Costituzione della Repubblica Italiana: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 79.10.51.123 (discussione), riportata alla versione precedente di Superpes15
Etichetta: Rollback
m fix
Riga 97:
]]
 
Ora i partiti del [[Comitato di Liberazione Nazionale]] cessarono di considerarsi uguali, e si poté constatare la loro rappresentatività. Dominarono le elezioni tre grandi formazioni: la [[Democrazia Cristiana]], che ottenne il 35,2% dei voti e [[207 seggi]]<!--, erede del cattolicesimo militante del [[Partito Popolare Italiano|Partito Popolare]], ma con la presenza di personaggi di una nuova generazione che esercitarono una importate influenza nell'accordo costituzionale UwUwUwUwU i hate history please kill me -->; il [[Partito Socialista Italiano|Partito Socialista]], 20,7% dei voti e 115 seggi; il [[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista]], 18,9% e 104 seggi. La tradizione liberale (riunita nella coalizione [[Unione Democratica Nazionale]]), protagonista della politica italiana nel periodo precedente la dittatura fascista, ottenne 41 deputati, con quindi il 6,8% dei consensi; il [[Partito Repubblicano Italiano|Partito Repubblicano]], anch'esso d'ispirazione liberale ma con un approccio differente nei temi sociali, 23 seggi, pari al 4,4%. Mentre il [[Partito d'Azione]], nonostante un ruolo di primo piano nella [[Resistenza italiana|Resistenza]], ebbe solo l'1,5% <!-- 1,45% --> corrispondente a 7 seggi.
 
Fuori dal coro, in opposizione alla politica del CLN, raccolsero i voti dei nostalgici del precedente regime la formazione dell'[[Fronte dell'Uomo Qualunque|Uomo qualunque]], che prese il 5,3% con 30 seggi assegnati, e il Blocco Nazionale della Libertà, lista elettorale d'ispirazione conservatrice e monarchica, costituita in occasione delle [[Elezioni politiche italiane del 1946|elezioni per l'Assemblea Costituente del 1946]] da [[Partito Democratico Italiano]] (PDI), [[Concentrazione Nazionale Democratica Liberale]] (CNDL) e Centro Democratico (CD) che ottenne {{TA|637 328 voti}} (pari al 2,77%) e 16 seggi su 556,<ref>{{cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=A&dtel=02/06/1946&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S|titolo=Assemblea Costituente del 2 giugno 1946|opera=Archivio Storico delle Elezioni|editore=[[Ministero dell'interno]]|accesso=15 settembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161207112024/http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=A&dtel=02%2F06%2F1946&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S|dataarchivio=7 dicembre 2016|urlmorto=no}}</ref> e già prima della conclusione dei lavori della Costituente vide i suoi membri dividersi tra il Partito Liberale Italiano, il Fronte dell'Uomo Qualunque e il nascente [[Partito Nazionale Monarchico]].
Riga 103:
Durante il periodo costituente, l'Assemblea ebbe la facoltà di revocare o accordare la fiducia ai vari governi ai quali era demandata la funzione legislativa. Inoltre, l'Assemblea stessa nominò quale Capo di Stato Provvisorio l'avvocato napoletano [[Enrico De Nicola]].<ref name="OnidaGolero10" group="N">{{cita|Onida & Gorlero, 2011|p. 10}}.</ref>
 
=== La g'''enesigenesi e''' l'approvazione della Costituzione ===
 
Appena eletta, l'Assemblea nominò al suo interno una [[Commissione per la Costituzione]], composta di 75 membri incaricati di stendere il progetto generale della carta costituzionale. A sua volta, la Commissione si suddivise in tre sottocommissioni: diritti e doveri dei cittadini (presieduta da [[Umberto Tupini]] della DC), organizzazione costituzionale dello Stato (presieduta da [[Umberto Terracini]] del PCI) e rapporti economici e sociali (presieduta da [[Gustavo Ghidini]] del PSI).<ref name="OnidaGolero11"/>