Cesare Lampronti: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Appartenente alla comunità [[ebraica]] ferrarese, Lampronti frequentò la civica scuola d'arte ''Dosso Dossi''. Esordì con bozzetti grafici di gusto [[art déco]] per spettacoli locali. Nel 1932 vinse il civico Premio Torreggiani con il grande dipinto ad olio di matrice realista ''Lavandaie nel cortile''. Il quadro era ambientato in un [[chiostro]] [[rinascimento|rinascimentale]] di Ferrara e oggi è custodito presso l'Amministrazione provinciale nel [[Castello Estense]].<ref>Lucio Scardino, ''Estro e accanimento. Inediti scritti d'arte (1980-1996)'', Liberty House, Ferrara, 1997, pp. 83-84</ref>. A dicembre dello stesso anno il dipinto, assieme a ''Giocondità'' e ''Campanile di San Giorgio'', fu esposto in una collettiva presso il ridotto del [[Teatro comunale (Ferrara)|Teatro comunale]].<ref>Corrado Padovani, ''Una mostra di artisti ferraresi nel ridotto del Teatro Comunale'', in ''Corriere Padano'', 8 dicembre 1932</ref>.
 
Il medesimo gusto realista si ritrova nel successivo ''20 dicembre'' (1934), ispirato a un episodio avvenuto nel 1920, in cui persero la vita alcuni [[fascismo|fascisti]] che sfilavano in corteo davanti al Castello Estense.<ref>Ferruccio Luppis, ''Così divenni console. Note autobiografiche, volume I'', Liberty House, Ferrara, 1988, tav. VII</ref>.
 
In seguito Lampronti si dedicò soprattutto all'attività ritrattistica, come si rileva ad esempio da una [[sanguigna]] raffigurante una ''Donna sfollata'' (1944) e il ritratto del medico Cesare Minerbi, nonno dello scrittore [[Giorgio Bassani]] (1955), conservato presso la Fondazione Bassani che ha sede nella [[Casa di Ludovico Ariosto|casa Ariosto]].
 
Dal 1945 al 1973, Lampronti lavorò in qualità di disegnatore tecnico presso l'Amministrazione provinciale di Ferrara, senza del tutto trascurare l'attività artistica. Di questo periodo è il rilievo grafico eseguito a [[Inchiostro di china|china]] del ''[[Putto]]'' nel giardino della [[palazzina di Marfisa d'Este]], scolpito nel 1935 da [[Giuseppe Virgili (scultore)|Giuseppe Virgili]].<ref>Arianna Fornasari, ''Giuseppe Virgili. Prima ipotesi di catalogo completo'', Liberty House, Ferrara, 2014, p. 63</ref> L'attività tuttavia riprese appieno negli ultimi dieci anni di vita,<ref>''Morto il pittore Lampronti'', in ''Il Resto del Carlino'', cronaca di Ferrara, 13 settembre 1983</ref> allorché aderì alle mostre promosse dal ''Club amici dell'arte''. A quest'ultima fase risale il ritratto dell'amico pittore e scultore [[Alfredo Filippini]].
periodo è il rilievo grafico eseguito a [[Inchiostro di china|china]] del ''[[Putto]]'' nel giardino della [[palazzina di Marfisa d'Este]], scolpito nel 1935 da [[Giuseppe Virgili]]<ref>Arianna Fornasari, ''Giuseppe Virgili. Prima ipotesi di catalogo completo'', Liberty House, Ferrara, 2014, p. 63</ref>. L'attività tuttavia riprese appieno negli ultimi dieci anni di vita<ref>''Morto il pittore Lampronti'', in ''Il Resto del Carlino'', cronaca di Ferrara, 13 settembre 1983</ref>, allorché aderì alle mostre promosse dal ''Club amici dell'arte''. A quest'ultima fase risale il ritratto dell'amico pittore e scultore [[Alfredo Filippini]].
 
== Note ==