Pozzo del Merro: differenze tra le versioni

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Segre non nominato in precedenza
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== Origini del nome ==
Il significato del vocabolo Merro è andato perduto nella zona di [[Sant'Angelo Romano]], ma la parola ''mèrro'' o ''mèro'' è rimasta ancora in uso in alcune parti del [[Lazio]] e dell'[[Abruzzo]] e significherebbe proprio "voragine", o "profonda dolina". Il prof. Aldo Giacomo Segre lo ricorda anche in un lavoro sulla toponomastica dei fenomeni carsici pubblicato nel 1956.
 
== Storia ==
Questa voragine è sempre stata nota ai locali. Nel 1890 compare nella descrizione di un itinerario turistico che da Roma conduce fino a Sant'Angelo Romano, ed è descritta come "una specie di voragine, nel fondo della quale si estende un laghetto ed i cui fianchi ripidissimi sono rivestiti di alberi". Ulteriori dati in libri e mappe storiche non sono stati trovati.
 
Le prime esplorazioni furono condotte dal prof.da Aldo Giacomo Segre negli anni '40; egli stesso pubblicherà nel 1948 una dettagliata descrizione del pozzo.
 
Negli anni '70 l'Azienda Comunale Elettricità e Acque di Roma (ACEA), realizzò alcune strutture per la captazione della massa liquida a fini potabili. Tuttavia, man mano che l'acqua veniva pompata, la sua composizione cambiava in misura via via maggiore, divenendo sempre più ricca di zolfo. Per questo motivo l'impresa fu abbandonata già nel 1978, anche se i segni di quel tragico intervento (una rotaia metallica, tubazioni, un edificio in cemento armato adiacente alla dolina) sono tuttora ben visibili, e hanno causato danni all'ecosistema estremamente delicato. Tuttavia sempre in quel periodo, fu appurato che nel momento in cui l'Acea estraeva acqua dalla cavità del Merro, il livello di un secondo pozzo situato tra la Tiburtina e Guidonia Montecelio diminuiva perciò si può dedurre che per il principio dei vasi comunicanti, tra i due esista una correlazione.