Stefano D'Orazio: differenze tra le versioni

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===Pooh===
{{vedi anche|Pooh}}
L'8 settembre [[1971]] entra a far parte dei [[Pooh]], in seguito all'uscita di [[Valerio Negrini]] (che d'orada lì in poi si occuperàoccupò solosolamente della scrittura dei testi delle canzoni). La band già conosceva il batterista romano e nonostante le ritrosie del produttore [[Giancarlo Lucariello]], lo fa entrare in essa; dopo una settimana di prove al Vun Vun di Roma, dal successivo 20 settembre esordisce con una serie di serate di rodaggio in [[Sardegna]]. La prima canzone interpretata da solista nei concerti dal vivo è stata ''[[Tutto alle tre]]'', ereditata dal suo predecessore Negrini.<ref>Confesso che ho stonato - Una vita da Pooh, di Stefano D'Orazio. Ed. Feltrinelli/Kowalsky</ref>
 
Dal 1975 si affianca a [[Valerio Negrini]] come paroliere, in quanto firma il testo di ''Eleonora mia madre'', inclusa nell'lp ''[[Un po' del nostro tempo migliore]]'' e, nel successivo ''[[Forse ancora poesia]],'' firma il testo di ''Peter jr.'' La prima esperienza come cantante solista su disco l'ha invece con il brano ''Fare, sfare, dire, indovinare'' del [[1976]], incluso nell'album ''[[Poohlover]]'' (il primo prodotto dopo la collaborazione con Lucariello); nei precedenti dischi non aveva parti soliste ma cantava nelle parti corali, utilizzando spesso il falsetto nell'armonizzazione a quattro voci dei brani. In questo album oltre a scrivere il testo della canzone sopra citata, scrive anche ''Storia di una lacrima.''