Governo De Gasperi VII: differenze tra le versioni

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== Cronologia ==
=== 1951 ===
* 26 luglio 1951: De Gasperi scioglie la riserva e forma un governo composto da DC e PRI. Socialdemocratici e liberali rimangono all'opposizione.
* 27 luglio 1951: De Gasperi nomina per la prima volta nella storia d'Italia una donna al governo; la democristiana [[Angela Maria Guidi Cingolani]] ottiene la carica di sottosegretario per l'artigianato al Ministero dell'Industria e del commercio.
* 31 luglio: il Governo si presenta ai due rami del Parlamento:
* 8 agosto: il Senato accorda la fiducia al governo con 151 voti favorevoli, 101 contrari e 8 astensioni.
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* 16 pottobre: al Senato De Gasperi respinge la posizione sovietica, rivendica il diritto dell’Italia di essere ammessa alle Nazioni Unite e ribadisce il carattere difensivo dell’Alleanza atlantica.
* 21 dicembre: Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna procedono alla revisione del trattato di pace: scompaiono i limiti al riarmo e la condizione dell'Italia di paese conquistato.
* 24 dicembre 1951: scaduto il mandato italiano la Libia diventa indipendente.
 
=== 1952 ===
* 1º gennaio 1952: La FIAT licenzia il direttore dei servizi sociali, [[Battista Santhià]], dirigente del Pci. Il licenziamento è motivato dall’incompatibilità fra la posizione di direttore della Fiat e i suoi obblighi di alto esponente di un partito di cui è ben noto il costante atteggiamento di ostilità e di lotta a scopo distruttivo nei confronti della Fiat.
* 3-7 gennaio: Congresso PSDI: forti dissensi interni sulla mancata partecipazione al governo. La gestione è affidata a un esecutivo provvisorio: [[Giuseppe Romita]] viene eletto segretario solo in febbraio.
* 4 gennaio: a [[Reggio Emilia]] la Celere carica una manifestazione di operai delle Reggiane che manifestano preoccupati sul futuro della fabbrica.
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* 21 gennaio: l'URSS pone il [[Diritto di veto|veto]] all'ammissione dell'[[Italia]] all'ONU.
* 22 gennaio: il consiglio dei ministri stanzia 250 miliardi aggiuntivi per il riarmo.<br/>Nel ferrarese, la polizia carica alcune migliaia di scioperanti che hanno occupato gli argini del Po per sollecitare i lavori di sistemazione e protezione del territorio dalle alluvioni. A [[Lagosanto]] sono incarcerate 8 persone, portate nel carcere di Comacchio; a [[Pomposa]], si contano 3 fermati; 2 braccianti sono arrestati a [[Mezzogoro]]; a [[Jolanda]] altri 50. Due giorni prima, erano state arrestate altre 11 persone, di cui 5 rilasciate.<br/>[[Pio XII]] nomina [[Luigi Gedda]] presidente dell’[[Azione cattolica]].
* ̈24 gennaio: un'azione squadrista nei confronti della sede nazionale del PCI è respinta con furia, 2 feriti fra i dimostranti di destra, [[Renato Montagna]] e [[Giuseppe Ciarrapico]]. Gli ambienti missini e della destra extraparlamentare sono in agitazionea causa della discussione parlamentare della legge Scelba.
 
