U+I: differenze tra le versioni

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fonti
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{{F|telefonia|luglio 2020}}
[[File:UI-U.gif|thumb|Il telefono U+I]]
'''''U+I''''' (''Unificato per urbane ed interurbane'') è stato un [[telefono]] per uso pubblico a monete e gettoni, utilizzato prevalentemente dalla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]] fino alla prima metà degliagli [[anni 1980|anni ottanta]], quandoalla cui fine di decennio è stato progressivamente sostituito dal modello Rotor; il telefono venne prodotto su identico progetto con minime varianti, da diverse aziende, su specifiche e per conto della [[SIP - Società Italiana per l'Esercizio Telefonico|SIP]].<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Aa.Vv.|titolo=Storia delle Telecomunicazioni|anno=2011|editore=Firenze University Press}}</ref>
 
== Storia ==
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== Il progetto U+I e le aziende produttrici ==
Quando le concessionarie telefoniche furono assimilate e convertite nella società [[SIP - Società Italiana per l'Esercizio Telefonico|SIP]], questa intorno alla metà degli [[anni 1960|anni sessanta]] delegò la IPM allo studio di un apparecchio, chedettandone le specifiche tecniche, estetiche e di utilizzo.<ref name=":0" /> : -doveva utilizzandoutilizzare lo stesso tipo di gettone -già sostituissein progressivamentecircolazione, iessere vecchifinalmente telefoniposizionabile sia in luoghi interni (esercizi commerciali, finalmentepostazioni ad hoc in hotel, stazioni, aeroporti) posizionabile anche in cabine esterne (e, quindi non più legato agli orari dei locali ed esercizi). ,Doveva essere a prova di scassinamenti, robusto, in grado di accettare in "deposito" anche più gettoni, pered effettuare automaticamente chiamate sia urbane che interurbane senza centralino. Un apparato che, al pari di altri prodotti, rispecchiasse la tipologia di società che stava arrivando con gli anni settanta.
 
La IPM progettò quindi il telefono denominato U+I unificato (acronimo per ''sistema unificato per chiamate interurbane ed urbane''). Lo U+I sarà prodotto principalmente dalla stessa ''IPM (Industria Politecnica Meridionale)'' di Napoli e - come da accordi all'epoca in vigore - anche dalla [[Urmet|URMET]] di Torino, azienda di riferimento della SIP ; pochi esemplari furono inizialmente prodotti anche dalla fiorentina ''Sime Telefonia.'' Nella sua lunga carriera, i mutamenti - seppure minori - vi furono, sia a livello estetico che a livello di meccanicaelettromeccanica/elettronica, operando alcune modifiche anche alle schede. Negli anni ottanta l'assemblaggio fu delegato anche alla [[Italtel]]. Le parti furono prodotte da queste aziende e da innumerevoli fornitori terzi (fra le quali la ''C.I.V.E. spa'', dedicata solo alle partipiastre interne da aggiornare, eed al ripristino degli apparecchi), chee cambiarono nel corso degli anni ed in base alle modifiche effettuate a circuiti e meccanica. Se infatti il progetto era IPM, in base agli accordi dell'epoca, mantenuto anche per il successivo telefono Rotor, le migliorie e gli adeguamenti alle evoluzioni delle reti e delle centrali, potevano essere anche appaltate o proposte dalla URMET o dalle altre aziende.<ref name=":0" /> .
 
