Francesco Babuscio Rizzo: differenze tra le versioni

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Il 14 Agosto 1943 dopo lunghe trattative fra l'amb. Babuscio Rizzo, rappresentante del Governo italiano presso la Santa Sede, il Conte Calvi di Bergolo da una parte, e i tedeschi dall'altra, Roma fu dichiarata unilateralmente Citta' Aperta (solo da parte delle autorita' italiane). L'occupazione tedesca di Roma Citta' Aperta, se risparmio' da parte tedesca, il patrimonio storico e architettonico della Citta' di Roma e tutto il patrimonio artistico dei più importanti musei del centro Italia trasferiti al sicuro in Vaticano dall'Amb.Babuscio Rizzo con la fattiva collaborazione del Segretario di Stato Mons. Montini (Papa Paolo VI°) e del direttore dei Musei Vaticani Bartolomeo Nogara, fu pero' durissima con la popolazione romana con deportazioni di militari italiani e di ebrei, molti caduti a via Tasso (circa 2000) molti altri fucilati a Forte Bravetta o trucidati alle Fosse Ardeatine. Il salvataggio di preziose Opere d'Arte dalle razzie nazi fasciste e portate in salvo in Vaticano, provenivano da varie importanti città d'arte quali Venezia (Palazzo Regio- tesoro di San Marco con la celebre Pala d'oro), Milano, dalla Rocca di Sassocorvaro in provincia di Pesaro Urbino, dove erano custodite importanti tele come la Flagellazione di Cristo e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca, La Profanazione dell'Ostia di Paolo Uccello, il San Giorgio del Mantegna, la tempesta del Giorgione e tanti altri; e poi ancora opere di importanti musei come gli Uffizi di Firenze, la Galleria Borghese, Palazzo Corsini, Palazzo Spada a Roma nonché di tutti gli importantissimi Arazzi ed arredi del Palazzo del Quirinale.;questo immane lavoro di salvataggio è stato portato a termine oltre che dall'Ambasciatore Babuscio Rizzo che prese in consegna dette importanti opere artistiche catalogandole e redigendo, in triplice copia, un verbale di consegna mettendole al sicuro in Vaticano, anche da una squadra di funzionari e critici d'arte quali il Prof. Emilio Lavagnino, il prof. Marino Lazzari, il prof. Carlo Giulio Argan, il prof. Romanelli ed altri, nonostante il Governo fascista di Salo' fosse contrario alla consegna in uno Stato estero (il Vaticano) di tale ingente, preziosissimo ed inestimabile patrimonio artistico di proprieta' dello Stato Italiano.
 
[[File:Attestato di Benemerenza 9 Giugno 1944-1.jpg|sinistra|miniatura]]
 
Il 9 Giugno 1944 Riceve Attestato di Benemerenza e ringraziamento del Comandante Civile e Militare della Citta' di Roma il Generale Roberto Bencivenga per aver respinto, nel settembre 1943, con reciso atteggiamento,e a nome anche del Conte Calvi di Bergolo, la richiesta tedesca di consegnare 6000 ostaggi, interessandone la Santa Sede ed in particolare il Segretario di Stato di Sua Santita' Cardinal Maglione, ed offrendosi personalmente al posto degli ostaggi. Tale lodevole iniziativa, l'Ambasciatore Babuscio Rizzo la porto' di comune accordo con i Martiri Filippo de Grenet ed il Colonnello Giuseppe Cordero di Montezemolo, trucidati poi alle Fosse Ardeatine dalla ferocia nazista il 24 marzo 1944.
 
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[[File:Attestato di Benemerenza 9 Giugno 1944-4.jpg|miniatura|439x439px]]
Il 29 ottobre 1944 Riceve Encomio e Attestato di Benemerenza del Presidente del Consiglio dei Miinistri Ivanoe Bonomi e del Ministro Per La Guerra Alessandro Casati per l'alto sentimento di patriottismo e per il generoso prestito fatto al Fronte Clandestino della Resistenza durante il periodo dell'occupazione nazi-fascista.
 
