Grossgermanisches Reich: differenze tra le versioni

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===Regno Unito===
{{Further|Operazione Leone marino}}
L'unico Paese europeo in cui si parlasse una lingua germanica a non essere incluso nel progetto di unificazione pangermanica fu il Regno Unito,<ref>{{Cita|Rich 1974|p. 398}}.</ref> nonostante questo status di membro del mondo germanico gli fosse comunemente riconosciuto dal governo nazista.<ref>Strobl 2000, pp. 36–60.</ref> La dominante [[razza nordica|ideologia nordicista]] di [[Hans F.K. Günther]] teorizzava che gli [[Anglo-Sassoni]] avessero avuto maggior successo rispetto ai tedeschi nel mantenere la purezza razziale e che le isole e le aree costiere occidentali della [[Scozia]], del [[Galles]], della [[Cornovaglia]] e dell'[[Irlanda]] avessero anch'esse ricevuto un contributo addizionale di sangue nordico, attraverso le invasioni e la colonizzazione vichinghe nell'Alto Medioevo, che [[Danelaw|coinvolsero]] anche i regni anglosassoni dell'[[Regno dell'Anglia orientale|Anglia orientale]] e dell'Inghilterra settentrionale.<ref name="strobl84">Strobl 2000, p. 84.</ref> Günther chiamò questo processo storico di progressive invasioni e colonizzazioni germaniche (dal V all'XI secolo, che coinvolse prima gli Angli e i Sassoni, poi i Norvegesi e i Danesi e infine i Normanni) ''Aufnordung'' ("nordicizzazione addizionale"), culminante nella conquista normanna dell'Inghilterra nel 1066.<ref name="strobl84"/> Günther riteneva dunque gli inglesi un popolo omogeneamente più nordico dei tedeschi, in quanto in Germania il tipo nordico era limitato per lo più al settentrione del Paese, mentre su scala nazionale era di gran lunga dominante il [[Razza alpina|tipo alpino]].<ref>{{cite bookCita libro|lastcognome=Snyder|firstnome= Louis|titletitolo=Encyclopedia of the Third Reich|yearanno=1981|publishereditore=Macmillan |locationcittà=New York|isbn=978-1-56924-917-8|pagep=1799
}}</ref><ref>{{cite bookCita libro|lastcognome=Günther|firstnome=Hans F. K. |titletitolo= Nazi Culture:The Nordic Race as an Ideal Type|yearanno=1981|publishereditore=Schocken Books|locationcittà=New York|pagep=1799}}</ref> Secondo Günther il popolo inglese era stato plasmato dalla lotta e dalla sopravvivenza del più forte tra i vari popoli ariani dell'isola, e questa superiorità razziale derivata lo aveva reso in grado successivamente di perseguire una politica imperialista su scala globale.<ref>Strobl 2000, p. 85.</ref>
 
Hitler si era dichiarato ammirato dalla politica coloniale britannica nel suo ''[[Zweites Buch]]'', considerandola una prova della superiorità razziale dei popoli nordici,<ref name="Zweites">Hitler 2003.</ref> e sperava che la Germania avrebbe preso ispirazione da essa nella gestione del suo dominio nell'Europa orientale.<ref>Strobl 2000, p. 61.</ref> Uno dei primi obiettivi di Hitler in politica estera, negli anni Trenta, fu di stabilire un'alleanza militare sia con i britannici che con gli italiani in funzione antifrancese, per assicurare alla Germania via libera nel progetto del ''[[Drang nach Osten]]'', l'[[Lebensraum|espansione ad Est]]. Anche durante la guerra la speranza di un'alleanza britannica rimase viva.<ref name="Rich2">{{Cita|Rich 1974|p. 396}}.</ref> Hitler avrebbe preferito vedere l'Impero britannico sopravvivere come grande potenza, in quanto temeva che il suo collasso avrebbe beneficiato altri Paesi più che la Germania, in particolare gli [[Stati Uniti]].<ref name="Rich2"/> <ref name="Nicosia73">Nicosia 2000, p. 73.</ref> Dopo la guerra, Ribbentrop rivelò che nel 1935 Hitler aveva promesso di mettere a disposizione dodici divisioni tedesche per mantenere l'integrità territoriale dell'Impero britannico.<ref name="Nicosia74">Nicosia 2000, p. 74.</ref>