Pedaliera: differenze tra le versioni

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=== Nei clavicembali e nei pianoforti ===
[[File:Pedal Piano 4.JPG|thumb|upright=0.5|Un pianoforte con pedaliera]]
A partire dall'epoca barocca, anche ai [[Clavicembalo|clavicembali]] e ai [[Clavicordo|clavicordi]]<ref>In particolare, il clavicordo con pedaliera era diffuso come strumento di studio casalingo per gli organisti in area tedesca. All'epoca, infatti, oltre al freddo invernale notoriamente presente ancora oggi nelle chiese, la messa in funzione dell'organo era complicata dalla necessità di richiedere a una o più persone di azionare i mantici (i cosiddetti "tiramantici"): ciò richiedeva che le persone addette fossero disponibili e, ovviamente, il pagamento del loro compenso.</ref>, per varie esigenze, fu applicata una particolare pedaliera, sempre con i tasti paralleli fra di loro, con una cassa di risonanza propria che veniva inserita sotto lo strumento. Nei [[Pianoforte|pianoforti]], invece, la pedaliera diventava parte integrante dello strumento ed era anche qui con i tasti paralleli. Tuttavia, è raro trovare sia clavicembali che pianoforti storici con pedaliera, nonostante alcune composizioni<ref>Si possono ricordare quelle di [[Robert Schumann]], che scrisse 6 studi canonici, 6 schizzi e 6 fughe sul nome BACH per pianoforte con pedaliera. Ma anche [[Charles-Valentin Alkan]], [[Camille Saint-Saëns]], [[Franz Liszt]], [[Charles Gounod]] e [[Léon Boëllmann]] scrissero per questo strumento.</ref> fossero espressamente scritte per questi strumenti.
 
==Note==