Binocolo: differenze tra le versioni

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=== Parametri tecnici principali ===
I binocoli vengono caratterizzati principalmente dal loro '''formato''' (es, '''6x30''', '''7x50''', '''8x40''', '''10x35''', '''10x50''', ecc.), il quale descrive tecnicamente l''''ingrandimento''' col primo numero e l''''apertura''' col secondo. Ad esempio, in un binocolo '''10x50''', il primo numero (10x) rappresenta il valore dell''''ingrandimento''' valido per gli oggetti all'infinito<ref>L'ingrandimento angolare aumenta leggermente avvicinandosi all'oggetto; tale variazione provoca lo schiacciamento prospettico descritto più avanti</ref>, mentre il secondo (50) indica in millimetri il '''diametro''' della lente dell'obiettivo, che coincide generalmente anche col valore nominale della cosiddetta "pupilla d'ingresso" dello strumento e quindi indica la quantità di luce che entra, ma non quella che esce, verso l'occhio. Infatti, la cosiddetta "luminosità" del binocolo è data dal valore della '''pupilla d'uscita''' ('''pu'''), che viene calcolata dividendo il valore di apertura (pupilla d'ingresso) per il fattore di ingrandimento. Ad esempio, per i binocoli 10x50, la '''pu''' nominale misura 50&nbsp;mm&nbsp;:&nbsp;10×&nbsp; = &nbsp;'''5&nbsp;mm''' di diametro. Quindi, non è sufficiente il solo valore della apertura, ma è sempre importante anche il fattore di ingrandimento dello strumento.
 
Un'altra specifica tecnica, che di solito viene stampata sul corpo dello strumento, al pari del formato, è la dimensione del campo visibile o '''[[campo visivo]]''', espressa in metri (o [[Piede (unità di misura)|feet]]), oppure in gradi angolari. In pratica indica la quantità di spazio (o fetta di mondo) che è visibile con quello strumento.
=== Messa a fuoco ===
Quasi tutti i binocoli son dotati di un sistema di '''messa a fuoco''', in grado di agire meccanicamente su entrambi i cannocchiali (destro + sinistro), tramite una singola regolazione centrale ('''CF'''), oppure in modo indipendente ('''IF''') su ogni singolo cannocchiale (o destro o sinistro). La regolazione centralizzata ('''CF''') può essere '''interna''' (tramite lente di focalizzazione di una parte dell'obiettivo), usata più spesso nei "binocoli a tetto", o '''esterna''' (sugli oculari) usata più spesso nei "binocoli Porro". La regolazione indipendente ('''IF''') è più spesso esterna e suddivisa in scale di diottrie, con valori da almeno +/- 5 e fino ad anche +/- 11D.
 
InQuasi tutti i binocoli son dotati di un sistema di '''messa a fuoco''', in grado di agire meccanicamente su entrambi i cannocchiali (destro + sinistro), tramite una singola regolazione centrale ('''CF'''), oppure in modo indipendente ('''IF''') su ogni casosingolo cannocchiale (o destro o sinistro). La regolazione centralizzata ('''CF''') può essere '''interna''' (tramite lente di focalizzazione di una parte dell'obiettivo), lausata più spesso nei "binocoli a tetto", o '''esterna''' (sugli oculari) usata più spesso nei "binocoli Porro". La regolazione indipendente ('''IF''') è più spesso esterna e suddivisa in scale di diottrie, con valori da almeno +/- 5 e fino ad anche +/- 12D. La regolazione del fuoco consente di variare la focalizzazione ottica del binocolo, da una '''distanza minima''' aai valori che vanno solitamente anche '''oltre''' l'infinito., Questoper almeno due motivi: 1) per poter focalizzare perfettamente il fuoco all'infinito (es, le stelle) in qualsiasi condizione ambientale (caldo o freddo), e 2) per dare la possibilità di utilizzare il binocolo senza occhiali, anche dagli utenti [[Miopia|miopi]].
 
La '''stazza''' (dimensioni e peso) è un'altra specifica fondamentale nella scelta del binocolo, ma soprattutto il '''peso''' o meglio, la ripartizione del peso (bilanciamento). Uno strumento bilanciato col peso maggiore verso gli oculari, offre un maggiore conforto di utilizzo e in genere porta a migliorare le osservazioni.
Nelle specifiche del binocolo, è sempre data la '''distanza minima di fuoco''' (in genere, tra 1 e 10 metri), la quale comporta, in proporzione all'ingrandimento, un avvicinamento-virtuale molto simile alla tipica funzione dei microscopi a bassi ingrandimenti. Nella visione comune degli esseri umani, con occhi [[Emmetropia|emmetropi]] (o senza disfunzioni), [[Accomodamento|l'accomodamento]] alla distanza minima di focalizzazione dell'occhio nudo, è valutato come normale, da 7&nbsp;cm per i [[Sviluppo umano (biologia)|lattanti]] e fino a 25&nbsp;cm per gli adulti. Oltre questa distanza, è in atto convenzionalmente la patologia chiamata [[presbiopia]]. Dopo una certa età (tra 35 e 45 anni), l'occhio diviene presbite naturalmente, e perde la funzione di adattare il cristallino (che diventa più rigido) per poter focalizzare le distanze prossime. L'individuo presbite trova difficoltà a leggere il giornale o a vedere in modo nitido quello che c'è nel piatto dove mangia. Così, avrà bisogno dei cosiddetti occhiali da lettura, per focalizzare nuovamente fino a 25–35&nbsp;cm di distanza. Detto questo, per fare un esempio, ogni binocolo 10× dotato di una escursione di messa a fuoco fino a 1 metro di distanza, è in grado di farci idealmente "avvicinare" al soggetto, fino a 10&nbsp;cm virtuali (100&nbsp;cm / 10x), permettendoci di vederne i particolari e i dettagli più fini, anche meglio che ad occhio nudo (se non abbiamo più 12 anni). Il potere di ingrandimento, nella sua definizione per oggetti vicini<ref>Il potere di ingrandimento nel caso di oggetti vicini ha una diversa definizione rispetto a quella per oggetti distanti: è riferito alle massime dimensioni percepibili ad occhio nudo, ossia quando questo dista 25 cm dall'oggetto.</ref>, è legato alla minima distanza di messa a fuoco, e per via dell'ideale "avvicinamento" prodotto, qualunque binocolo in grado di trasportarci virtualmente ad una distanza inferiore a 25&nbsp;cm dal soggetto, esplica la funzione di "''microscopio''" o di "lente d'ingrandimento".
 
