Vladimir Jakovlevič Propp: differenze tra le versioni

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== Struttura narrativa ==
Vladimir Propp ha esteso l'approccio del [[formalismo russofrancese]] allo studio della struttura narrativa: il primo orientamento, infatti, consisteva nello spezzettare le strutture delle frasi in una serie di elementi analizzabili chiamati [[morfemi]]; per analogia, Propp adotta questo metodo nell'analisi delle [[fiaba|fiabe popolari]] russe. Smembrando un vasto numero di racconti popolari russi in unità narrative più piccole – denominate narratemi – Propp è stato in grado di estrarre da essi una tipologia, più o meno fissa, di struttura narrativa (lo [[Schema di Propp]]). Ha dimostrato che ad ogni favola soggiace una struttura monotipica, sempre uguale, basata sul susseguirsi di funzioni. Le funzioni individuate da Propp sono 31<ref>{{Cita libro|titolo=V.Ja. Propp, Morfologia della fiaba, Torino 2000}}</ref> e si definiscono come azioni compiute dai personaggi che hanno precise conseguenze sullo svolgimento delle azioni successive. Non tutte le funzioni appaiono nella stessa favola, ma solo alcune e possono presentarsi persino in ordine diverso. Ogni personaggio può inoltre essere classificato a seconda della funzione svolta: eroe, aiutante, donatore, antagonista, falso eroe, principessa/re e mandante. Accanto alle funzioni si collocano altri elementi detti variabili, come elementi di collegamento delle funzioni, la triplicazione, le modalità delle azioni e le caratteristiche dei personaggi. Propp riuscì così a smentire l’eterogeneità delle favole e a dimostrare che ogni favola non è che una variante delle altre, a prescindere dalla sua provenienza culturale<ref>{{Cita libro|titolo=V.Ja Propp, Morfologia della fiaba, Torino 2000}}</ref>.
 
=== Critiche ===