Cronologia dell'evoluzione dell'Universo: differenze tra le versioni

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* intorno a 13,06 miliardi di anni fa
** Presunta formazione dell'[[Ammasso globulare]] (ammasso stellare chiuso) della Via lattea [[M69 (astronomia)|M69]] nella [[costellazione]] del [[Sagittario (costellazione)|Sagittario]].<ref name="simbad14">{{Cita web | titolo=SIMBAD Astronomical Database |sito=Results for NGC 6637 | url=http://simbad.u-strasbg.fr/Simbad | accesso=17 novembre 2006}}</ref>M69 si trova ad una distanza di circa 29.700 [[anni luce]] dalla [[Terra]] e ha un raggio di 42 anni luce. Questo ammasso si trova molto vicino all'ammasso globulare [[M70 (astronomia)|M70]]; i due oggetti sono separati da 1.800 anni luce, ed entrambi giacciono vicino al [[Via Lattea|Centro galattico]].<ref name="NuovoOrione"/> M69 è uno dei ammassi globulari più ricchi come contenuto di metalli, quindi le sue stelle presentano un'abbondanza relativamente alta di elementi più pesanti dell'[[elio]]. Ciò nonostante, questo valore è significativamente inferiore a quello delle [[stella|stelle]] più giovani (Popolazione I), come ad esempio il [[Sole]], ad indicare che anche questo ammasso globulare si formò in epoche cosmiche antiche, quando l'[[universo]] era formato da elementi meno pesanti.<ref name="NuovoOrione"/> M69 risulta finora povero di [[stella variabile|stelle variabili]]: il totale di quelle note a tutt'oggi è fermo ad otto, due delle quali di tipo [[Mira (stella)|Mira]], con un periodo di circa 200 giorni.<ref name="NuovoOrione"/>
** Presunta formazione dell'[[Ammasso globulare]] (ammasso stellare chiuso) della Via lattea [[47 Tucanae]] nella [[costellazione]] del [[Tucano (costellazione)|Tucano]].<ref name="simbad21">{{Cita web | titolo=SIMBAD Astronomical Database |sito=Results for NGC 104 | url=http://simbad.u-strasbg.fr/Simbad | accesso=17 novembre 2006}}</ref>47 Tucanae è un ammasso molto grande: il suo diametro reale è di circa 120 anni luce. Ciò lo rende, in termini di dimensioni assolute, notevolmente più grande di {{STL|Omega|Cen}}, l'ammasso globulare più luminoso dell'intera volta celeste. Solo la parte centrale, la più luminosa, è visibile ad occhio nudo. Se fossimo in grado di vedere anche le parti più deboli, accessibili solo con grandi telescopi, avrebbe una [[dimensione apparente]] di 30 [[minuto d'arco|minuti d'arco]], simile a quella della [[Luna piena]]. Il suo nucleo è luminoso e molto denso. Al suo interno sono conosciute 25<ref>{{Cita web|autore = P. C. C. Freire|url = http://www.naic.edu/~pfreire/GCpsr.html|titolo = Pulsars in Globular Clusters|accesso = |editore = |data = }}</ref> [[pulsar]] con velocità di rotazione comprese tra 1 e 8 [[millisecondo|millisecondi]], ed almeno 21 [[stella vagabonda blu|vagabonde blu]]. 47 Tucanae ha delle stelle ricche in metalli, nelle quali è presente un sesto del [[ferro]] in più che nel nostro [[Sole]]; la sua distanza è stimata sui 13-14&nbsp;000 [[anni luce]], ma è in allontanamento da noi, alla velocità di 19&nbsp;km/s<ref name="Caldwell">{{cita libro | cognome= O'Meara| nome= Stephen James | titolo= Deep Sky Companions: The Caldwell Objects| editore= Cambridge University Press| città= | anno= 2003 | isbn= 0-521-55332-6}}</ref>.
 
* intorno a 13 miliardi di anni fa
** Si forma la [[Stella di Sneden]]<ref name=SIMBAD6>{{cita web |url=http://simbad.u-strasbg.fr/simbad/sim-basic?Ident=BPS+CS22892-0052+&submit=SIMBAD+search |titolo=2MASS J22170165-1639271 |sito=[[SIMBAD]] |editore=[[Centre de données astronomiques de Strasbourg]] |accesso=6 giugno 2014 }}</ref>, a 15000 anni luce dalla Terra, una vecchia [[stella]] di [[popolazioni stellari|popolazione II]] appartenente all'[[alone galattico]], visibile nella costellazione della [[Balena (costellazione)|Balena]]. Appartiene alla classe delle stelle estremamente povere di [[metallicità|metalli]] ([Fe/H]=−3,1)<ref name=Sneden>{{cita pubblicazione |titolo=The Ultra-Metal-poor, Neutron-Capture-rich Giant Star CS 22892-052 |autore=C. Sneden ''et al.'' |rivista=Astrophysical Journal |anno=1996 |volume=467 |numero= |pagine=819-840 |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1996ApJ...467..819S |doi=10.1086/177656 |accesso=5 giugno 2014}}</ref>. Un altro motivo di interesse è che i metalli che essa possiede derivano dal [[processo r|processo-r]] avvenuto all'interno di una [[supernova]] che ha poi contaminato il [[mezzo interstellare]] da cui la stella di Sneden è nata<ref name=Sneden />. Nel 1995 fu intensamente studiata da Chris Sneden e colleghi, che determinarono le [[Abbondanza chimica|abbondanze]] di 53 [[elementi chimici]] nella stella<ref name=Sneden />. Fino al dicembre 2005 fu la seconda stella dopo il Sole le cui abbondanze chimiche erano maggiormente note. Dal [[bario]] ([[numero atomico|Z]]=56) in su, gli elementi mostrano la tipica distribuzione derivante dal processo-r, simile a quella che è riscontrabile anche nel [[sistema solare]]<ref name=Sneden />. Raffrontando l'abbondanza di un elemento stabile come l'[[europio]] (Z=63) e uno [[radioattività|radioattivo]] come il [[torio]] (Z=90), è possibile calcolare l'età della stella<ref name=Sneden />, data una teoria delle abbondanze di elementi chimici prodotti dal processo-r nelle supernovae come quella di [[Karl-Ludwig Kratz]] e [[Friedrich-Karl Thielemann]]<ref>{{cita pubblicazione |titolo=Isotopic r-process abundances and nuclear structure far from stability - Implications for the r-process mechanism |autore=K.-L. Krazt ''et al.'' |rivista=Astrophysical Journal |anno=1993 |volume=403 |numero=1 |pagine=216-238 |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1993ApJ...403..216K |doi=10.1086/172196 |accesso=6 giugno 2014}}</ref><ref>{{cita pubblicazione |titolo='R-Process Abundances and Chronometers in Metal-poor Stars |autore= J. J. Cowan |rivista=The Astrophysical Journal |anno=1999 |volume=521 |numero=1 |pagine=194–205 |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1999ApJ...521..194C |doi=10.1086/307512 |accesso=6 giugno 2014}}</ref>. È risultata una età di circa 13 miliardi di anni, il che fa della stella di Sneden una delle più vecchie conosciute<ref name=Johnson >{{cita web |url=http://mcdonaldobservatory.org/news/releases/2002/0107.html |titolo=Radioactive decay of elements gives age of stars, points to evolution of the Milky Way |autore=Rebecca Johnson |data=7 gennaio 2002 |sito=McDonald Observatory |editore=The University of Texas at Austin |accesso=22 maggio 2014 }}</ref>.