Queste quattro specifiche (ingrandimento, pupilla d'uscita, stazza e campo visivo), sono quasi sempre fondamentali nella scelta dello strumento, alle quali si aggiungono in maniera più o meno soggettiva anche l'estrazione pupillare, la minima distanza di fuoco, la larghezza interpupillare, la trasmissione della luce, la tipologia dei prismi, la qualità ottica, quella meccanica, e varie altre.
Infatti, quando possibile, il binocolo viene sempre più spesso utilizzato anche per soggetti vicini e di piccola taglia, tipo farfalle, fiori, insetti o piccoli animali. E logicamente, un binocolo 8× che è idealmente in grado di farci "avvicinare" al soggetto soltanto fino ad {{frazione|1|8}} della distanza reale di osservazione, per equivalere lo stesso ingrandimento ottenuto con un binocolo 10× che focalizzasse fino a 100&nbsp;cm, dovrà poter focalizzare una distanza minima di 80&nbsp;cm (la stessa proporzione è attribuibile a tutti gli altri ingrandimenti).
 
=== Ingrandimento ===
L'ingrandimento può essere interpretato in due modi differenti: uno come '''ingrandimento linearevisivo''' (o '''angolare)''' dell'oggetto, edato delledal suerapporto tra le dimensioni apparentilineari (altezza eo larghezza) della sua immagine rispetto a quella visita ad occhio nudo, e l'altro come un '''avvicinamento virtuale''' dell'osservatore verso l'oggetto, proporzionale all'ingrandimento.
 
Osservando ad esempio con un binocolo 10x, l'oggetto viene ingrandito 10 volte rispetto alla normale visione ad occhio nudo; ossia, l'oggetto apparirà ai nostri occhi 10 volte più alto e 10 volte più largo, quindi 10 volte più grande, rispetto alla dimensione vista senza il binocolo.
 
Oppure, si può anche idealizzare che il binocolo 10x ci "avvicina" virtualmente agli oggetti, fino ad 1/10 della distanza reale di osservazione. Così, ad esempio, se siamo realmente distanti {{formatnum:1000}} metri da un oggetto, alosservando con un binocolo 10x, l'oggetto apparirà grande come se ci fossimo avvicinati fino a 100 metri di distanza, per osservarlo senza il binocolo (ad occhio nudo). In realtà però non sarà propriamente così. Quando l'avvicinamento è reale, la [[prospettiva]] (punto di vista) cambia. E cambia anche la percezione tridimensionale, rispetto alla visione da 1'000 metri. L'ingrandimento (col binocolo) comporta una ''alterazione'' percettiva rispetto alla tipica visione ad occhio nudo (percezione naturale). Nel caso in particolare, si assiste ad uno '''schiacciamento dei piani''' nella profondità della scena, direttamente proporzionale al valore di ingrandimento e in rispetto alla visione che avremmo avuto ad occhio nudo, se fossimo stati trasportati realmente ad {{frazione|1|10}} della distanza di osservazione.
 
In realtà però non sarà propriamente così. Quando l'avvicinamento è reale, la [[prospettiva]] (punto di vista) cambia. E cambia anche la percezione tridimensionale, rispetto alla visione da 1'000 metri. L'ingrandimento (col binocolo) comporta una ''alterazione'' percettiva rispetto alla tipica visione ad occhio nudo (percezione naturale). Nel caso in particolare, si assiste ad uno '''schiacciamento dei piani''' nella profondità della scena, direttamente proporzionale al valore di ingrandimento e in rispetto alla visione che avremmo avuto ad occhio nudo, se trasportati realmente ad {{frazione|1|10}} della distanza di osservazione.
Alcuni binocoli permettono di attenuare questo schiacciamento (che comunque rimane), aumentando la sensazione di profondità, o per lo meno permettendo di mantenere una sensazione di tridimensionalità osservativa più verosimile e profonda, rispetto ad altri progetti. Alcuni utenti trovano vantaggi coi binocoli a prismi di Porro, per la maggior distanza tra gli obiettivi, che amplifica l'effetto stereoscopico. Mentre per altri utenti, questo aumento della [[parallasse]], rende solo più false le immagini sommate. Ma lo spianamento del campo, che è divenuto una moda moderna, accentua spesso l'effetto di schiacciamento dei piani, indipendentemente dal sistema prismatico usato. Nonostante ciò, rimane il fatto che l'ingrandimento tenderà in ogni modo a "schiacciare" normalmente i piani nella profondità della scena. E per migliorare questi "inconvenienti", alcuni produttori studiano ed applicano accorgimenti ottici per rendere più tridimensionale l'esperienza offerta dal sistema ottico binoculare. Di certo, l'accorciamento delle focali (di obiettivi e oculari) per ridurre le dimensioni degli strumenti moderni (a corto [[rapporto focale]]), porta a forzare il potere diottrico delle lenti spianatrici e a ridurre enormemente la [[profondità di campo]], aumentando l'effetto di schiacciamento e peggiorando le osservazioni, soprattutto quelle a lungo raggio e a più alto ingrandimento.
 
