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==Storia==
Anche se armi a retrocarica furono sviluppate fin dal [[XIV secolo]] in [[Borgogna]], essa si diffuse solo con i miglioramenti della meccanica e delle lavorazioni intervenuti nel [[XIX secolo]]. Infatti, l'ostacolo principale da superare era la chiusura della culatta a tenuta di gas, risolta definitivamente per le armi portatili solo con lo sviluppo della [[Bossolo|cartuccia metallica]], mentre per i grandi calibri di artiglieria la svolta si ebbe con lo sviluppo dell'[[otturatore a vite interrotta]].
 
Le prime armi a retrocarica furono i cannoni a [[mascolo]]. Si trattava di [[cannone|cannoni]] o [[petriera|petriere]] di piccolo calibro, navali o da fanteria, che presentavano una grande apertura nella parte superiore della [[culatta]]. Il mascolo, ovvero una [[camera di scoppio]] amovibile a forma di tazza munita di [[focone]], veniva caricato dalla bocca come un'avancarica ed inserito nella culatta, forzandovelo con un cuneo. Il vantaggio stava nell'uso di più mascoli precedentemente caricati nella stessa arma, che determinava un aumento della [[cadenza di tiro]]. Il punto debole era ovviamente la tenuta dei gas tra mascolo e canna e l'indebolimento complessivo della struttura del cannone.