Vittorio Cuniberti: differenze tra le versioni

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Visto che l'[[Italia]] non aveva né le finanze né la volontà [[politica]] di mettere in [[cantiere]] corazzate del nuovo tipo preconizzato da Cuniberti, l'ingegnere venne alla fine autorizzato a rendere pubbliche compiutamente le sue teorie, cosa che avvenne nel 1903 con un articolo, pubblicato sulla famosa rivista ''[[Jane's Fighting Ships]]'', dal titolo ''An ideal Battleship for The British Navy''. L'impressione sugli addetti ai lavori fu enorme, anche sul vulcanico [[John Fisher, I barone Fisher|Sir John Fisher]] che già stava cercando simili riposte alle sue pressanti domande sulle future corazzate della [[Royal Navy]].
 
Grazie a Cuniberti iniziò un dibattito tra gli esperti delle marine di tutto il [[mondo]], dibattito ancor più infuocato dal [[varo (nautica)|varo]], nel [[1905]], della corazzata britannica [[HMS Dreadnought (1906)|HMS ''Dreadnought'']] che sembrebbe essere stata progettata dall'ingegniereingegnere Cuniberti stesso tanto ne seguiva la rivoluzionaria dottrina: dinnanzi alla ''Dreadnought'' tutte le navi da battaglia del mondo erano diventate d'un colpo dei ferri vecchi, il [[Primo Lord dell'Ammiragliato]], [[Winston Churchill|Sir Winston Churchill]], le definì ''"five minute ships"'', cioè navi che al confronto balistico sarebbero durate al massimo cinque minuti. Si apriva così la stagione delle corazzate monocalibre che avrebbe accompagnato, con i successivi miglioramenti tecnici, la nave da battaglia fino ai suoi ultimi giorni, il 30 maggio 1916, la [[battaglia dello Jutland|battaglia dello Skagerrak]] (per i tedeschi, dello Jutland per gli inglesi, ancora non si mettono d'accordo). La [[seconda guerra mondiale]] è il [[canto del cigno]] per le navi da battaglia.
 
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