Alcuni binocoli permettono di attenuare questo schiacciamento (che comunque rimane), aumentando la sensazione di profondità, o per lo meno permettendo di mantenere una sensazione di tridimensionalità osservativa più verosimile e profonda, rispetto ad altri progetti. Alcuni utenti trovano vantaggi coi binocoli a prismi di Porro, per la maggior distanza tra gli obiettivi, che amplifica l'effetto stereoscopico. Mentre per altri utenti, questo aumento della [[parallasse]], rende solo più false le immagini sommate. Ma lo spianamento del campo, che è divenuto una moda moderna, accentua spesso l'effetto di schiacciamento dei piani, indipendentemente dal sistema prismatico usato. Nonostante ciò, rimane il fatto che l'ingrandimento tenderà in ogni modo a "schiacciare" normalmente i piani nella profondità della scena. E per migliorare questi "inconvenienti", alcuni produttori studiano ed applicano accorgimenti ottici per rendere più tridimensionale l'esperienza offerta dal sistema ottico binoculare. Di certo, l'accorciamento delle focali (di obiettivi e oculari) per ridurre le dimensioni degli strumenti moderni (a corto [[rapporto focale]]), porta a forzare il potere diottrico delle lenti spianatrici e a ridurre enormemente la [[profondità di campo]], aumentando l'effetto di schiacciamento e peggiorando le osservazioni, soprattutto quelle a lungo raggio e a più alto ingrandimento.
Il valore di ingrandimento, dei binocoli per uso a mano libera, è piuttosto variegato: tra '''2x''' e '''30x''' circa (nei limiti estremi). La maggior produzione è però concentrata quasi totalmente intorno agli ingrandimenti '''8x''' e '''10x'''. Questo rispecchia in effetti com'è fatto il nostro occhio ([[Retina|sistema retinico]]), ed il valore '''9x''', in qualche modo indica quella linea virtuale che tende a dividere tra basso e alto ingrandimento binoculare. La geometria stessa della retina oculare, è analoga a come funzionano i pixel di un sensore fotografico, basato sulla [http://tesi.cab.unipd.it/54083/1/rizzetto_ilaria.pdf frequenza spaziale] che ne determina la risoluzione (spaziale). Ovvero, servono almeno tre recettori per poter discriminare (separare visivamente) due punti immagine molto vicini. Dove l'esempio classico della [[risoluzione ottica]], è quello di separare una [[stella doppia]]. Per cui, il primo passo per poter discriminare minimamente i dettagli non ancora percepiti di un oggetto, è quello di ingrandirlo almeno di tre volte tanto ('''3x'''). E quindi il secondo passaggio per avere la certezza di ciò che è stato discriminato, è quello di ingrandirlo altre tre volte. A questo punto, il valore 3x3 ('''9x''') diventa il punto cruciale di passaggio da una bassa risoluzione ad una alta risoluzione dei dettagli osservabili, da qualunque occhio. Con valori uguali e maggiori di '''10x''', il confronto con l'occhio nudo è già importante e piuttosto impressionante, tanto che molti utenti non riescono a controllare efficacemente questi binocoli più potenti. Mentre, con ingrandimenti uguali o inferiori a '''8x''', il confronto con l'occhio nudo è più "umano e comprensivo" (meno dettagliato), rendendo più facile l'uso di questi binocoli. Siccome un maggior ingrandimento, significa anche una maggiore capacità di vedere i dettagli di ciò che osserviamo, superare la soglia dei '''9x''', per l'occhio significa vedere adeguatamente bene anche il mosso della mano. Ovvero, il mosso dell'immagine, creato dalla vibrazione e dal tremolio delle mani dell'osservatore, durante l'uso del binocolo. In questo modo, dobbiamo considerare il valore di '''ingrandimento''', come l'indice di aumento diretto della [[risoluzione ottica]] utilizzabile dai nostri occhi, e dunque anche l'aumento proporzionale della visibilità dei dettagli.
 
Il valore di ingrandimento è proporzionale all'aumento dei dettagli visibili degli oggetti, per cui la loro dimensione e la loro distanza, porta ogni volta a necessitare di adeguati ingrandimenti. Il valore di ingrandimento, dei binocoli per uso a mano libera, è piuttosto variegato: tra '''2x''' e '''30x''' circa (nei limiti estremi). La maggior produzione è però concentrata quasi totalmente intorno agli ingrandimenti '''8x''' e '''10x''', rispecchiando in effetti com'è fatto il nostro occhio ([[Retina|sistema retinico]]). E dove il valore '''9x''' indica in qualche modo quella linea virtuale che tende a dividere tra basso e alto ingrandimento binoculare.
La preferenza d'uso dei binocoli con differenti valori di ingrandimento, dipende sostanzialmente anche dalle capacità soggettive dell'utente e dalla tolleranza di accettazione dell'effetto mosso visibile, rapportato all'aumento dei dettagli voluto. Addirittura, la struttura, la forma, l'ergonomia, la posizione dei comandi, il bilanciamento dei pesi e il peso stesso del binocolo, sono caratteristiche strumentali che determinano aumenti o riduzioni, a volte anche molto ampie, del mosso a mano libera. La somma delle capacità personali dell'utente, dell'esperienza d'uso e dell'ergonomia dello strumento, produce una tale vasta differenza di risultati, rispetto al mosso durante l'osservazione, che è impossibile stabilire a priori quale sia il miglior '''ingrandimento''' ideale per tutti (che infatti non esiste). Ogni esigenza diversa di osservazione (dimensione dell'oggetto e distanza), che necessita di un ingrandimento particolare e il più adeguato possibile, trova sempre un compromesso migliore, e soprattutto individuale, disponibile tra le scelte.
 