== Caratteristiche ==
Il telefono ''U+I'' fu uno strumento innovativo per l'epoca, essendo dotato di una raccoglitrice a gettoni che permetteva l'inserimento contestuale di diversi pezzi senza dover essere pronti a inserire via via i gettoni ad ogni "scatto". Poteva effettuare telefonate ''urbane'' ed ''interurbane''. Per le chiamate urbane, (inizialmente secondo- in alcune zone d'Italia con ancora una tecnologia obsoleta - occorreva una procedura simile a quella del vecchio S119,; conragion per cui ai telefoni veniva aggiunto un ulteriore pulsante frontale giallo - posizionato all'interno della parte sinistra, blu, dell'etichetta, con istruzioni appositamente modificate - edche azionava un circuito ad hoc. Tale procedura scomparve presto con gli adeguamenti tecnici effettuati anche in tali zone, e gli U+I così dedicati - seppur immutati esteticamente -vennero modificati internamente con la disattivazione dei circuiti aggiuntivi - in modo da funzionare come gli altri. Modifiche erano effettuate anche per gli U+I ad uso dei pazienti ospedalieri non in grado di deambulare; gli apparecchi erano montati su un sistemacarrellino, mairibassati diffusoper essere facilmente raggiungibili dal letto, e prestocon cadutoil incavo disuso)della edcornetta interurbaneprolungato e retraibile.
[[File:La liceale nella classe dei ripetenti.jpeg|upright=1.4|thumb|left|[[Gloria Guida]] in un fotogramma del film ''[[La liceale nella classe dei ripetenti]]'' ([[1978]]) mentre utilizza il telefono pubblico U+I.]]
 
La struttura esterna dell'apparecchio era in metallo zincato - con colori che variavano dal grigio dei primi modelli, ad un colore più giallastro o verde, comunque legato anche al lotto ed all'azienda produttrice. Il disco combinatore - posizionato nella parte frontale alta, al centro, era simile a quello dei telefoni casalinghi bigrigio dell'epoca; al lato sinistro del disco, la finestrella con l'indicatore di servizio del telefono (verde/rosso) e sopra o al lato destro del disco (in base all'azienda produttrice) il luogo per la targhetta con il numero telefonico dell'apparecchio, che era abilitato anche a ricevere chiamate. A fianco, le feritoie per il campanello.
 
Sul lato superiore del telefono era posizionata, in rilievo, la fessura per l'introduzione guidata dei gettoni o delle monete; sul fianco sinistro si trovava, agganciata ad un meccanismo a molla, la "cornetta" di plastica, simile a quella del modello [[Siemens S62]].
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In generale, il pensionamento degli U+I avvenne dopo un affiancamento con il suo immediato successore; il modello [[G+M]], che accettava sia i gettoni - vicini anch' essi alla loro dismissione - che alcuni tagli di monete, e su cui si tentarono i primi innesti di lettore di [[Scheda telefonica|schede telefoniche]] prepagate, in modo da limitare gli episodi di scassinamento delle casseforti che, oltre al danno netto, creavano notevoli perdite aggiuntive ed indiretti, in termini di apparecchi distrutti e giorni di non funzionamento di determinate postazioni.
 
In realtà, la possibilità e la diffusione delle schede telefoniche era il segnale di un cambiamento nelle modalità di utilizzo del telefono pubblico: l'impiego diretto delle monete - che evitava la ricerca dei gettoni - il vantaggio per i telefoni a pulsanti di utilizzare funzioni aggiuntive ad impulso, tutte novità sconosciute alla obsoleta tecnologia a disco, accelerarono i cambiamenti legati alle trasformazioni societarie che portarono la [[SIP - Società Italiana per l'Esercizio Telefonico|SIP]] a perdere la propria posizione monopolistica nel mercato delle comunicazioni, divenendo [[Telecom Italia]]. Il mercato delle telecomunicazioni, il nuovo settore della tecnologia mobile, in vista negli anni ottanta, con i suoi player, portò - negli anni novanta - alla definitiva uscita di scena dello U+I ed alla conquista del mercato da parte del nuovo [[Rotor (telefono)|Rotor]] che, con le sue funzioni aggiuntive (seppur poi soppiantate da mezzi maggiormente adeguati, erano quelle di invio di fax, messaggi, interfaccia con la telefonia mobile, utilizzo anche da parte di soggetti con disabilità) era inteso quale ripensamento necessario alla nuova domanda di telecomunicazione. Di fatto, nei primi anni novanta, ogni esemplare residuo di U+I - o G+M - fu sostituito dai Rotor.
 
== Note ==