Serie A 1999-2000: differenze tra le versioni

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Il campionato sembrava chiuso, ma a riaprirlo ci pensò ancora il Milan che la domenica dopo batté i bianconeri a Milano con una doppietta di Ševčenko — capocannoniere a fine stagione — e consentì alla Lazio, vittoriosa a sua volta nel derby capitolino, di ridurre il distacco a −6; il 1º aprile ci poi fu lo scontro al vertice al [[Stadio delle Alpi|Delle Alpi]] dove i biancocelesti, grazie a un gol di Simeone, si riavvicinarono ulteriormente riducendo lo svantaggio a −3. La Lazio tornò quindi a credere nel titolo; tuttavia, alla trentesima giornata, un passo falso a Firenze dell<nowiki>'</nowiki>''undici'' di Eriksson permise alla Juventus di tornare a +5 sulla diretta rivale. A questo punto, però, i torinesi iniziarono ad accusare il sorgere della fatica dovuta alla decisione estiva di partecipare all'[[Coppa Intertoto 1999|Intertoto]]: a due turni dal termine, come già accaduto alla stessa Lazio, anche la squadra di Ancelotti cadde a sorpresa a Verona vedendo riavvicinarsi i rivali a –2.
[[File:Esnaider-Materazzi - Perugia-Juventus 14 maggio 2000.jpg|thumb|Il difensore perugino [[Marco Materazzi]] difende il pallone dallo juventino [[Juan Esnáider]] nella sfida tra il {{Calcio Perugia|N}} e la {{Calcio Juventus|N}} (1-0) valevole per la 34ª giornata del campionato italiano di [[Serie A 1999-2000]].]]
[[File:Alessandro Nesta.jpg|thumb|[[Alessandro Nesta]], capitano e simbolo della Lazio di nuovo campione d'Italia dopo 26 anni.]]
 
Il penultimo turno si risolse in un nulla di fatto con le due squadre entrambe vincenti, sicché si arrivò con questo distacco all'ultima giornata di campionato, il 14 maggio, con la Juventus di scena al [[Stadio Renato Curi|Curi]] contro il {{Calcio Perugia|N}}, e la Lazio impegnata in casa con la {{Calcio Reggina|N}}; due ''provinciali'' già sicure della salvezza e senza più nulla da chiedere alla stagione. Come da pronostico, i biancocelesti sbrigarono facilmente la loro pratica mentre, piuttosto inaspettatamente — proprio come [[Serie A 1975-1976|ventiquattro anni prima]] —, in Umbria i bianconeri uscirono sconfitti per mano dei grifoni di [[Carlo Mazzone]], in una partita passata alla storia: l'arbitro [[Pierluigi Collina]] decise di sospendere le ostilità sullo 0-0 per impraticabilità del campo causa forte pioggia, per poi farla proseguire non appena il terreno ebbe drenato l'acqua che aveva allagato lo stadio perugino; ciò fra le proteste dei torinesi che chiedevano invece la [[Replay (sport)|ripetizione]], dato che il secondo tempo ricominciò a oltre un'ora dalla sospensione. Alla ripresa del gioco, su un terreno ai limiti della praticabilità, un guizzo del capitano biancorosso [[Alessandro Calori|Calori]] fece cadere la Juventus sul traguardo di un torneo che, fino a pochi giorni prima, sembrava ampiamente indirizzato verso Torino, consegnando di fatto il tricolore alla Lazio che vinse così, quel 14 maggio 2000, il suo secondo Scudetto.
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=== Squadra campione ===
[[File:Alessandro Nesta.jpg|thumb|[[Alessandro Nesta]], capitano e simbolo della Lazio di nuovo campione d'Italia dopo 26 anni.]]
{{vedi anche|Società Sportiva Lazio 1999-2000}}
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