Utente:Peppo/Sandbox: differenze tra le versioni

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* [[United States Third Fleet|3ª Flotta statunitense]]
** Task Force 38: 17 [[portaerei]] (di cui 9 [[Portaerei leggera|leggere]]), 6 [[corazzata|corazzate]], 4 [[incrociatore pesante|incrociatori pesanti]], 10 [[incrociatore leggero|incrociatori leggeri]], 58 [[cacciatorpediniere]].
*** 1º Gruppo portaerei: {{Nave|USS|Cabot|CVL-28|6}}, {{Nave|USS|Cowpens|CVL-25|6}}, {{Nave|USS|Hornet|CV-12|6}}, {{Nave|USS|Monterey|CVL-26|6}}, {{Nave|USS|Wasp|CV-18|6}}.
*** 2º Gruppo portaerei: {{Nave|USS|Bunker Hill|CV-17|6}}, {{Nave|USS|Hancock|CV-19|6}}, {{Nave|USS|Independence|CVL-22|6}}, {{Nave|USS|Intrepid|CV-11|6}}.
*** 3º Gruppo portaerei: {{Nave|USS|Essex|CV-9|6}}, {{Nave|USS|Langley|CVL-27|6}}, {{Nave|USS|Lexington|CV-16|6}}, {{Nave|USS|Princeton|CVL-23|6}}.
*** 4º Gruppo portaerei: {{Nave|USS|Belleau Wood|CVL-24|6}}, {{Nave|USS|Enterprise|CV-6|6}}, {{Nave|USS|Franklin|CV-13|6}}, {{Nave|USS|San Jacinto|CVL-30|6}}.
*** Navi di scorta
 
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Alle 18:12, appena prima del tramonto, un'altra formazione della Forza T si avvicinò arrivando a portata dei gruppi della Task Force. Nel giro di venti minuti, altri sei aerei furono abbattuti in prossimità del 4º Gruppo. Uno squadrone di bombardieri Mitsubishi G4M riuscì a penetrare gli schermi di contraerea evitando la pattuglia di caccia intercettori, attaccando con determinazione le portaerei lanciando in acqua quattro siluri prima che la contraerea abbattesse sei di loro. Un siluro scivolò appena davanti la {{Nave|USS|Franklin|CV-13|6}}, mentre un'altro vi passò dietro. Uno dei bombardieri, dopo essere stato colpito, cercò di schiantarsi sul ponte della ''Franklin'', ma mancò il bersaglio nella caduta incontrollata finendo dietro la nave, in acqua.<ref>{{Cita|Davison (1944)|pp. 9–10.}}</ref>
 
Il 1º Gruppo non fu altrettanto fortunato quando dieci bombardieri [[Yokosuka P1Y]] raggiunsero il gruppo alle 18:23, dopo aver eluso l'identificazione radar volando poco sopra la superficie dell'oceano. Nonostante l'avvistamento tradizionale e il fuoco di contraerea che abbatté sei velivoli, un bombardiere riuscì a iniziare un attacco. Il pilota però fu costretto a manovre evasive cosicché perse l'opportunità di colpire una portaerei. Il siluro tuttavia centrò l'incrociatore {{Nave|USS| ''Canberra|CA-70|6}}'', uccidendo 23 uomini e causando gravi danni: entrambe le sale macchina si allagarono e il timone rimase danneggiato. La ''Canberra'' fu quindi rimorchiata alle 22:00 dallada un altro incrociatore, lo {{Nave|USS| ''Wichita|CA-45|6}}'', e riassegnata a sud-est al 3º Gruppo della Task Force 30, formata da navi provenienti da altri gruppi di portaerei.<ref>{{Cita|McCain (1944)|p. 14.}}</ref><ref>{{Cita|Preliminary Design Section (1946)}}.</ref>
 
=== 14 ottobre ===
 
== Conseguenze ==
Dopo la battaglia le forze aeree nipponiche furono duramente provate in termini di aerei ed equipaggi; se le perdite di mezzi potevano teoricamente essere rimpiazzate dall'industria nazionale, l'addestramento degli equipaggi richiedeva tempi molto più lunghi. Inoltre vennero sopravvalutate le perdite dell'aviazione navale e della flotta statunitense, influenzando le valutazioni per la futura operazione successiva: l'[[Operazione Sho-Go]] 1, la [[battaglia del golfo di Leyte]], e le Shō-Gō 2 (risposta agli attacchi su Formosa), e Shō-Gō 3 (risposta agli attacchi sulle isole Ryukyu). Durante la Shō-Gō 1, originariamente la squadra dell'ammiraglio Shima era stata mandata a "finire gli storpi", l'ipotetica grande quantità di navi statunitensi danneggiate dagli attacchi aerei nipponici, ma quando la smentita statunitense alle perdite annunciate dai giapponesi venne resa nota per radio, le navi vennero richiamate immediatamente indietro.
 
=== 14 ottobre ===
 
== Note ==