Ugo Foscolo: differenze tra le versioni

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Il 15 gennaio 1806 chiedeva da Boulogne-sur-Mer al «Generale di Divisione Teulié» (cioè [[Pietro Teulié]]), «un permesso con intero trattamento per quattro mesi», per poter rivedere dopo un decennio la famiglia e per «interessi personali».<ref>''Epistolario (Luglio 1804-Dicembre 1808)'', vol. II, a c. di P. Carli, Firenze, Le Monnier, 1952, pp. 94-95.</ref> Gli fu accordato, e Foscolo lasciò la Francia all'inizio della primavera dopo un nuovo passaggio per Parigi. In questa circostanza incontrò [[Alessandro Manzoni]], che allora abitava nella capitale francese assieme alla madre [[Giulia Beccaria]].<ref>A. Granese, cit., pp. 127-128.</ref> Pur essendo di soli sette anni più giovane, Manzoni aveva iniziato da poco l'attività letteraria ispirandosi, tra gli altri, proprio a Foscolo (oltre che ad [[Vittorio Alfieri|Alfieri]], [[Giuseppe Parini|Parini]], [[Vincenzo Monti|Monti]] e altri autori, italiani e stranieri), ed aveva appena composto il carme ''[[Opere di Alessandro Manzoni#In morte di Carlo Imbonati (1805-1806)|In morte di Carlo Imbonati]]''. Il futuro romanziere si mostrò freddo nei suoi confronti.<ref name="Granese128">A. Granese, cit., p. 128.</ref>
 
=== Venezia, Brescia e l'Università di Pavia (1806-18081809) ===
[[File:Foscolo - Dei sepolcri, 1809 - 6059669 TO0E070314 00003.jpg|thumb|upright=0.8|Frontespizio dei ''Sepolcri'']]
 
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Con una ricerca ossessiva della corrispondenza semantica e formale tra testo greco e riduzione italiana - fino a dove la diversità delle lingue e delle culture la permettesse -, Foscolo continuò a tradurre il poema omerico; portò a compimento i primi sette libri, lasciò ampiamente incompleto il lavoro sui libri ottavo, nono, decimo e ventesimo, ma pubblicò soltanto il terzo sull'[[Antologia (rivista)|Antologia]] di [[Giovan Pietro Vieusseux]] (ottobre 1821).<ref>M. A. Terzoli, ''Foscolo'', cit., pp. 76-78.</ref>
Il capitano Ugo Foscolo, per ingraziarsi il generale [[Marie-François Auguste de Caffarelli du Falga|Augusto Caffarelli]], aiutante di campo di Napoleone e ministro della Guerraguerra del Regno d'Italia, curò una edizione delle opere di [[Raimondo Montecuccoli]], con una ricca premessa sull'arte della guerra. L'opera si inserisce anche in una polemica con [[Madame de Staël]] sull'attitudine militare degli italiani.<ref>{{Cita web |url=http://www.150anni.it/webi/index.php?s=25&wid=44 |titolo=150 anni unità d'italia |accesso=6 luglio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131224110012/http://www.150anni.it/webi/index.php?s=25&wid=44 |dataarchivio=24 dicembre 2013 |urlmorto=no }}</ref>
 
Sollevato dagli incarichi militari su interessamento del Caffarelli, Foscolo si candidò alla cattedra di [[eloquenza]] dell'[[Università di Pavia]], che si era resa vacante (la cattedra era stata tenuta in precedenza da Vincenzo Monti e da [[Luigi Cerretti]]). eOttenutala la''per ottennechiara ilfama'' (18 marzo [[1808]]) grazie all'interessamento di Luigi Arborio Gattinara di Breme, ministro dell'interno del Regno d'Italia, arrivò in città il 1° dicembre dello stesso anno. Qui, il 22 gennaio 1809 pronunciò la sua celebre orazione inaugurale, ''Dell'origine e dell'ufficio della letteratura'', alla presenza di [[Alessandro Volta]] e Vincenzo Monti<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.gelocal.it/laprovinciapavese/archivio/laprovinciapavese/2018/12/22/pavia-il-prof-ugo-foscolo-210-anni-dopo-ecco-le-tracce-a-pavia-del-grande-poeta-23.html|titolo=Il prof Ugo Foscolo 210 anni dopo. Ecco le tracce a Pavia del grande poeta. La Provincia Pavese, 22 dicembre 2018}}</ref>. Tuttavia il Foscolo tenne poche lezioni (l'ultima il 15 giugno 1809), poiché l'incarico venne a breve soppresso da Napoleone, divenuto sospettoso di ogni libero pensiero.<ref>{{cita|Pecchio|p. 150-153}}.</ref> A [[Pavia]] Foscolo abitò a [[Palazzo Cornazzani]] in compagnia dell'amico [[Gabrielli|Giulio Gabrielli di Montevecchio]]<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.gelocal.it/laprovinciapavese/archivio/laprovinciapavese/2018/12/22/pavia-il-prof-ugo-foscolo-210-anni-dopo-ecco-le-tracce-a-pavia-del-grande-poeta-23.html|titolo=Il prof Ugo Foscolo 210 anni dopo. Ecco le tracce a Pavia del grande poeta. La Provincia Pavese, dove22 dicembre 2018}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.consiglio.marche.it/informazione_e_comunicazione/pubblicazioni/quaderni/pdf/150.pdf|titolo=Alberto Polverari. Monteporzio e Castelvecchio nella storia. Quaderni del Consiglio regionale delle Marche. Anno XIX - N.150 - luglio 2014}}</ref>, arredandone le stanze in maniera sfarzosa e assumendo più persone di servizio; nello stesso edificio, curiosamente, poi abitarono anche [[Ada Negri]] e [[Albert Einstein]]<ref>{{Cita web|url=http://www.visitpavia.com/it/poi/95|titolo=Casa di Ugo Foscolo|accesso=1 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190401162400/http://www.visitpavia.com/it/poi/95|dataarchivio=1 aprile 2019|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Il ritorno a Milano e le difficoltà (18081809-1812) ===
Tornato a Milano per la terza volta, ebbe inizio per Foscolo un periodo di difficoltà economiche, reso più amaro dai contrasti con i letterati di regime, che non gli risparmiarono polemiche e malevole insinuazioni. Alla rottura con Monti ([[1810]]) si aggiunse l'insuccesso della [[tragedia]] ''[[Ajace]]'', rappresentata alla [[Teatro alla Scala di Milano|Scala]] il 9 dicembre [[1811]], che non ebbe successo e venne, inoltre, vietata dalla censura per le allusioni antifrancesi contenute.<ref>{{cita|Pecchio|p. 153-161}}.</ref>