* 25 gennaio: la [[Legge Scelba]] passa al senato con 231 voti favorevoli, 14 contrari ed un astenuto.<br/>Il Comitato politico dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite approva l’ammissione dell’Italia all’ONU. L’Assemblea non ratifica la decisione e il 6 febbraio l’URSS pone un quinto veto all’ammissione dell’Italia, che invia una nota di protesta.
* 2 febbraio: [[Giuseppe Pella]] ottiene l'interim del tesoro.
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* 22 aprile: Il Popolo», pubblica l'articolo di don Luigi Sturzo Destino di Roma, formalmente una celebrazione del 2705° Natale di Roma in realtà un’anticipazione dell’appello che intende lanciare per la costruzione di una Lista civica per andare oltre il blocco dei partiti del 18 aprile e raccogliere i voti delle destre monarchiche e fasciste. Sullo stesso quotidiano l’annuncio «oggi Sturzo rivolgerà un appello ai Partiti per Roma», e sotto compare una dichiarazione di Guido Gonella: «Sono stato chiamato da don Sturzo il quale mi ha informato dell’appello che domani pubblicherà rivolgendosi ai vari partiti per le elezioni di Roma. Ho ringraziato don Sturzo del cortese invito rivolto alla Dc. Domani mattina gli risponderò dopo aver sentito la direzione della Dc e gli esponenti dei partiti con i quali abbiamo trattato gli apparentamenti.»<br/>La radio in serata diffonde l’annuncio che il giorno dopo Don Sturzo lancerà un appello ai partiti del blocco del 18 aprile. Sempre in serata Don Sturzo, nella sua residenza al Convento delle Orsoline, incontra Gonella (DC) , Romita (PSDI) e Pacciardi (PRI). Sull’incontro Gonella rilascia una dichiarazione in cui, senza entrare in merito ai contenuti del colloquio, si riserva di rispondere a Sturzo dopo aver sentito la direzione DC. Intanto a Roma Andreoni rassegna le dimissioni dall’esecutivo del PSDI e sembrano ormai certe le dimissioni di Codignola. Annunciata una lista di scissionisti del PSDI alleata alla lista capeggiata da Nitti. .
* 23 aprile: l’articolo di Don Sturzo produce l’immediata reazione dei partiti alleati della DC. Si riuniscono le direzioni del PSDI, del PRI e del PLI, tutte si pronunciano contro la lista clerico - fascista indirettamente annunciata e si dichiarano pronti a presentare liste autonome. La Malfa e Pacciardi minacciano le dimissioni dal Governo. Nella riunione della direzione DC che si svolge a Castelgandolfo nel pomeriggio del 22 aprile l’ordine del giorno proposto da Ravaioli contrario all’inclusione del MSI è respinto per un solo voto di maggioranza. Scelba minaccia le dimissioni di fronte alla richiesta del MSI di ritirare la legge sulla repressione del neofascismo, di cui è primo firmatario. «Il Popolo» rende noto il giorno dopo il fallimento dell'operazione Sturzo per le amministrative di Roma.<br/>[[Pio XII]] fa sapere ai dirigenti democristiani che a parte l’impressione sul modo con cui erano state interrotte le trattative, era d’avviso che ormai non ci fosse altro da fare che concentrare gli sforzi dei cattolici sulla Democrazia cristiana.
* 26 aprile: l'Unità inizia la pubblicazione delle rivelazioni di padre [[Alighiero Tondi]], che ha partecipato con [[Luigi Gedda]] alle trattative col MSI.
 
* 4 maggio: Roma, al termine di un comizio di [[Giorgio Almirante]] a piazza Augusto Imperatore alcune centinaia di missini formano un corteo che tenta di percorrere via del Corso, ma sono bloccati e caricati dalla polizia che opera diversi fermi.<br/>I carabinieri sequestrano a un gruppo di malavitosi armi improprie fra cui manganelli con impressa la falce e martello e la scritta «viva Stalin». Dalle indagini risulta che i malavitosi sarebbero stati assoldati da esponenti DC per compiere azioni squadristiche da attribuire al PCI.
* 13 maggio: il Governo presenta il disegno di legge in difesa delle istituzioni con la repressione dell’apologia della violenza, dei reati di sabotaggio militare ed economico, incitamento alla diserzione e al disfattismo.
* 18 maggio: l’Osservatore romano Dalla Torre invita i cattolici a non disertare le urne. L’astenersi dal voto sarebbe un peccato mortale verso Dio, la Chiesa e la Patria e invita a votare per la DC.<br/>[[Carlo Carretto]], presidente della Gioventù cattolica, in polemica con Gedda si pronuncia contro ogni apparentamento con il MSI ed esprime un netto rifiuto del fascismo.
* 22 maggio: De Gasperi afferma in un comizio a Napoli che la democrazia ha due avversari, prima il comunismo poi il nazionalismo, e che vanno combattuti entrambi.
* 25 maggio: elezioni amministrative in Umbria, Lazio, Mezzogiorno e isole. La DC si attesta intorno 36% , circa un milione di voti in meno rispetto al 1948. Avanzano le sinistre. Forte incremento del MSI che raggiunge il 13%. Il Partito monarchico il 14% . A Roma, in virtù dell’apparentamento, la DC con la lista capeggiata da Rebecchini vince sul Blocco del popolo, la lista capeggiata da Saverio Nitti.
 