Il valore di ingrandimento, dei binocoli per uso a mano libera, è piuttosto variegato: tra '''2x''' e '''30x''' circa (nei limiti estremi). La maggior produzione è però concentrata quasi totalmente intorno agli ingrandimenti '''8x''' e '''10x'''. Questo rispecchia in effetti com'è fatto il nostro occhio ([[Retina|sistema retinico]]), ed il valore '''9x''', in qualche modo indica quella linea virtuale che tende a dividere tra basso e alto ingrandimento binoculare. La geometria stessa della retina oculare, è analoga a come funzionano i pixel di un sensore fotografico, basato sulla [http://tesi.cab.unipd.it/54083/1/rizzetto_ilaria.pdf frequenza spaziale] che ne determina la risoluzione (spaziale). Ovvero, servono almeno '''tre''' recettori per poter discriminare (separare visivamente) due punti immagine molto vicini. Dove l'esempio classico, della [[risoluzione ottica]], è quello di separare una [[stella doppia]]. Per cui, il primo passo per poter discriminare minimamente i dettagli non ancora percepiti di un oggetto, è quello di ingrandirlo almeno di tre volte tanto ('''3x'''). E quindi il secondo passaggio per avere la certezza di ciò che è stato discriminato, è quello di ingrandirlo altre tre volte. A questo punto, il valore 3x3 ('''9x''') diventa il punto cruciale di passaggio da una bassa risoluzione ad una alta risoluzione dei dettagli osservabili, da qualunque occhio. Con valori uguali e maggiori di '''10x''', il confronto con l'occhio nudo è già importante e piuttosto impressionante, tanto che molti utenti non riescono a controllare efficacemente questi binocoli più potenti. Mentre, con ingrandimenti uguali o inferiori a '''8x''', il confronto con l'occhio nudo è più "umano e comprensivo" (meno dettagliato), rendendo più facile l'uso di questi binocoli. Siccome un maggior ingrandimento, significa anche una maggiore capacità di vedere i dettagli di ciò che osserviamo, superare la soglia dei '''9x''', per l'occhio significa vedere adeguatamente bene anche il mosso della mano. Ovvero, il mosso dell'immagine, creato dalla vibrazione e dal tremolio delle mani dell'osservatore, durante l'uso del binocolo. In questo modo, dobbiamo considerare il valore di '''ingrandimento''', come l'indice di aumento diretto della [[risoluzione ottica]] utilizzabile dai nostri occhi, e dunque anche l'aumento proporzionale della visibilità dei dettagli.
Gli ingrandimenti con la maggiore offerta commerciale sono quelli tra '''6x''' e '''12x''', anche se, negli ultimi tempi (ultimi 20 anni), il [[trend]] si è spostato verso ingrandimenti maggiori (tra '''7x''' e '''18x'''). Con binocoli fino a '''6x''' circa l'immagine osservata rimane piuttosto stabile ed è anche più facile valutare il reale ingrandimento dello strumento, rispetto alla visione ad occhio nudo ('''1x'''): osservando direttamente la differenza tra l'immagine ingrandita, mettendo un solo occhio nel binocolo (es, l'occhio destro nel cannocchiale sinistro) e l'immagine dell'occhio senza il binocolo. Ma già con gli strumenti '''10x''' o maggiori ingrandimenti, sono necessari riferimenti geometrici sempre più accurati, ed una maggiore stabilità di osservazione (più alcuni altri accorgimenti), per essere altrettanto precisi.
 
La preferenza d'uso dei binocoli con differenti valori di ingrandimento, dipende sostanzialmente anche dalle capacità soggettive dell'utente e dalla tolleranza di accettazione dell'effetto mosso visibile, che è rapportato all'aumento dei dettagli voluto. Addirittura, la struttura, la forma, l'ergonomia, la posizione dei comandi, il bilanciamento dei pesi e il peso stesso del binocolo, sono caratteristiche strumentali che determinano aumenti o riduzioni, a volte anche molto ampie, del mosso a mano libera. La somma delle capacità personali dell'utente, dell'esperienza d'uso e dell'ergonomia dello strumento, produce una tale vasta differenza di risultati, rispetto al mosso durante l'osservazione, che è impossibile stabilire a priori quale sia il miglior '''ingrandimento''' ideale per tutti (che infatti non esiste). Ogni esigenza diversa di osservazione (dimensione dell'oggetto e distanza), che necessita di un ingrandimento particolare e il più adeguato possibile, trova sempre un compromesso migliore, e soprattutto individuale, disponibile tra le scelte.
Questo non vuol dire che sia impossibile utilizzare a mano libera i binocoli con '''20'''-'''25x''' o anche di più, poiché non c'è nessun problema ad usare anche '''100x''' a mano libera, se l'utente è predisposto e portato a farlo, ma per molti utenti diventa un impegno troppo importante o è una impossibilità pratica che non possono superare (o non vogliono). Per cui, in genere è preferibile rimanere in una zona di comfort, rinunciando a qualche dettaglio in più, per avere in cambio maggiore luminosità allo stesso peso (e solitamente anche un campo visivo più ampio). In genere, il maggior peso del binocolo tende a dare più stabilità, ma diventa anche più faticoso da reggere in mano, per lungo tempo.
 
