Francesco Algarotti: differenze tra le versioni
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Viene considerato una sorta di ''Socrate veneziano'' e per comprendere la sua statura di insigne studioso con un'infinita sete di sapere e divulgare è sufficiente porsi davanti al suo innumerevole campo di interessi. Al di là del suo ruolo di spicco nell'[[illuminismo (letteratura)|illuminismo letterario]], fu anche un [[diplomazia|diplomatico]] e un procacciatore d'arte. In particolare viaggiò cercando opere d'arte per conto di [[Augusto III di Polonia|Augusto III di Sassonia]]. È noto che fu Algarotti a comprare a Venezia nel 1741 il capolavoro di [[Jean-Étienne Liotard|Liotard]], il pastello de ''[[La cioccolataia]]'', che poi divenne una delle perle della [[Gemäldegalerie Alte Meister|Galleria di Dresda]].
Uomo di bell'aspetto, dotato di un aristocratico naso aquilino (esiste al [[Rijksmuseum]] di Amsterdam uno suo ritratto a pastello, sempre di Liotard, che è riprodotto nell’''incipit'' della presente voce), l'Algarotti nel ''Saggio sopra Orazio'' non perdeva occasione di far notare come questi fosse [[
== Opere ==
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