Ex Pastificio Pantanella (via Casilina): differenze tra le versioni

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Tra il 1958 e il 1961 viene realizzato il biscottificio dall'architetto [[Silvano Ricci]]. La Pantanella fu per un paio di decenni (anni cinquanta e sessanta) un'azienda d'avanguardia e di rilievo europeo.
 
Negli anni sessanta la vasta proprietà passò sotto diverse altre proprietà, fino a quando, dal 1970, il pastificio entrò in una grave crisi finanziaria. I circa 400 dipendenti iniziarono uno sciopero che si protrasse per oltre un anno con l'occupazione della fabbrica, fino all'accordo tra la proprietà e i lavoratori firmato il 24 novembre 1971<ref>[https://tarcisiotarquini.com/2019/06/03/la-lunga-lotta-della-pantanella/ ''La lunga lotta della Pantanella'', Tarcisiotarquini.com]</ref>. Ma i progetti di ristrutturazione dell'azienda, che prevedevano tra l'altro la costruzione di un secondo stabilimento a [[Latina]], non furono mai sviluppati e il pastificio Pantanella chiuse definitivamente.
Negli anni sessanta la vasta proprietà passa sotto diverse altre proprietà, fino a quando, in seguito a una crisi finanziaria avvenuta nei primi anni settanta, il pastificio chiude e gli edifici rimasero abbandonati.
 
La struttura rimase abbandonata fino alla fine degli anni ottanta, quando divenne rifugio per centinaia di extracomunitari in un'occupazione abitativa guidata dal fondatore della Caritas don [[Luigi Di Liegro]]<ref>{{Cita news |url=https://www.romasette.it/monsignor-di-liegro-una-vita-accanto-ai-poveri/ |titolo=Monsignor Di Liegro, una vita accanto ai poveri |data=19 gennaio 2021 |pubblicazione=La Repubblica |accesso=19 aprile 2021}}</ref> e dall'associazione United Asian Workers Association (Uawa). Alla fine del 1990 la struttura venne sgomberata<ref>{{Cita news |url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/11/07/chiude-la-fabbrica-degli-immigrati-pantanella-giorni.html |titolo=Chiude la fabbrica degli immigrati Pantanella, a giorni lo sgombero |data=7 novembre 1990 |pubblicazione=La Repubblica |accesso=19 aprile 2021}}</ref>.
Negli anni novanta la struttura viene occupata da immigrati, i quali, però, vennero ben presto sgomberati.
 
Gli edifici vennero così acquistati dalla società [[Acqua Pia Antica Marcia]] che, tra il 1998 e il 2001, ne ha curato il recupero e la riconversione a residence<ref>{{Cita|Appartamenti Porta Maggiore|La nostra storia.}}</ref>, su progetto dell'architetto [[Bruno Moauro]].<ref name="ArchiDiap">{{Cita|ArchiDiAP|Pastificio Pantanella.}}</ref>