Processo a Galileo Galilei: differenze tra le versioni

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== Stato delle conoscenze della teoria eliocentrica all'epoca del processo a Galileo ==
La [[Sistema eliocentrico|teoria eliocentrica]] ha una lunga storia: questa venne espressa per primo dall'astronomo greco [[Aristarco di Samo]] già nel [[III secolo a.C.|III secolo a. C.]], che non tuttavia non venne riportata nell'''[[Almagesto]]'' dall'astronomo alessandrino [[Claudio Tolomeo]], che, pur compendiando conoscenze astronomiche anche dei secoli precedenti riportava la sola [[Sistema geocentrico|teoria geocentrica]]: il grande successo del trattato contribuì a mettere in ombra la teoria eliocentrica. La teoria eliocentrica venne riscoperta e approfondita in seguito all'[[Età delle scoperte|età delle scoperte geografiche]], in particolare nel Cinquecento dall'ecclesiastico polacco [[Niccolò Copernico]], e più recentemente dall'astronomo tedesco [[Giovanni Keplero]], contemporaneo di Galileo. Tuttavia, la giustificazione rigorosa di questa teoria sarà elaborata solo alla fine del [[XVII secolo|Seicento]], con gli studi sulla gravitazione di [[Isaac Newton]]. Inoltre, la prova sperimentale di questa teoria, seppure per via indiretta, si avrà solo nel [[1729]] con l'annuncio da parte della [[Royal Society]] di Londra della scoperta dell'[[aberrazione della luce]] da parte dell'astronomo inglese [[James Bradley]], che così dimostrò definitivamente l'esistenza del [[Moto di rivoluzione|moto di rivoluzione terrestre]] intorno al soleSole. Bisognerà ancora aspettare la fine del settecento per le conferme sperimentali definitive sulla [[Periodo di rotazione|rotazione terrestre]], tra cui il celebre esperimento dei gravi a Bologna, condotto da [[Giovanni Battista Guglielmini]], i cui risultati furono pubblicati nell'opuscolo ''De diurno Terrae Motu'' del [[1792]].
 
== Gli antefatti ==