Gli ingrandimenti con la maggiore offerta commerciale sono quelli tra '''6x''' e '''12x''', anche se, negli ultimi tempi (ultimi 20 anni), il [[trend]] si è spostato verso ingrandimenti maggiori (tra '''7x''' e '''18x'''). Con i binocoli fino a circa '''6x''', l'immagine osservata rimane piuttosto stabile ed è anche più facile valutare il reale ingrandimento dello strumento, rispetto alla visione ad occhio nudo ('''1x'''): osservando in modo diretto, la differenza tra l'immagine ingrandita e l'immagine dell'occhio senza il binocolo, mettendo un solo occhio nel binocolo e l'altro in posizione favorevole per vedere l'oggetto (es, l'occhio destro nel cannocchiale sinistro e l'occhio sinistro, libero dal binocolo). Mentre con gli strumenti '''10x''' o maggiori ingrandimenti, sono necessari dei riferimenti geometrici sempre più accurati, ed una maggiore stabilità di osservazione (più alcuni altri accorgimenti), per poter essere altrettanto precisi. E siccome i dettagli osservati sono su un livello più alto, rispetto ai formati 6x e 8x, è più facile vedere insieme al dettaglio anche il mosso della mano, che fa tremolare l'immagine. Questo non vuol dire che si perda dettaglio o che sia impossibile utilizzare a mano libera i binocoli '''10x''' o anche di più (es, '''18x'''÷'''25x'''), poiché a mano libera non c'è nessun problema, nemmeno ad usare '''100x''' (se l'utente è predisposto e portato a farlo), ma per alcuni utenti può diventare un impegno troppo importante usare anche '''10x''' a causa di una impossibilità pratica insuperabile. Per cui, in genere è preferibile rimanere in una zona di comfort, rinunciando a qualche dettaglio in più (tra 1x e 8x) ed avere in cambio maggiore luminosità allo stesso peso e solitamente anche un campo visivo un pò più ampio, ma soprattutto una maggiore [[profondità di campo]] o nitidezza (intesa come maggiore zona di fuoco). E dove, in genere, il maggior peso del binocolo tende a dare più stabilità, anche se diventa più faticoso da reggere in mano, per lungo tempo. Così, i binocoli più potenti (es: '''20x80''') necessitano quasi sempre di un appoggio di ristoro, tipo il [[monopiede]] o di un montaggio più solido, come il [[treppiede]], che aumenta la visione dei dettagli fino ai massimi livelli possibili.
Così, i binocoli più potenti (es: '''20x80''') necessitano quasi sempre di un appoggio di ristoro, tipo il [[monopiede]] o di un montaggio più solido, come il [[treppiede]], per aumentare la visione dei dettagli. Tra i supporti portatili, il monopiede è probabilmente la miglior soluzione, per ottenere la visione più ferma e dettagliata, col minor peso traspostato. Ed è anche la più comoda da utilizzare in varie pratiche, come l'osservazione stellare da una sdraio o come appoggio del peso, sia in piedi che da seduti. Ma molto spesso, è sufficiente appoggiare saldamente i gomiti ad un tavolo, ad uno steccato o ad un qualsiasi supporto naturale (roccia, tronco o ramo d'albero, ecc), oppure è sufficiente appoggiare il bordo dell'obiettivo ad un muro (un palo, un albero, ecc), per vedere immediatamente l'effetto della stabilizzazione "manuale" delle immagini. Non è mai consigliato restare in piedi, dondolando maggiormente, per fare le osservazioni a mano libera. Anche solo il sedersi sul terreno ed appoggiare i gomiti sulle ginocchia rannicchiate (quando possibile), migliorerà di molto le osservazioni. E l'eccezione a tutto questo, potrebbe essere costituita dai '''[[binocoli stabilizzati]]''' (strumenti con stabilizzatore d'immagine interno, meccanico e/o alimentato da batterie), progettati propriamente per l'uso a mano libera, che in teoria dovrebbero annullare il mosso della mano e dare dunque la possibilità a tutti gli utenti, di usare maggiori ingrandimenti, senza troppi "problemi". Alcuni di questi strumenti servono per il controllo e il soccorso, fatto da veicoli in movimento, tipo auto, elicotteri, aerei, navi o imbarcazioni, e devono fornire immagini visibili utili. Ma vengono usati anche da pescatori (sui pescherecci), cacciatori o chiunque ne senta il bisogno per le sue attività.
 
