Storia del colonialismo in Africa: differenze tra le versioni

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=== Colonialismo moderno (Imperialismo) ===
Dalla seconda metà del [[XIX secolo]], il colonialismo basato sul commercio di schiavi cominciò a calare, per dare spazio al cosiddetto "colonialismo moderno" o "Imperialismo", essenzialmente basato sullo sfruttamento delle risorse dei paesi colonizzati. La penetrazione coloniale nell'entroterra africano avvenne, solitamente, dopo spedizioni esplorative, che diedero l'idea delle risorse geologiche dei vasti territori. L'espansione coloniale raggiunse il suo apice con una vera e propria “corsa alle colonie”: ogni paese europeo inviò contingenti militari per occupare i territori dell'entroterra, formalmente ancora appartenenti a nessuno, e abitati da poche tribù. Ciò permise agli europei di appropriarsene senza scrupoli, in quanto senza giurisdizione. I territori furono occupati sia con la forza (principalmente nei territori musulmani) sia con la diplomazia, in alcuni casi, laddove le tribù preferirono assoggettarsi ai coloni piuttosto che ad altre tribù vicine e tiranne. I territori occupati quindi, furono proclamati colonie dai paesi europei colonizzatori.
 
In pochissimi anni furono organizzate le amministrazioni e gli eserciti nei territori stessi, imitando il modello europeo. Nei primi anni del [[XX secolo]], ogni popolazione di ogni colonia africana cominciò ad avere una educazione, una religione, una cultura, un modello amministrativo ed una politica ed una lingua del tutto simile al paese europeo colonizzatore che la dominò (furono soprattutto [[Inghilterra]], [[Francia]] e [[Belgio]]). Il dominio imposto alle popolazioni indigene permisero, tuttavia, una loro autonomia sulla base del diritto consuetudinario. Numerosi furono gli indigeni che accettarono di essere arruolati negli eserciti europei, anche perché in precedenza vessati da stati o tribù locali. Sull'atteggiamento dei bianchi verso i neri è determinante la convinzione dei colonizzatori bianchi di essere superiori alle popolazioni indigene. Ciò spiega le vessazioni e talora le atrocità che subiranno nel Congo i neri da parte dei bianchi durante il colonialismo. Le truppe coloniali di alcuni paesi europei ricorrevano spesso, per incutere timore negli indigeni e sedare le loro ribellioni, a metodi spietati e atrocità, come la distruzione di villaggi, la cattura di ostaggi che subivano torture, le esecuzioni di massa e le massicce deportazioni. In certi paesi si arrivava addirittura allo sterminio di interi popoli indigeni che si erano dimostrati contrari al predominio.
 
Le popolazioni autoctone si ritrovarono integrate nelle strutture politiche ed economiche create dai colonizzatori bianchi europei, trovandosi a loro sottomesse. Le ''élite'' delle popolazioni indigene (come, ad esempio, i capi tribù), godettero di alcuni vantaggi, come ad esempio alcune posizioni sociali, ma i popolari neri furono esclusi dalle decisioni politiche e spesso ridotti alla povertà, all'ignoranza o allo sfruttamento. Il colonialismo quindi, portò ad un impoverimento dei popoli neri, sia in termini economici sia in termini culturali, oltre che a una impossibilità di una indipendenza politica del territorio.
 
== Il dibattito storiografico ==