* 28 maggio: inizia alla Camera la discussione sulla [[legge Scelba]]. [[Giorgio Almirante]] nega che si possa paragonare il MSI al [[Partito nazionale fascista]] e ricorda che i democristiani «oggi si scagliano contro il MSI, mentre alla vigilia del 25 maggio ricercarono un’alleanza…» e che in molti comuni al DC si è apparentata con il MSI e ancora ne cerca l’appoggio per la formazioni di amministrazioni comunali e provinciali «contro i partiti di sinistra». La legge è infine approvata il 10 giugno con 410 voti a favore e 43 contrari: fra questi ultimi il democristiano Reggio D’Aci, i liberali Giuseppe Nitti e Cifaldi, i monarchici Covelli, Palmieri e Gerardo De Caro, Guglielmo Giannini, il democristiano Domenico Latanza, che passerà in seguito nel gruppo missino.
* 4-5 giugno: direzione nazionale PCI: Togliatti afferma: "Sarebbe un errore dire che oggi il pericolo principale è il fascismo. Il nemico principale è invece la DC, che ha mantenuto solide posizioni come forza della conservazione e della reazione. I clerico fascisti vorrebbero una trasformazione reazionaria violenta. Ciò provocherebbe lo spostamento di altre forze a sinistra. Gli industriali del nord non sembrano essere su questa soluzione, temendone i rischi. La DC cercherà di condurre l’azione repressiva senza ricorrere a forme reazionarie aperte. Sulle sue scelte influiranno molti elementi imprevedibili. Cercare nuove alleanze sul terreno antifascista, ma non dimenticare mai che il nemico principale è la DC. Sarebbe uno dei più grossi errori che si possono commettere".
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* 20 giugno: consiglio nazionale DC: Gonella introduce la discussione con l’esame dei risultati elettorali delle amministrative per scagliarsi poi contro il PCI arrivando ad affermare che le feste dell’«Unità» e le manifestazioni culturali comuniste sono caratterizzate da «immoralità». Annunciata una campagna contro la «preoccupante penetrazione socialcomunista» afferma la necessità di varare una legge elettorale maggioritaria che garantisca alla DC un’ampia sicurezza nella formazione del governo. Contro l’introduzione del maggioritario si pronuncia [[Giovanni Gronchi]] della sinistra e la destra rappresentata dai «vespisti». Favorevole l’area di centro destra di Piccioni&nbsp;– Andreotti. Di fronte alle riserve lo stesso De Gasperi presenta l’ordine del giorno conclusivo che conferma la volontà di procedere alla riforma del sistema elettorale.
* 21 giugno: le opposizioni accusano la DC di voler riesumare la [[legge Acerbo]].
* 28 giugno: De Gasperi annuncia il disegno di legge sulla stampa. Il nuova normativa prevede fra l’altro la presunzione di colpa da parte del direttore circa contenuti degli articoli lesivi di diritti di terzi, la consegna d’obbligo alle forze di polizia dei giornali prima della diffusione, l’estensione del sequestro della stampa quotidiana e periodica nei casi di vilipendio alle istituzioni, offesa al capo dello Stato e al Pontefice. Critiche dai quotidiani della sinistra e dalla stampa cosiddetta «indipendente» .Il Sole 24 ore definisce il progetto «mostruoso». Fortemente critiche le redazioni de La Stampa e il Corriere della sera. Proteste dalla Federazione della stampa.
 