Così, i binocoli più potenti (es: '''20x80''') necessitano quasi sempre di un appoggio di ristoro, tipo il [[monopiede]] o di un montaggio più solido, come il [[treppiede]], per aumentare la visione dei dettagli. Tra i supporti portatili, il monopiede è probabilmente la miglior soluzione di compromesso, per ottenere la visione più ferma e dettagliata, col minor peso traspostato (a costi inferiori). Ed è anche la più comoda da utilizzare in varie pratiche, come lnell'osservazione stellare da una sdraio o come appoggio del peso, sia in piedi che da seduti. Ma molto spesso, è sufficiente soltanto appoggiare saldamente i gomiti ad un tavolo, ad uno steccato, al tetto della macchina o ad un qualsiasi supporto naturale trovato in loco (roccia, tronco o ramo d'albero, ecc), oppure è sufficiente appoggiare il bordo dell'obiettivo ad un muro (un palo, un albero, ecc), per vedere immediatamente l'effetto della stabilizzazione "manuale" delle immagini. Non è mai consigliato restare in piedi, dondolando maggiormente, per fare le osservazioni a mano libera. Anchee soloanche il solo sedersi sul terreno ed appoggiare i gomiti sulle ginocchia rannicchiate (quando possibile), migliorerà di molto le osservazioni. E l'eccezione a tutto questo, potrebbe essere costituita dai '''[[binocoli stabilizzati]]''' (strumenti con stabilizzatore d'immagine interno, meccanico e/o alimentato da batterie), progettati propriamente per l'uso a mano libera, che in teoria dovrebbero annullare il mosso della mano e dare dunque la possibilità a tutti gli utenti, di usare maggiori ingrandimenti, senza troppi "problemi". Alcuni di questi strumenti servono per il controllo e il soccorso, fatto da veicoli in movimento, tipo auto, elicotteri, aerei, navi o imbarcazioni, e devono fornire immagini visibili utili. Ma vengono usati anche da pescatori (sui pescherecci), cacciatori o chiunque ne senta il bisogno per le sue attività.
Per molti utenti, un ingrandimento di '''8 volte''' è più che sufficiente e in genere non serve nemmeno la stabilizzazione, ma per poter vedere più di quello che è appena percepibile ad occhio nudo, è necessario valcare la soglia dei '''9x''', entrando in '''10x''', '''12x''' o anche '''18x''', se serve. E in questi casi sarebbe più utile uno stabilizzatore. Infatti, come è logico pensare, i binocoli stabilizzati dovrebbero fornire maggiori dettagli, sfruttanto gli alti ingrandimenti (maggiori di '''9x'''). Ma anche questi strumenti innovativi hanno dei limiti fisici, oltre ai prezzi e ai pesi maggiori. In genere, anche i binocoli stabilizzati andranno comunque tenuti fermi il più possibile, per farli funzionare al meglio, e siccome sono spesso più pesanti di quelli "normali" (non stabilizzati), aumentando l'ingrandimento trovano presto il paradosso della loro inutilità:
 
L'eccezione a tutto questo, potrebbe essere costituita dai '''[[binocoli stabilizzati]]''' (strumenti con stabilizzatore d'immagine interno, meccanico e/o alimentato da batterie), progettati propriamente per l'uso a mano libera, che in teoria dovrebbero annullare il mosso della mano e dare dunque la possibilità a tutti gli utenti, di usare maggiori ingrandimenti, senza nessun "problema". Alcuni di questi strumenti servono per il controllo e il soccorso, fatto da veicoli in movimento, tipo auto, elicotteri, aerei, navi o imbarcazioni, e devono fornire immagini visibili utili. Ma vengono usati anche dai pescatori (sui pescherecci), dai cacciatori o da chiunque ne senta il bisogno per le proprie attività.
maggiore ingrandimento = maggior peso dello strumento => serve presto un supporto di ristoro per le braccia
 
Per molti utenti, un ingrandimento ditra '''6''' e '''8 volte''' èsarebbe più che sufficiente, e in genere per questi non serveservirebbe nemmeno la stabilizzazione,. maMa per poter vedere più, di quello che è appena percepibile ad occhio nudo, è necessario valcare la soglia dei '''9x''', entrando in '''10x''', '''12x''' o anche '''18x''', se serve. E in questi casi, sarebbe più utile uno stabilizzatore. Infatti, come è logico pensare, i binocoli stabilizzati dovrebbero fornire maggiori dettagli, sfruttanto gli alti ingrandimenti (maggiori di '''9x'''). Ma anche questi strumenti innovativi hanno dei limiti fisici, oltre ai prezzi e ai pesi maggiori. In genere, anche i binocoli stabilizzati andranno comunque tenuti fermi il più possibile, per farli funzionare al meglio, e siccome sono spesso più pesanti di quelli "normali" (non stabilizzati), aumentando l'ingrandimento trovano prestopiù in fretta il paradosso della loro inutilità:
 
''maggiore ingrandimento = maggior peso dello strumento => serve presto un supporto di ristoro per le braccia''
 
Ma quindi, se serve un supporto per usare facilmente un '''20x60 stabilizzato''' da 1,6&nbsp;kg (ad esempio), a cosa serve il suo stabilizzatore?
 
Ovviamente, è possibile aumentare l'ingrandimento senza aumentare il peso dello strumento (nei limiti fisici), ma ciò produce anche una "proporzionale" caduta della luminosità di osservazione (in determinate situazioni) che potrebbe risultare inutilizzabile. Tuttavia, è possibile vedere in produzione anche qualche strumento con pupilla d'uscita inferiore a 2 mm, e anche tra i binocoli stabilizzati.
 
