivati in italiano dall'inglese. Fra gli altri si può citare "visuale", quando in italiano c'è già "visivo" (le arti visive); o la coppia "usuale"/"inusuale" che corrisponde all'italiano "consueto"/"inconsueto". "Usual" secondo i casi corrisponde anche a "normale" o "solito", mentre "usually" spesso equivale a "generalmente".
 
Anche su Wikipedia l'inglese "list" è sempre tradotto "lista". Non è un errore, ma chi lo fa non si rende conto che all'inglese "list" corrispondono due parole italiane, "lista" ed "elenco". E queste due parole, benché sinonime, vengono usate in contesti diversi. "Lista", che viene da una parola germanica che significa "striscia" (da cui anche l'italiano "listello"), si usa quando si scrive su di un foglietto o cartoncino, generalmente per scopi pratici: la lista della spesa, la lista del ristorante, la lista degli invitati, la lista nozze. "Elenco" è una parola greca e si usa negli altri casi, quando si tratta di interi libri (l'elenco telefonico) o in contesti più professionali (un elenco alfabetico, l'elenco documenti).
 
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