* 28 giugno: La Fiat ordina il licenziamento di nove attivisti sindacali della CGIL, della CSIl e della UIL. Continuano i licenziamenti di sindacalisti ex partigiani e militanti di sinistra ordinati dal ministro Pacciardi alla Difesa.
* 4 luglio: Il giornale di destra Il Secolo d'Italia annuncia che il presidente del partito monarchico Achille Lauro il 16 luglio sarà a Milano per un discorso agli industriali settentrionali. Intanto a Palermo è eletto sindaco il prof. Sendulo della DC con i voti determinanti del MSI e del monarchici.
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* 25 luglio: il governo raggiunge un accordo con l’ambasciatore americano [[William H. Draper]] per aiuti finanziari per 110-120 milioni di dollari, commesse industriali per 250, forniture militari per 250-350.
* 26-29 luglio: congresso del MSI: l'assise discute e si divide sull'alleanza con i monarchici. Proclamato irrinunciabile l'ingresso di Trieste all'Italia. [[Augusto De Marsanich]] confermato segretario. A pochi giorni dalle conclusioni del Congresso gli esponenti della corrente di sinistra repubblichina «Gruppi Autonomi Repubblicani», capeggiati da [[Giorgio Pini]], contrari all'alleanza col PNM, escono dal partito ed il 31 agosto danno vita al «Raggruppamento Sociale Repubblicano».
̈14* 14 agosto: don [[Angelo Brucculeri]] interviene a favore della legge di riforma elettorale maggioritaria sostenuta dalla DC. Scrive il gesuita: la ragione che spinge la DC a riformare la legge elettorale è «che intende ben prepararsi al prossimo cimento delle consultazioni politiche e trionfare sulle schiere ubriache di miti totalitari che hanno per emblema la falce e il martello o il malfamato fascio littorio».
 
* 31 agosto: De Gasperi parla a [[Predazzo]] ed afferma che è impossibile ogni partecipazione dei comunisti al governo fino a quando il PCI resta fedele alla pratica e alle dottrine seguite in URSS, ideologie in conflitto con la libertà e con la democrazia. Lascia intendere che è possibile una revisione dell’art.139 della Costituzione che consentirebbe il ritorno in Italia di Umberto di Savoia.
* 3 settembre: cariche della polizia contro operai in sciopero alla conceria Dal Vivo di Empoli e alle Officine Reggiane.
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=== 1953 ===
* 7 gennaio: riprende alla camera la discussione sul disegno di legge per la riforma elettorale. Le opposizioni presentano 1.700 emendamenti. Manifestazioni in tutta Italia contro il provvedimento, molte delle quali duramente represse dalla PS. Piazza Montecitorio è presidiata da 150 agenti di polizia con l'ordine di reprimere qualsiasi manifestazione. Il 14 gennaio, al termine della discussione generale, De Gasperi pone la fiducia sul voto finale.
* 9-11 gennaio: Congresso PSI. Nenni ribadisce la politica della «alternativa socialista» e il neutralismo in politica estera. Il Congresso decide che il partito si presenterà alla prossime elezioni politiche con il proprio simbolo. Riaffermata la validità del patto di unità d’azione con il PCI. Nenni e Morandi sono rispettivamente riconfermati segretario nazionale e vice segretario.
 
* 9 gennaio Contro la legge truffa manifestazioni indette dal PCI e dal PSI in tutto il paese. A Livorno la manifestazione è caricata dalle polizia con caroselli e manganellate. Sciopero generale a Genova. A Roma cortei, fermate dal lavoro. una delegazione si reca a protestare alla Camera dei deputati. E ancora Firenze, Sesto San Giovanni, Napoli e tanti altri centri.
* 10 gennaio Scioperi alla Fiat e cortei contadini in Puglia. A Roma, la polizia aggredisce i manifestanti a Torpignattara e Trastevere, molti contusi e fermati. Altri fermi sono operati a Trionfale. In serata, una manifestazione per lo più di donne proveniente da [[Monterotondo]] è caricata dalla polizia a Piazza Colonna con 35 arresti.