Binocolo: differenze tra le versioni

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Anche il '''binocolo''' è uno strumento ottico per l'osservazione ingrandita, come la semplice [[Lente d'ingrandimento|lente di ingrandimento]], il [[cannocchiale]], il [[microscopio]] e il [[telescopio]], ma con la fondamentale differenza che è stato concepito per sfruttare la [[visione binoculare]] del nostro apparato visivo (dal [[lingua latina|latino scientifico]] del secolo XVII ''binocŭlus'', composto di ''bīnus'' ‘a due a due’ e ''oculus'' ‘occhio’), come gli occhiali.
[[File:Consul 10x40.jpg|alt=Eschenbach Consul 10x40 Ww|miniatura|Binocolo Classico]]
 
Il binocolo è l'insieme ben accoppiato di due cannocchiali identici, uno per ogni occhio (chiamato, dai Francesi, "jumelles" ''gemelli''), incernierati parallelamente ad un singolo cardine meccanico centrale (o in alcuni casi, anche ad un doppio cardine), anch'esso parallelo ai due cannocchiali, e necessario per regolare in modo facile, preciso e veloce, la corretta [[distanza interpupillare]] di ogni osservatore. Questo meccanismo permette quindi di adattare la larghezza dei due oculari dello strumento (la parte dove poseremo gli occhi), alla larghezza individuale degli occhi di qualsiasi utente, con una tolleranza di interfacciamento che è in genere tra 54 e 72 mm circa, per poter godere al meglio della più performante visione binoculare.
 
Il binocolo ha il potere di "[[Ingrandimento|ingrandire]]" tutto ciò che viene osservato, a qualsiasi distanza possibile, e in alcuni casi (in base ai vari modelli più adatti) può anche "schiarire" le immagini, nelle condizioni di più bassa luminosità rispetto a quella diurna. In questo modo rende possibile rivelare alcuni oggetti che risulterebbero invisibili ad occhio nudo, aumentando le normali capacità di osservazione.