Salone Internazionale dei Comics: differenze tra le versioni
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All'inizio degli anni sessanta studiosi accademici e uomini di cultura iniziarono ad occuparsi di fumetti. Era la prima volta che un genere come il fumetto, ritenuto una forma di espressione minore e un fenomeno di sottocultura "popolare", veniva elevato a materia di studio anche accademico. Questo interesse si manifestò in vari modi, a partire dalla pubblicazione di alcuni saggi da parte di editori "seri", come quelli scritti da [[Carlo della Corte]] ed [[Umberto Eco]]. Vi fu poi la nascita di riviste di fumetti "colti", a partire da ''[[linus (periodico)|linus]]''<ref name=Restaino/>.
L'istituzione intorno alla quale si raccolsero questi ricercatori fu rappresentata dall'[[Archivio internazionale della stampa a fumetti]] istituito presso la [[Facoltà di Magistero]] dell'[[Università degli studi di Roma "La Sapienza"|Università di Roma]] dal professor [[Luigi Volpicelli]]<ref name="Traini">[http://www.afnews.info/deposito/TrainiLucca/ Rinaldo Traini, ''Tanto per ricordare il salone'' sul sito afnews]</ref>. Nel 1964 un gruppo di appassionati di fumetti che si trovavano a Bordighera per l'annuale [[Salone Internazionale dell'Umorismo di Bordighera|Salone internazionale dell'umorismo]] pensò di organizzare qualcosa di simile per il fumetto: [[Romano Calisi]], il giovane assistente di Volpicelli, offrì l'appoggio dell'Archivio internazionale e chiese a [[Claudio Bertieri]] di aiutarlo nell'organizzazione<ref name="Quattrini">''L'uomo delle immagini'', intervista di Eliana Quattrini a Claudio Bertieri in Francesco De Nicola (a cura di), ''La seduzione dell'immagine. Claudio Bertieri spettatore di professione'', Sestri Levante, Gammarò, 2016</ref>. A loro volta coinvolsero altri appassionati fra i quali [[Umberto Eco]]<ref name="FFF">[http://www.lfb.it/fff/giorn/aut/c/calisi.htm ''Romano Calisi'' sul sito della Fondazione Franco Fossati]</ref>.
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