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Tutto iniziò nel [[1995]], quando la FIA decise di estendere i diritti commerciali della Formula 1 alla Formula One Administration, controllata dalla Formula One Management (FOM), per un periodo di 14 anni, fino al [[2009]]; in cambio, Ecclestone provvedeva al pagamento annuale dei proventi ed ebbe l'autorizzazione a sperimentare le riprese televisive digitali e in multicanale nel [[1996]]. Quando la FOM ottenne in esclusiva i diritti commerciali delle scuderie più popolari ([[McLaren]], [[Williams F1|Williams]], e [[Tyrrell]]) le altre squadre protestarono con decisione minacciando di rigettare il seguente Patto della Concordia da siglare per il [[1997]]. La [[McLaren]], la [[Williams F1|Williams]], la [[Scuderia Ferrari|Ferrari]] e la [[Renault F1|Renault]] formarono la "Grand Prix World Championship Holdings" (GPWC) ponendo le basi per competere in un campionato mondiale diverso dalla Formula 1 dal [[2008]] – quando i loro contratti, all'epoca, avevano scadenza nel [[2007]] –, contestando inoltre ad Ecclestone l'utilizzo del termine Grand Prix. Nel febbraio 2005 è avvenuto il tentativo di scissione più clamoroso da parte della GPWC per il campionato alternativo,<ref>{{cita news | titolo = Oggi è il gran giorno della GPWC! | editore= www.grandprix.com | data= 16 febbraio 2005 | url = http://www.grandprix.com/ns/ns14265.html
| accesso =14 dicembre 2006}}</ref> prima di riformarsi nel maggio del 2005 col nome di [[Grand Prix Manufacturers Association]] (GPMA) e
Oltre ai problemi di natura tecnica, per Ecclestone arrivano anche quelli finanziari, iniziati nel [[1999]] quando l'assistenza finanziaria alla FOM venne cancellata a causa di un'investigazione ordinata dalla Commissione Europea di Controllo. La mossa di Ecclestone fu quella di assicurare 1,4 milioni di azioni in Eurobond garantendo alla compagnia profitti futuri. Alla fine del [[2000]] la famiglia di Ecclestone ridusse il possesso della "Formula One Holdings" al 25% del loro fondo personale, denominato "Bambino Holdings".
Cambiamenti significativi avvengono poi tra la fine del 2004 e la prima parte del 2005 quando la SLEC Holdings, detentrice della Formula One Group, viene venduta da Ecclestone a un gruppo d'affari composto da tre banche tedesche e inglesi, riunite in consorzio dopo il tracollo finanziario subìto dal Kirch Media Company del magnate tedesco [[Leo Kirch]] che investì ingenti capitali sui diritti della Formula 1 e sul [[campionato mondiale di calcio]], portandolo alla bancarotta. Dopo diversi mesi passati tra cause giudiziarie, trattative e controlli, la [[CVC Capital Partners]] nel marzo 2006 annuncia il controllo acquisito sui diritti finanziari e commerciali della
Nel 2016 la compagnia statunitense [[Liberty Media]] ha acquistato, per 8 miliardi di [[Dollaro statunitense|dollari]], i diritti sul campionato dalla CVC. Liberty Media opera nel campo dei mezzi di informazione ed è di proprietà di John Malone. L'acquisto verte sulla maggioranza delle azioni della Delta Topco che possiede i diritti dei gran premi. La vendita è stata ratificata dal Consiglio Mondiale della FIA durante una riunione tenuta a [[Ginevra]] il 18 gennaio 2017; la FIA mantiene l'1% delle quote della Delta Topco. [[Chase Carey]] è divenuto il nuovo presidente e amministratore delegato della Formula 1, mentre [[Bernie Ecclestone]], che avrebbe dovuto mantenere quest'ultima funzione come accadeva dalla fine degli anni 1970, ricopre ora il ruolo di presidente onorario. [[Ross Brawn]], in passato tecnico di diverse scuderie di F1, è stato nominato ''Motor Sports Managing Director'' della nuova compagine, mentre Sean Bratches è stato posto al vertice della struttura commerciale.
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