Utente:Ancient Secret/Sandbox6: differenze tra le versioni

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Di idee positiviste e socialiste fin dal soggiorno ad Arpino, avviò una serie di contatti con esponenti del Partito Socialista Italiano, a incominciare da Ferri e Turati. Entrò in rapporti amichevoli anche con Treves, Modigliani, Labriola e Matteotti e ciò, all’avvento del fascismo, lo espose anche a rischi personali. Nel 1921 era membro del direttivo della sezione socialista, presidente del Consiglio di amministrazione della Cassa Agraria Cooperativa e Presidente dell’Ente Liceo Convitto, e divenne obiettivo di persecuzione delle autorità e del fascismo ragusano. Le Guardie Regie invasero la sua casa intimandogli, con la minaccia di morte, di consegnare una bandiera rossa che non aveva, mentre i fascisti ­gli “ordinarono” di lasciare la città e di non occuparsi più di politica. Egli restò fermo nella sua idea e per questo, quando il fascismo arrivò al potere fu destituito dall’insegnamento. Nel 1923, così, si allontanò da Modica e ritornò in Calabria, a Rossano Calabro, dove insegnò al Ginnasio superiore comunale.
Il 1924 fu una data di svolta nella sua vita. Candidato socialista in provincia di Siracusa, ricevette una lettera di Benito Mussolini, che lo “invitava” a rinunciarvi e cambiare «idea e partito, così come aveva fatto fui, perché restare socialisti significava restare vecchi in un’Italia giovane sulla via del cambiamento».
 
== Note ==