=== LuminositàMessa a fuoco ravvicinata ===
Nelle specifiche del binocolo, è sempre data la '''distanza minima di fuoco''' (in genere, tra 1 e 10 metri), la quale comporta, in proporzione all'ingrandimento, un avvicinamento-virtuale molto simile alla tipica funzione dei microscopi a bassi ingrandimenti. Nella visione comune degli esseri umani, con occhi [[Emmetropia|emmetropi]] (o senza disfunzioni), [[Accomodamento|l'accomodamento]] alla distanza minima di focalizzazione dell'occhio nudo, è valutato come normale, da 7&nbsp;cm per i [[Sviluppo umano (biologia)|lattanti]] e fino a 25&nbsp;cm per gli adulti. Oltre questa distanza, è in atto convenzionalmente la patologia chiamata [[presbiopia]]. Dopo una certa età (tra 35 e 45 anni), l'occhio diviene presbite naturalmente, e perde la funzione di adattare il cristallino (che diventa più rigido) per poter focalizzare le distanze prossime. L'individuo presbite trova difficoltà a leggere il giornale o a vedere in modo nitido quello che c'è nel piatto dove mangia. Così, avrà bisogno dei cosiddetti occhiali da lettura, per focalizzare nuovamente fino a 25–35&nbsp;cm di distanza. Detto questo, per fare un esempio, ogni binocolo 10× dotato di una escursione di messa a fuoco fino a 1 metro di distanza, è in grado di farci idealmente "avvicinare" al soggetto, fino a 10&nbsp;cm virtuali (100&nbsp;cm / 10x), permettendoci di vederne i particolari e i dettagli più fini, anche meglio che ad occhio nudo (se non abbiamo più 12 anni). Il potere di ingrandimento, nella sua definizione per oggetti vicini<ref>Il potere di ingrandimento nel caso di oggetti vicini ha una diversa definizione rispetto a quella per oggetti distanti: è riferito alle massime dimensioni percepibili ad occhio nudo, ossia quando questo dista 25 cm dall'oggetto.</ref>, è legato alla minima distanza di messa a fuoco, e per via dell'ideale "avvicinamento" prodotto, qualunque binocolo in grado di trasportarci virtualmente ad una distanza inferiore a 25&nbsp;cm dal soggetto, esplica la funzione di "''microscopio''" o di "lente d'ingrandimento". Infatti, quando possibile, il binocolo viene sempre più spesso utilizzato anche per soggetti vicini e di piccola taglia, tipo farfalle, fiori, insetti o piccoli animali.
Partendo dall'assunto che solo i [[visori notturni]] possiedono la capacità effettiva di poter incrementare la luminosità delle osservazioni, poiché sono strumenti [[Optoelettronica|opto-elettronici]] attivi, la '''luminosità nominale''' dei binocoli (e di tutti gli strumenti ottici passivi telescopici e microscopici) è data dalla dimensione del flusso di luce uscente, rappresentato dal valore della '''pupilla d'uscita''' ('''pu'''). Questa viene calcolata dividendo il valore di apertura (pupilla d'ingresso) per il valore di ingrandimento, così la pupilla d'uscita dei binocoli 10x50 (ad esempio) misura 50&nbsp;mm&nbsp;:&nbsp;10×&nbsp; = &nbsp;'''5&nbsp;mm''' di diametro.
 
Infatti, quando possibile, il binocolo viene sempre più spesso utilizzato anche per soggetti vicini e di piccola taglia, tipo farfalle, fiori, insetti o piccoli animali. E logicamente, un binocolo 8× che è idealmente in grado di farci "avvicinare" al soggetto soltanto fino ad {{frazione|1|8}} della distanza reale di osservazione, per equivalere lo stesso ingrandimento ottenuto con un binocolo 10× che focalizzasse fino a 100&nbsp;cm, dovrà poter focalizzare una distanza minima di 80&nbsp;cm (la stessa proporzione è ovviamente attribuibile a tutti gli altri ingrandimenti).
Per ottenere un corretto rapporto di luminosità tra i vari strumenti (differenti formati), è necessario confrontare i valori superficiali della pupilla (o più semplicemente il suo quadrato: '''pu'''<sup>2</sup>).
 
=== Luminosità ===
Partendo dall'assunto che solo i [[visori notturni]] possiedono la capacità effettiva di poter incrementare lal'intensità luminositàluminosa delle osservazioni, poiché sono strumenti [[Optoelettronica|opto-elettronici]] attivi, la '''luminosità nominale''' dei binocoli (e di tutti gli strumenti ottici passivi, telescopici e microscopici) è data dalla dimensione del flusso di luce uscente, (rappresentato dal valore della '''pupilla d'uscita''' ('''pu'''). QuestaE vieneper calcolataottenere dividendoun ilcorretto valorerapporto di aperturaluminosità relativa tra i vari strumenti (pupilladifferenti d'ingressoformati), perè ilperò valorenecessario diconfrontare ingrandimento,i cosìvalori lasuperficiali della pupilla d'uscita deio binocolipiù 10x50semplicemente (adil esempio)suo misuraquadrato 50&nbsp;mm&nbsp;:&nbsp;10×&nbsp; = &nbsp;('''5&nbsp;mmpu'''<sup>2</sup>). di diametro.
 
La '''luminosità effettiva''' vista dallo strumento, sarà sempre inferiore al 100% di quella presente, poiché la trasmissione della luce nei vetri (detta [[Trasmittanza]] dello strumento), come dato fotometrico legato alla [[luminanza (fisica)|luminanza]] delle immagini fornite, viene in ogni caso ridotta di alcuni punti percentuale (a 95% nel migliore dei casi, ma normalmente tra 92% e 80% circa). E in più, la '''pu''' deve avere una dimensione almeno pari o maggiore della dimensione dell'iride dell'osservatore, in quelle condizioni di luce.
 
