Massacri armeno-tatari del 1905-1907: differenze tra le versioni

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}}I '''massacri armeno-tartari''' (noti anche come guerra '''armeno-tartara''', '''guerra''' '''armeno-tartara''' e, più recentemente, guerra '''armeno-azera'''<ref>Nicholas W. Miller. [https://books.google.com/books?id=tjcSb5Yw2_UC&pg=PA46 Nagorno-Karabakh: A War without Peace]. Kristen Eichensehr (ed.), W. Michael Reisman (ed.) ''Stopping Wars and Making Peace: Studies in International Intervention''. Martinus Nijhoff Publishers, 2009</ref> ) si riferiscono al sanguinoso confronto interetnico tra gli [[armeni]] e le popolazioni che più tardi avrebbero compreso la nazione [[Azerbaigian|dell'Azerbaigian]] (all'epoca comunemente nota come "[[tatari]] caucasici" o "tatari del Caucaso")<ref>Suha Bolukbasi. [https://books.google.com/books?id=v2qLIiqoCK8C&pg=PA43 Nation-building in Azerbaijan]. Willem van Schendel (ed.), [[Erik Jan Zürcher]] (ed.). ''Identity politics in Central Asia and the Muslim world''. I.B.Tauris, 2001. "Until the 1905—6 Armeno-Tatar (the Azeris were called Tatars by Russia) war, localism was the main tenet of cultural identity among Azeri intellectuals."</ref><ref>Joseph Russell Rudolph. [https://books.google.com/books?id=OYjnwO_hQh8C&pg=PA187 Hot spot: North America and Europe]. ABC-CLIO, 2008. "To these larger moments can be added dozens of lesser ones, such as the 1905-06 Armenian-Tartar wars that gave Azeris and Armenians an opportunity to kill one another in the areas of Armenia and Azerbaijan that were then controlled by Russia..."</ref> durante il [[Vicereame del Caucaso|vicereame russo del Caucaso]] nel 1905-1907.<ref>[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/46781/Azerbaijan/129462/History#ref=ref481438 Britannica Online Encyclopedia. Azerbaijan. History.]</ref><ref>[[Brockhaus and Efron Encyclopedic Dictionary]]. [http://www.vehi.net/brokgauz/all/103/103729.shtml Turks]</ref><ref>Willem van Schendel, Erik Jan Zürcher. Identity Politics in Central Asia and the Muslim World: Nationalism, Ethnicity and Labour in the Twentieth Century. I.B.Tauris, 2001. {{ISBN|1-86064-261-6}}, {{ISBN|978-1-86064-261-6}}, p. 43.</ref>
 
I massacri iniziarono durante la [[rivoluzione russa del 1905]] e costarono centinaia di vite. Gli scontri più violenti si verificarono nel 1905, a febbraio a [[Baku]], a maggio a Nakhchivan, ad agosto a [[Şuşa|Shusha]] e a novembre a [[Gäncä|Elizavetopol]] ([[Gäncä]]), danneggiando pesantemente le città e i [[Baku|giacimenti petroliferi di Baku]]. Anche a [[Tbilisi]] scoppiarono le violenze anche se di minore entità.
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Il 25 maggio, agendo su un piano concordato in precedenza, bande di tatari armati attaccarono l'area del mercato nella capitale del distretto, la città di [[Naxçıvan (città)|Nakhichevan]], saccheggiando e incendiando le imprese armene e uccidendo tutti gli armeni che potevano trovare. Circa 50 armeni furono assassinati e alcuni negozianti furono bruciati vivi nei loro negozi. Lo stesso giorno, gli abitanti dei villaggi tartari della campagna iniziarono ad attaccare i loro vicini armeni. Villari cita rapporti ufficiali che menzionano che "su un totale di 52 villaggi con popolazioni armene o miste armeno-tatare, 47 furono attaccati, e di questi 47, 19 furono completamente distrutti e abbandonati dai loro abitanti. Il numero totale di morti, compresi quelli nella città di Nakchivan, fu di 239. Successivamente, in un attacco vendicativo, gli armeni attaccarono un villaggio tataro, uccidendo 36 persone".<ref>Villari, Luigi. Fire and Sword in the Caucasus. London: T. F. Unwin, 1906 {{ISBN|0-7007-1624-6}} p. 270-274.</ref>
 
Per quanto riguarda la situazione a Shusha, secondo Thomas de Waal, "il numero di morti e feriti ammontava a circa 300, di cui circa due terzi erano tartari, perché gli armeni erano tiratori migliori e godevano anche del vantaggio della posizione".<ref>{{Cita libro|autore=de Waal|nome=Thomas|wkautore=Thomas de Waal|titolo=[[Black Garden: Armenia and Azerbaijan Through Peace and War]]|anno=2003|editore=New York University Press|città=New York|p=190|ISBN=978-0-8147-1945-9}}</ref>
 
== A Gäncä (Elizavetpol) ==
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== Responsabilità ==
Secondo il professor Firuz Kazemzadeh, "è impossibile attribuire la colpa ai massacri a un lato o a un altro. Sembra che in alcuni casi ([[Baku]], [[Gäncä|Elizavetpol]]) i tartari abbiano sparato i primi colpi, in altri casi ([[Şuşa|Shusha]], [[Tbilisi|Tiflis]]) siano stati gli armeni."<ref name="Kazemzadeh">[[Firuz Kazemzadeh]]. ''Struggle For Transcaucasia (1917—1921)'', New York Philosophical Library, 1951</ref>
 
== Voci correlate ==
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== Note ==
<references/>
{{References}}
 
== Bibliografia ==
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* Luigi Villari (1906), ''Fire and Sword in the Caucasus'' [http://armenianhouse.org/villari/caucasus/fire-and-sword.html], Londra, TF Unwin,{{ISBN|0-7007-1624-6}}
* Thomas De Waal (2004), ''Black Garden: Armenia and Azerbaijan Through Peace and War'', NYU Press,{{ISBN|978-0-8147-1945-9}}
 
[[Categoria:Stragi commesse in Azerbaigian]]
[[Categoria:Nagorno Karabakh]]