Sito di interesse nazionale: differenze tra le versioni

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I '''siti di interesse nazionale''', o '''SIN''',<ref>http://www.minambiente.it/comunicati/conferenza-di-servizi-istruttoria-il-sito-di-interesse-nazionale-sin</ref> rappresentano delle aree contaminate molto estese classificate come pericolose dallo Stato Italiano e che necessitano di interventi di [[Bonifica dei suoli|bonifica]] del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee per evitare danni ambientali e sanitari.
 
I siti individuati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio erano 57 (28 dei quali interessano la fascia costiera) sparsi in tutta Italia, ridotti a 39 adcon il D.M. 11 iniziogennaio 2013.<ref name="panoramica2014">[http://www.bonifiche.minambiente.it/contenuti%5CIter%5CPresentazione_2014.pdf Panoramica dei SIN con stato delle procedure e cartine], a cura del [[Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare]], 2014.</ref> <ref>[https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/03/12/13A02116/sg DM 11 gennaio 2013 Approvazione dell'elenco dei siti che non soddisfano i requisiti di cui ai commi 2 e 2-bis dell'art. 252 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e che non sono piu' ricompresi tra i siti di bonifica di interesse nazionale.]</ref>, attualmente sono 41. Le bonifiche dei siti declassificati sono diventate di competenza delle regioni.<ref>http://www.minambiente.it/comunicati/torna-alle-regioni-la-competenza-di-18-aree-da-disinquinare</ref>
 
==Definizione==
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== Mappa dei siti ==
I SIN in Italia erano originariamente 57 (perimetrati dal 1998 in poi sulla base di diverse leggi, ultima
delle quali il Decreto Legislativo n. 152 del 2006) e includevano oltre 300 comuni. Attualmente visti i nuovi parametri, più stringenti, stabiliti dal D.lgs 152/2006 sono stati ridotti a 41. <ref>[https://www.minambiente.it/bonifiche/documentazione-sin Ministero dell'Ambiente:documentazioneSdocumentazione SIN]</ref>
 
Tutte le Regioni italiane hanno almeno un SIN; infatti 7 dei 58 SIN originari sono in [[Lombardia]], seguono con 6 la [[Campania]], con 5 il [[Piemonte]] e la [[Toscana]], con 4 la [[Puglia]] e la [[Sicilia]], con 3 la [[Liguria]], con 2 il [[Trentino-Alto Adige]], il [[Veneto]], il [[Friuli-Venezia Giulia]], l'[[Emilia-Romagna]], le [[Marche]], il [[Lazio]], l'[[Abruzzo]], la [[Sardegna]] e la [[Basilicata]] ed infine con 1 la [[Valle d'Aosta]], l'[[Umbria]], il [[Molise]] e la [[Calabria]].
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Tra i '''SIN''' ci sono:
 
 
'''Abruzzo'''
* [[Saline (fiume)|Fiume Saline]] e [[Alento (Abruzzo)|Alento]];
'''Basilicata'''
* il sito [[Val Basento]]
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* l'area industriale di [[Porto Torres]];
* il polo metallurgico di [[Portoscuso]];
 
* l’arsenale de [[La Maddalena]];
'''Toscana'''
* l'area industriale di [[Piombino]] (LI);
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Alcuni siti contaminati, una volta che non soddisfatti tutti i requisiti previsti dalla normativa per essere qualificati come SIN, sono stati derubricati a siti di interesse regionale e la competenza a proseguire la bonifica è stata passata alla Regione; i sin derubricati sono:
 
'''Abruzzo'''
* [[Saline (fiume)|Fiume Saline]] e [[Alento (Abruzzo)|Alento]];
'''Campania'''
* il bacino del [[fiume Sarno]];
'''Emilia-Romagna'''
* il distretto delle ceramiche di [[Sassuolo]] (MO) - [[Scandiano]] (RE);
'''Sardegna'''
* l’arsenale de [[La Maddalena]];
 
== Contaminanti principali ==