Lazzaretti di Livorno: differenze tra le versioni

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A partire dalla sua ricostruzione voluta dai regnanti toscani nel 1577, [[Livorno]] divenne uno scalo popoloso, con un vasto emporio marittimo. Per molti aspetti il traffico commerciale della città superava quello di altri porti come [[Venezia]] e [[Genova]] portandola ad essere uno degli snodi mercantili più importanti nel [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]].
 
In breve si pose l'attenzione sulle problematiche di natura sanitaria, le quali resero necessaria la realizzazione di un primo [[lazzaretto]], che fu costruito per volontà del granduca [[Cosimo I de' Medici|Cosimo I]] e completato, alla sua morte, sotto il figlio [[Francesco I de' Medici|Francesco I]].<ref>{{cita web|autore=A. Teoli|url=ttpshttps://antoniateoli.blogspot.com/2016/04/i-lazzaretti-di-livorno.html|titolo=I lazzaretti di Livorno|accesso= 4 gennaio 2020}}</ref>
La struttura era adibita solamente allo stoccaggio delle merci e alla quarantena delle navi; il suo compimento avvenne nel periodo seguente al termine dei lavori del terzo bacino portuale (collocato nell'area limitrofa al municipio).<ref>''Livorno Dagli Archivi della città''.</ref>
 
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Le politiche ebbero il successo aspettato, l'esenzione dei dazi e le comodità logistiche introdotte dalla nuova darsena portuale, portarono Livorno a trasformarsi nella cosiddetta “città delle nazioni”.
 
Negli anni successivi 1613-1666 il flusso commerciale nella città continuò ad impennarsi e di pari passo crebbe anche la crisi sanitaria che costrinse i governatori a fondare ulteriori lazzaretti.
 
==Lazzaretti==