Assassinio di John Fitzgerald Kennedy: differenze tra le versioni
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Kennedy venne colpito a morte, mentre il [[governatore del Texas]] Connally non era in pericolo di vita, perché il suo sedile era più basso e perché si era buttato giù di fianco al riparo sulle ginocchia della moglie [[Nellie Connally|Nellie]], mentre Kennedy non poté a causa del busto ortopedico che portava. Dalle oltre 700 fotografie scattate in Dealey Plaza e fatte pervenire successivamente alla polizia, in alcune si vede che le persone in un primo momento si buttarono a terra e in un secondo momento corsero in massa verso la Grassy Knoll, una collinetta erbosa presente nella piazza, per vedere chi avesse sparato. Mentre la ''limousine'' si avviava all'ospedale con Kennedy in fin di vita, alcuni poliziotti perlustrarono il deposito di libri. Gli impiegati del quinto piano affermarono di aver sentito tre colpi al piano di sopra. Qualcuno vide fuggire un giovane uomo alto e pallido, simile a Oswald.
Dopo la sparatoria, Oswald si fermò a prendere una bibita per non dare nell'occhio e abbandonò il luogo di lavoro senza chiedere un permesso, dopo essere stato brevemente trattenuto dalla polizia ma identificato subito dal proprio datore di lavoro. Al sesto piano la polizia rinvenne un fucile dove successivamente furono identificate le sue impronte; secondo la versione ufficiale dei fatti egli, uscito in tutta fretta in maglietta nonostante il clima di novembre, si recò alla pensione dove alloggiava durante la settimana e, presa la sua pistola, incominciò a girovagare per la città senza meta, mentre la polizia setacciava le strade di Dallas alla ricerca dell'attentatore.
Alle ore 13:04 Oswald fu visto aspettare l'autobus dalla padrona di casa Earlene Roberts.<ref>{{en}} [http://www.aarclibrary.org/publib/jfk/wc/wcvols/wh6/html/WC_Vol6_0227a.htm WH6 Roberts] Warrenn Hearings Volume VI. Mrs. Earlene Roberts. Pag. 443-444.</ref>
Notato camminare nei pressi di un cinema in atteggiamento sospetto, Oswald vi entrò senza pagare il biglietto e la cassiera chiamò la polizia. Per questo motivo, arrivarono 26 poliziotti, che lo consideravano l'assassino del collega, e Oswald dopo una breve colluttazione fu arrestato e portato alla centrale di polizia. Mentre veniva riconosciuto da alcuni testimoni come l'assassino del poliziotto J. D. Tippit (avvenuto in mattinata),{{Citazione necessaria}} si venne a sapere del suo impiego al deposito sito nella piazza in cui era avvenuto l'omicidio del presidente. Il fucile trovato nell'edificio, vicino alla finestra, risultò essere il suo, in tasca gli trovarono la pistola carica, con la quale la polizia ritenne potesse avere ucciso l'agente di polizia Tippit: i proiettili erano gli stessi. Venne sottoposto al test dei nitrati, positivo per la mano, ma non per la guancia, fatto che non si verifica comunque sempre: la sua mano aveva certamente sparato.▼
Poco dopo un poliziotto J. D. Tippit, fermò un uomo che corrispondeva al sospettato ma questi lo uccise con alcuni colpi di pistola.
l'assassino del poliziotto avvennne alle 13:09.</br>
▲Notato camminare nei pressi di un cinema in atteggiamento sospetto, Oswald vi entrò senza pagare il biglietto e la cassiera chiamò la polizia. Per questo motivo, arrivarono 26 poliziotti, che lo consideravano l'assassino del collega, e Oswald dopo una breve colluttazione fu arrestato e portato alla centrale di polizia. Mentre veniva riconosciuto da alcuni testimoni come l'assassino del poliziotto:
Il fucile trovato nell'edificio, vicino alla finestra, risultò essere di Oswald, in tasca gli trovarono lun revolver carico, con il quale la polizia ritenne potesse avere ucciso l'agente di polizia Tippit: i proiettili erano gli stessi. Venne sottoposto al test dei nitrati, positivo per la mano, ma non per la guancia, fatto che non si verifica comunque sempre: la polizia ritenne che la sua mano aveva certamente sparato.
Oswald negò tutto, venne ripetutamente fotografato mentre sorrideva alla folla e faceva il [[saluto a pugno alzato]], e, avvicinato da un giornalista durante un'improvvisata conferenza stampa nella quale aveva richiesto assistenza legale<ref>{{Cita libro
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