Storia di Napoli: differenze tra le versioni

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|contenuto = [[File:Destruction of Pompeii and Herculaneum.jpg|thumb|upright=0.7|Eruzione del Vesuvio del 79 d.C., di [[John Martin (pittore)|John Martin]]]]
Il 24 agosto del [[79]] d.C. Neapolis fu scossa da una violenta eruzione del [[Vesuvio]]<ref>{{Cita web |url=http://vulcan.fis.uniroma3.it/vesuvio/eruzione_79.html |titolo=Vulcani.fis.uniroma3.it |accesso=5 maggio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130705184427/http://vulcan.fis.uniroma3.it/vesuvio/eruzione_79.html |dataarchivio=5 luglio 2013 |urlmorto=sì }}</ref>. Dopo aver seppellito di cenere e [[lapilli]] le città che sorgevano non lontane dal vulcano, i [[flussi piroclastici]] diedero il colpo di grazia: questi ebbero una potenza tale da disperdersi in un raggio d'azione di più di 10&nbsp;km dal cratere sul lato nord-ovest e circa 15 sul lato sud-est<ref>{{Cita web|url=https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/18-giugno-2010/dal-vesuvio-nubi-ardenti-oltre-quindici-chilometri-1703222137589.shtml
|titolo=«Dal Vesuvio nubi ardenti a oltre quindici chilometri»|sito=corrieredelmezzogiorno.corriere.it|accesso=15 dicembre 2019}}</ref>. Neapolis non venne investita da questi ultimi, ma fu comunque danneggiata dall'abbondante pioggia di cenere. [[Pompei antica|Pompei]] ed [[Ercolano antica|Ercolano]] (quest'ultima un [[suburbio]] di Neapolis)<ref>Suburbio di Neapolis, della quale sembra anche ricalcare il [[Decumani di Napoli|piano urbanistico ortogonale]], la cittadina era limitata nell'autonomia culturale; per quanto si sa non vi era una intensa attività manifatturiera, e la comunità presentava i sintomi di una tipica località periferica (Arnold De Vos; Mariette De Vos, Pompei, Ercolano, Stabia, Roma, Editori Laterza, 1982. p.260 ISBN non esistente)</ref> furono invece completamente distrutte.}}
{{vedi anche|San Gennaro|Sant'Aspreno|Catacombe di Napoli}}
{{CN|La religione emergente, il [[Cristianesimo]], fece presa e si radicò subito dopo la metà del I secolo}}, in quanto era già in atto un processo di progressiva assimilazione della colonia ebraica presente in città, come testimonia [[Paolo di Tarso]] nelle sue [[Lettere di Paolo|lettere]] e alcuni rinvenimenti archeologici nelle [[Catacombe di San Gennaro]] e il ''Calendarium'' della [[basilica di San Giovanni Maggiore]].
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===== La riscoperta di Pompei ed Ercolano e l'impatto sull'Europa =====
{{Vedi anche|Neoclassicismo}}
Gli [[scavi archeologici di Ercolano]] (un [[suburbio]] dell'antica ''Neapolis'')<ref>Suburbio di Neapolis, della quale sembra anche ricalcare il [[Decumani di Napoli|piano urbanistico ortogonale]], la cittadina era limitata nell'autonomia culturale; per quanto si sa non vi era una intensa attività manifatturiera, e la comunità presentava i sintomi di una tipica località periferica (Arnold De Vos; Mariette De Vos, Pompei, Ercolano, Stabia, Roma, Editori Laterza, 1982. p.260 ISBN non esistente)</ref>, ma anche quelli di [[scavi di Pompei|Pompei]] (le [[archeologia|prime campagne al mondo di scavo sistematiche]]<ref>Paoli U.E. (1962) Vita romana, Milano, Mondadori, p. 121</ref> condotte da [[Roque Joaquín de Alcubierre]] e [[Karl Jakob Weber]] a partire dal [[1738]]) econ le relative scoperte, ebbero enorme influenza nella formazione del gusto o moda neoclassica internazionale<ref>{{cita web|url= http://www.sapere.it/enciclopedia/neoclassicismo.html|titolo= Enciclopedia Sapere, ''Neoclassicismo'' }}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/neoclassicismo/|titolo=Treccani}}</ref>, che a [[Roma]] trovò sistematizzazione teorica nello stile Neoclassico<ref>Mario Praz, ''Gusto neoclassico'', Milano, 2003 ISBN 88-17-10058-7</ref>. Inizialmente i rinvenimenti non diedero luogo ad un rinnovamento stilistico locale, che si ebbe tardivamente con l'arrivo di artisti non autoctoni nei cantieri regi, della [[Reggia di Caserta]] in primis.
 
=== La repubblica partenopea ===