Genere cinematografico: differenze tra le versioni

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[[Jean-Louis Leutrat]] in ''La noción de género'' si collega alla teoria della ricezione di [[Hans Robert Hauss]], ed incorpora questo aspetto nella definizione. È il pubblico che partecipa alla costruzione del genere nello stesso modo in cui il genere suscita aspettativa nel pubblico. Il genere gioca tra la ripetizione delle regole e la differenza degli elementi superficiali che comporta la novità d'ogni film. Citando [[John Cawelti]], esso è l'equilibrio tra l'invenzione e la convenzione.
È sulle riflessioni di [[Antonio Costa]] e [[Francesco Casetti]] che si trova l'aspetto del cinema come industria culturale, nella quale il sistema di generi è una parte costitutiva insieme alallo ''[[studio system|sistema di studio]]'' ed allo [[star system]].
In ''Saper vedere il cinema'', [[Antonio Costa]] spiega che la classificazione del film in generi è uno degli aspetti fondamentali dell'istituzione cinematografica. L'etichetta del genere orienta il semplice spettatore su che cosa aspettarsi da un certo film. Sostiene anche in linea con gli altri autori che il sistema di generi cinematografici può essere studiato nella costante e nell'invariabilità che rimangono sempre, al di là delle variazione superficiali. Egli propone tre livelli:
# '''il figurativo''', che corrisponde ai dettagli e strutture visive,
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# '''la convenzione''' che riguarda l'unità d'azione o episodio che si ripete film dopo film.
 
Stuart M. Kaminsky, già citato in precedenza nelle considerazioni di Francesco Casetti, sostiene anche che se i film di genere durano nel tempo è perché questi si occupano d'aspetti fondamentali della [[vita umana]], delle interazioni sociali e [[psicologia|psicologiche]]; sono una forma meno rigida di dare risposte mitiche all'[[esistenza]]. Tra l'altro sostiene che l'analisi del genere cinematografico deve identificare gli elementi a cui gli spettatori sono più sensibili, quello che fa diventare popolare un genere cinematografico. Secondo l'autore, lo studio dei generi non implica giudizi di qualità, bensì un modo di comprendere per valorizzarlo; quanto più popolare un film, più attenzione merita come manifestazione di genere. Non condivide la contrapposizione che spesso si fa tra cinema d'autore e cinema di genere e che solitamente privilegia uno sull'altro. Kaminsky dà grande importanza ad avere un metodo sistematico d'analisi. Uno studio dei generi non definisce il genere di modo prescrittivo, cerca piuttosto d'individuare un modello ed analizzarlo per capire il suo significato.
 
Un altro approccio differente ma che completa gli sviluppi della teoria critica sui generi cinematografici è quello proposto da [[Ricky Altman]]. Da una parte questiona la teoria tradizionale dello studio del genere, quella legata principalmente alle categorie tassonomiche; dall'altra inserisce la riflessione sul genere cinematografico nell'ambito della comunità sociale che li recepisce e dell'istituzioni che li produce; inoltre rivaluta il ruolo della critica cinematografica in questo processo. Lui sostiene che nel gioco del genere, ogni soggetto (produzione, ricezione e critica) mette in atto meccanismi differenti di definizione del genere. La produzione attua la “generificazione”: formule di successo vengono serializzate; il pubblico crea i meccanismi di riconoscimento; la critica promuove la rigenerificazione che rilegge il sistema di generi e riscrive la memoria sociale dei generi. Un'altra linea d'analisi che Altman propone è l'asse semantico/sintattico; l'aspetto semantico fa riferimento agli elementi tematici del film (ambienti, personaggi, situazioni), l'aspetto sintattico si concentra sull'organizzazione di quegli elementi. Sia uno che l'altro, sono necessari per considerare un film come parte d'un determinato genere. Per Altman il genere cinematografico esiste quando diversi film condividono elementi sintattici e semantici; collega fortemente l'aspetto produttivo con l'aspetto di consumo che riconosce i generi dal momento in cui gli spettatori si scoprono accomunati attraverso un insieme di film.