Khabbab ibn al-Aratt: differenze tra le versioni

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Esistono varie e difformi tradizioni intorno a lui e quella qui esposta è quella fatta propria dai discendenti.<br />

Secondo essa Khabbāb ibn al-Aratt<ref>Tale nome sembra indicasse la sua scadente capacità di esprimersi in [[lingua araba]] [[Hijaz|higiazena]], dando modo di ipotizzare che il padre di Khabbāb fosse un parlante [[Lingua nabatea|nabateo]] o [[Lingua aramaica|neo-aramaico]], visto che ''aratt'' significa in arabo "balbuziente".</ref>, originario di [[Kaskar]] sarebbe stato rapito da un gruppo dei Banū Rabīʿa<ref>Leone Caetani, ''Annali dell'Islām'', I, p. 254, nota 3.</ref> e portato a Mecca per venderlo come schiavo, prima che [[Maometto]] cominciasse la sua missione di [[profeta]] nel [[610]], quando Khabbāb aveva meno di 10 anni. Un'incursione di [[beduini]] arabi lo avrebbe rapito e venduto su uno dei tanti mercati di [[schiavi]] presenti nell'[[Penisola araba|Arabia]].<br />

Per sua fortuna, Khabbāb fu infine venduto ad [[Abū Bakr]], che gli restituì la libertà.

 

Khabbāb recitava sovente il [[Corano]] a [[Fatima bint al-Khattab|Fāṭima bt. al-Khaṭṭāb]] (la sorella di [['Umar ibn al-Khattab|ʿUmar b. al-Khaṭṭāb]]) e a suo marito Saʿīd b. Zayd b. ʿAmr b. Nawfal, cugino di ʿUmar.

 

{{Citazione|Ṭā-Hā / Noi non abbiam rivelato il Corano perché tu patisca, / bensì soltanto come ammonimento a chi teme, / rivelazione che vien da Colui che ha creato la terra e i cieli alti. / Il Misericordioso s’è assiso in gloria sul Trono! / A Lui appartiene tutto quel ch’è nei cieli e quel ch’è sulla terra e tutto quel ch’è frammezzo, e tutto quel ch’è sotto il suolo. / È inutile che tu parli ad alta voce! Egli conosce l’intimo tuo e cose ancor più occulte. Dio! Non c’è altro dio che Lui, l’Iddio cui appartengono i nomi più belli|Trad. di [[Alessandro Bausani|A. Bausani]]}}

 

Khabbāb effettuò con la settantina di uomini musulmani di Mecca l'[[Egira]] e a [[Medina]] fu accolto con generosità e grande ospitalità dagli [[Ansar|Anṣār]].

 

Morì sotto il califfato di [[Ali ibn Abi Talib|ʿAlī b. Abī Ṭālib]] e il Comandante dei Credenti si recò immediatamente sul luogo della sua inumazione pronunciando le lodi del defunto per la sua vita assolutamente specchiata e di esempio per tutti i musulmani.

 

<references/>

 

 

{{interprogetto}}

 

* {{cita web|url=http://www.sahaba.net/modules.php?name=News&file=article&sid=83|titolo=|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050301213641/http://www.sahaba.net/modules.php?name=News&file=article&sid=83|dataarchivio=1º marzo 2005}}

 

{{Portale|biografie}}

[[Categoria:Nati in Arabia Saudita]]

[[Categoria:Sahaba]]