Nel mese di agosto dello stesso anno è nominato incaricato d'affari presso la Santa Sede, carica che ricoprirà fino al marzo del [[1946]], quando è nominato Ministro d'Italia a [[Dublino]] (Irlanda 23 Gennaio 1946-30 settembre 1949). Il 23 Giugno 1952 è nominato Ministro Plenipotenziario di 1ª classe.
[[File:Attestato di Benemerenza 9 Giugno 1944-2.jpg|sinistra|miniatura]]
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=== Secondo dopoguerra ===
Il 3 novembre [[1949]] è destinato a [[Bonn]] quale capo della missione diplomatica italiana ed il 20 luglio [[1951]] è accreditato quale primo [[Ambasciatore]] d'Italia nella [[Repubblica Federale tedesca]] e si guadagna stima, apprezzamento ed amicizia del Cancelliere Tedesco Adenauer che lo insignisce dell'alta onorificenza di Gran Croce con Placca e Cordone dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca e della Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca; restera' a Bonn fino al gennaio del [[1955]]. Nel febbraio del [[1955]] è nominato ambasciatore in [[Argentina]] dove rimane fino al luglio del [[1962]], quando si ritira in congedo per raggiunti limiti di età. Ad Aprile 1961 organizza ed ospita il viaggio del Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi in Argentina e poi in Uruguay e Peru' e in tale occasione viene emesso dall'Italia il 3 Aprile 1961 il famoso francobollo (Gronchi rosa) per commemorare il viaggio del Presidente Italiano in Sudamerica e stampato con uno sbaglio dei confini del Peru' dove si evidenziano quelli precedenti la Guerra con l'Ecuador del 1941-1942 escludendo i confini della parte amazzonica ormai annessa al Peru'; per tale sbaglio detto francobollo fu ritirato dal commercio, ma in ritardo, e quindi i pochi esemplari andati in circolazione, sono diventati un raro e molto ambito oggetto da collezione..
[[File:Attestato di Benemerenza 9 Giugno 1944-3.jpg|sinistra|miniatura]]
 
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=== Ultimi incarichi ===
La stima ed il rispetto guadagnati nella sua lunga e brillante carriera diplomatico-istituzionale fanno sì che continui a ricoprire incarichi importanti: dal [[1963]] al [[1964]] è Presidente dell'Istituto per la documentazione e gli studi legislativi del ministero; è Presidente della Commissione d'esame per l'ammissione alla Carriera Diplomatica dal 1963 al 1965; Capo della Delegazione Italiana per negoziazioni culturali con il Governo del Cairo (1963). Capo della Delegazione italiana alla Conferenza italiana dei Plenipotenziari della Agenzia U.I.T.alle Nazioni Unite in materia di Telecomunicazioni (Montreux-1965); è poi nominato COMMISSARIO GENERALE all'[[Expo 1967|EXPO 1967]] svoltasi a [[Montréal]] ([[Canada]]) dal 28 aprile al 27 ottobre [[1967]]. Il 4 maggio [[1968]] il [[Presidente della repubblica]] [[Giuseppe Saragat]] inaugura la ''Grande sfera'' dello scultore [[Arnaldo Pomodoro]],richiesta all'artista dall'Ambasciatore Babuscio Rizzo per porla sul tetto del padiglione italiano all'Expo di Montréal; il Maestro Pomodoro regalo' poi al Commissario Babuscio Rizzo detta Opera che a sua volta l'Ambasciatore dono' allo Stato Italiano per porla davanti al [[Palazzo della Farnesina|Ministero degli Affari Esteri nel Piazzale della Farnesina]]; detta sfera rappresenta gli Italiani che Onorano la Patria nel mondo ed è ormai diventata il Simbolo del Ministero degli Affari Esteri.
[[File:Palazzo_della_Farnesina.jpg|uprightalt=1.5|miniatura|440x440px|Ministero degli Affari Esteri-Piazzale della Farnesina- La Grande Sfera di Arnaldo Pomodoro dedicata agli italiani che onorano la Patria nel Mondo dono dell'Ambasciatore Babuscio Rizzo allo Stato italiano-(Roma-1968)]]
 
Socio onorario dell'ISLE (Istituto di Studi Legislativi) e vice Presidente della Commissione per lo studio della riforma dei servizi diplomatici italiani; in tale qualita' ha curato i lavori preparatori e l'elaborazione del volume: "Indagine sulla Diplomazia italiana" edito da Giuffre' (1964).