Re Mida (film): differenze tra le versioni

Il ricchissimo re Mida, che non si importa nè delle donne nè del vino, è ossessionato dall'oro e, pur possedendone già enormi quantità, ne desidera sempre di più. Un giorno, mentre lui conta il denaro nella [[cripta]], gli appare un [[elfo]] di nome Gianloro che possiede la capacità di trasformare in oro tutto ciò che tocca. Mida supplica Gianloro di donare anche a lui questo potere, ma l'elfo ammonisce il re che per lui il tocco d'oro sarebbe una maledizione. Tuttavia Mida insiste e Gianloro decide di accontentarlo. Inizialmente Mida è entusiasta del suo nuovo potere e ne prova gli effetti trasformando in oro varie cose nel suo giardino. Al momento di pranzare, si accorge però di non poter più né mangiare né bere poiché anche il cibo e le bevande che tocca diventano oro. Terrorizzato dalla possibilità di morire di fame, Mida inizia a soffrire di allucinazioni e, dopo aver visto la sua ombra trasformarsi in un [[Morte personificata|Tristo Mietitore]] dorato che lo minaccia, fugge nella cripta, invocando Gianloro. Qui appare di nuovo Gianloro, a cui Mida offre tutto il suo oro e il suo regno per un hamburger. L'elfo accetta allora di liberare il re dalla maledizione in cambio di tutto ciò che possiede. Tutte le ricchezze di Mida scompaiono, incluso il suo castello e i suoi abiti; come promesso l'elfo gli lascia però un hamburger con la cipolla. Il re è felice perché può finalmente sfamarsi.