Bombardamento navale di Genova (1941): differenze tra le versioni

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Con la dichiarazione di guerra a [[Francia]] e [[Gran Bretagna]], la penisola italiana subì una lunga serie di attacchi alleati rivolti contro le sue città industrialmente più importanti per tutta la durata della [[seconda guerra mondiale]], e nel corso del conflitto, la città industriale di [[Genova]] fu pesantemente bombardata soprattutto per la presenza di importanti [[cantiere navale|cantieri navali]] e industrie metallurgiche. Un primo attacco via mare avvenne appena quattro giorni dopo la dichiarazione di guerra, da parte di una flotta francese alla guida dell'ammiraglio [[Emile-Andre-Henri Duplat|Emile-Andre Duplat]], che bombardò via mare i poli industriali di Genova e Savona causando però pochi danni<ref>{{cita|G. Faggioni|p. 22}}.</ref>.
 
Seguirono poi una serie di attacchi aerei nei mesi estivi del 1940, ma dopo la [[Armistizio di Villa Incisa|resa della Francia]] (24 giugno 1940), il compito di colpire i centri liguri e quelli di tutto il resto della penisola toccò alle forze aereo-navali britanniche<ref name="bombaerei">{{cita web|url=http://www.lepietreeilmare.it/wordpress/2011/11/i-bombardamenti-aerei-su-genova-e-sui-centri-liguri-1940-1945|titolo=I bombardamenti aerei su Genova e sui centri liguri 1940/1945|autore=Alberto Rosselli|accesso=2613 febbraio 2021|urlarchivio=https://archive.is/gCrgL|dataarchivio=2 giugnoottobre 20112014|urlmorto=sì}}</ref>. Nella logica di queste azioni di bombardamento, i comandi inglesi decisero un'azione di forza contro le coste della città di Genova.
 
Dopo la "[[notte di Taranto]]" dell'11-12 novembre 1940, in cui la flotta italiana era stata pesantemente danneggiata da un attacco di [[aerosilurante|aerosiluranti]] britannici, la flotta rimanente venne spostata a [[Napoli]], che il successivo 8 gennaio venne a sua volta bombardata. La [[Nave da battaglia|corazzata]] ''[[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Giulio Cesare]]'' venne lievemente danneggiata e fu trasferita il giorno dopo a Genova per le riparazioni e quindi, alla fine di gennaio del 1941, a [[La Spezia]].