Ma l'occhio umano non legge la luce come una [[fotocamera]], un [[fotometro]] o uno [[spettroscopio]], ed è influenzato anche dal '''contrasto apparente''', dalla '''risposta''' in frequenza e dall'assenza di '''dominanze''' cromatiche e/o di '''riflessi''' spuri. Per cui i risultati reali ottenuti durante le varie osservazioni, con diversi strumenti, potrebbero differire anche molto dai calcoli fotometrici e fisici della luce, applicati al solo strumento. In pratica, non serve a molto conoscere i numeri, sequando è più facile vedere le differenze coi propri occhi (percezione soggettiva), per rendersirenderci conto di quello che "ci piace di più" o "ottiene la miglior resa". Ogni individuo avrà anche una specifica sensibilità retinica e risposta in frequenza (ai colori).
 
Nell'atto pratico dell'osservazione binoculare, il diametro dell'iride (apertura dell'occhio o anche pupilla d'ingresso) che cambia valore ad ogni differente luminosità ambientale, è quella che decide in ultima istanza quanta luce entrerà verso la retina. Per fare un esempio semplice, un binocolo luminoso e pesante come il '''10x50''' ('''5''' mm di '''pu''' e '''1''' Kg di peso), è del tutto inutile nell'uso diurno. In questi casi la pupilla dell'occhio sarà massimamente chiusa (es, '''2''' mm) e sarebbe come usare un binocolo '''10x20''', il quale però potrebbe pesare soltanto '''230''' g ed avere la stessa identica resa luminosa (diurna).
 
Il valore della '''pupilla d'uscita''' del binocolo può essere utilizzato per idealizzare le capacità teoriche di lavoro dei vari strumenti, nelle diverse condizioni di luce ambientale. Per far questo, è necessario equiparare la '''pu''', alla dimensione dell'iride dell'osservatore, in quelle condizioni ambientali (con un margine del +/- 10%), considerando però anche il livello individuale di sensibilità retinica (che può differire anche di molto, per ogni osservatore e condizione di luce). Il diametro dell'iride dell'occhio varia apertura in maniera soggettiva e automaticamente a seconda della luce ambientale e della sensibilità retinica dell'individuo ([[Visione fotopica|visione diurna]], [[Visione scotopica|visione notturna]] e [[Visione mesopica|mista]]), tra un minimo di '''1,5'''&nbsp;mm ed un massimo di '''10'''&nbsp;mm (mediamente, tra '''2'''&nbsp;mm e '''8'''&nbsp;mm). Quindi, la '''superficie pupillare''' indica il flusso luminoso che può entrare nell'occhio, determinando la luminosità<ref>Con luminosità ci si riferisce qui al [[flusso luminoso]] sulla retina e non alla definizione fotometrica di [[Luminanza (fisica)|luminanza]]: nell’ipotesi di ''matching'' tra pupilla di uscita e pupilla dell'occhio, la [[Luminanza (fisica)|luminanza]] della scena ingrandita (l'[[illuminamento]] della retina) è al più la stessa (nell'ipotesi ideale di binocolo senza perdite) di quella percepita a occhio nudo nelle stesse condizioni ambientali di illuminamento, in accordo alla legge di conservazione della [[Luminanza (fisica)|luminanza]] nei sistemi ottici senza perdite.</ref> delle immagini degli oggetti osservatiosservate con quel particolare binocolo. [[File:Porro binocular.jpg|thumb|Schema ottico del binocolo con prismi di Porro:<br />
1 – Obiettivo <br />2-3 – Prisma di Porro <br />4 – Oculare]]
 
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Ad esempio: '''7x50''' = '''357'''&nbsp; => <math>\surd</math> (357 ×&nbsp;7) = '''50''' mm, e quindi, <math>\surd</math> (357&nbsp;×&nbsp;8) =>&nbsp; '''8x54''', <math>\surd</math> (357&nbsp;×&nbsp;10) =>&nbsp; '''10x60''', <math>\surd</math> (357&nbsp;×&nbsp;12) =>&nbsp; '''12x65''', <math>\surd</math> (357&nbsp;×&nbsp;15) =>&nbsp; '''15x73''', <math>\surd</math> (357&nbsp;×&nbsp;20) =>&nbsp; '''20x85''' ... ecc.
 
Ricordando che, i valori trovati sono tutti nominali e non tengono conto dei fattori fondamentali come la [[trasmittanza]], la qualità dei vetri usati per lenti e prismi, la tipologia dei prismi, i trattamenti antiriflesso e la cura dei diaframmi interni ed esterni, nonché il trattamento di opacizzazione e di oscuramento dei bordi delle lenti e dei tubi ottici che le accolgono. Diversità che andranno ad influenzare il '''contrasto''' e la '''luminosità''' reale di ogni strumento, e che potrà fare la differenza sul campo, riguardo alla maggiore visibilità. Tanto che, ad esempio, un buon binocolo moderno 10x32 ED con pupilla d'uscita di 3,2&nbsp;mm, può risultare più luminoso ed efficace di un binocolo 7x50 meno moderno e di qualità più bassa, ma con una pupilla d'uscita di 7,1&nbsp;mm (più del doppio). Oppure, un binocolo di alta qualità 10x25 può funzionare alla pari con un binocolo di bassa qualità 10x42 per tutto il crepuscolo civile, offrendo anche una visione migliore, più neutra, più contrastata, più pulita e più trasparente. Bisogna ricordare, inoltre, che a parità di ingrandimento e di qualità ottica, una maggiore '''luminosità''' significa anche maggiori dimensioni e peso del binocolo.
 
=== Altri parametri ===