Quercus petraea: differenze tra le versioni

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Il suo areale va dall'Europa centrale a quella nord-orientale, anche se è meno esteso di quello della Farnia. In Italia è presente nelle vallate alpine e prealpine e nell'Appennino. In Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia cresce in boschi mesofili la sottospecie ''Q. petraea'' subsp. ''austrotyrrhenica''. Nei pressi di Umbertide (PG), esiste un bosco di rovere, di probabile origine artificiale; in Italia sarebbe la specie tipica del piano collinare e montano inferiore (300–1100 m), se l'antropizzazione subita dal bosco negli ultimi secoli non avesse introdotto al suo posto il [[castagno]].
 
Il nomeL'[[epiteto specifico]] (''petraea'') indicherebbe proprio il fatto che la pianta ama i luoghi pietrosi ben drenati.
 
Il rovere è tollerante alla siccità (anche se non quanto la tipicamente xerofila roverella) grazie al suo apparato radicale profondo, a differenza della [[farnia]], che tollera un ristagno idrico di 100 giorni consecutivi; trova l'optimum di diffusione in suoli sciolti e sabbiosi in cui non vi è possibilità di marciume radicale causato dall'acqua, ha inoltre una lieve preferenza per i substrati acidi. Teme le gelate tardive.