Castelcivita: differenze tra le versioni
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Nel corso del 1799 Castelcivita fu teatro di alcuni importanti eventi che segnarono la breve esistenza della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]]. In seguito alla [[Campagna d'Italia (1796-1797)|campagna d'Italia]] combattuta dalla Francia rivoluzionaria contro le potenze monarchiche europee dell'Antico regime, sorsero sul territorio italiano, numerose repubbliche filofrancesi e giacobine quali la [[Repubblica Ligure]] e la [[Repubblica Cisalpina]] nel [[1797]], la [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]] nel [[1798]] e la già citata Repubblica Napoletana nel [[1799]]. La vita della Repubblica Napoletana fu però particolarmente travagliata, mancò sin dall'inizio l'adesione popolare alla rivoluzione la quale coinvolse soltanto le personalità di maggiore cultura del napoletano che non riuscirono a trasmettere alla gente comune il senso della rivoluzione. Di conseguenza, nelle province non occupate dall'esercito francese, il Governo provvisorio, al fine di contenere i movimenti controrivoluzionari, fedeli al re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]], diede luogo ad una dura repressione contro gli oppositori della neonata Repubblica. In tale contesto, il Governo repubblicano inviò vari contingenti armati nelle province, e tra questi vi era la colonna armata guidata dal generale [[Giuseppe Schipani]] che aveva lo scopo di giungere in Calabria attraversando il salernitano. Le truppe del generale Schipani, dopo aver attraversato i territori amici di Salerno, Eboli ed [[Albanella (Italia)|Albanella]], giunsero nei territori dei monti Alburni che erano rimasti fedeli ai Borboni. Il generale Schipani, dopo aver liberato dai filo-borbonici la vicina [[Roccadaspide]] si diresse verso Castelcivita dove però incontrò la tenace resistenza della popolazione capeggiata da [[Gerardo Curcio]] di Polla detto Sciarpa, che riuscì a respingere l'avanzata delle truppe franco-napoletane.
Castelcivita fu l'unico centro della zona che mostrò fiera resistenza agli inviti di collaborazione da parte dei filofrancesi. Fu a cinquecento metri dell'abitato che i repubblicani subirono una grave sconfitta in quella che è stata descritta come la battaglia che vide la partecipazione di tutti i cittadini di Castelluccia. Alle prime ore del mattino del 14 aprile di quell'anno, le truppe giacobine attaccarono dalla contrada di “Sotto la terra”, in direzione della Chiesa di San Cono e poco dopo si spostarono verso il lato orientale, ove sorgeva il convento di San Francesco dei Riformati. Il primo colpo da Castelluccia venne tirato da Donato Lucia, che
Nelle settimane successive, abbandonata dai francesi, la Repubblica Napoletana capitolerà di fronte all'avanzata da Sud del cardinale [[Fabrizio Ruffo]] fedele al re Ferdinando IV di Borbone.<ref>{{cita libro| Franco Savelli| Il meridione d'Italia Borbone di fine ‘700, Parte II: La fine della Repubblica Partenopea - La Sardegna}}</ref><ref>{{cita libro| Mario Battaglini| Il Monitore Napoletano 1799}}</ref><ref>{{cita libro| Vincenzo Cuoco|Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799 (1801) - Capitolo XXXIII}}</ref>
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