Giovanni Battista Crema: differenze tra le versioni

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|titolo = Giovan Battista Crema (1883-1964)|curatore = Lucio Scardino|editore = Liberty House|città = Ferrara|anno = 1993}}</ref> a partire dall'età di quattordici anni<ref name=iacopetti /> presso il celebre ritrattista [[Angelo Longanesi-Cattani]].<ref name=revoltella>{{Cita web|url=https://revoltellamuseum.com/studi.php?ID=11|titolo=Dalle collezioni del museo: le opere divisioniste del ferrarese Crema|editore=Museo Revoltella|accesso=29 luglio 2020}}</ref> Due anni dopo, Crema si trasferì a [[Napoli]] per frequentarvi l'[[Accademia di belle arti di Napoli|Accademia di belle arti]], e lì fu allievo di [[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]] e [[Michele Cammarano]].<ref name=carro>{{Cita web|url=http://www.carro.it/amici/alberto/index.html|titolo=Note biografiche|accesso=29 luglio 2020}}</ref> A seguito del decesso di Morelli, avvenuto nell'agosto del 1901, Crema decise di completare gli studi presso l'[[Accademia di belle arti di Bologna]], seguito da [[Domenico Ferri]].<ref name=franza />
 
Terminata l'esperienza bolognese, nel 1903 Crema si trasferì a [[Roma]] insieme alla madre rimasta vedova.<ref name=sba>{{Cita web|url=http://www.sba.it/artisti-in-galleria/crema-giovanni-battista-biografia-quadri-in-vendita-valutazione-stima-perizia-certificata-di-dipinti-di-crema-giovanni-battista/|titolo=Crema Giovanni Battista (1883-1964)|sito=sba.it|accesso=29 luglio 2020}}</ref> Lì si unì al movimento artistico dei giovani capitolini, al cui centro era la figura di [[Giacomo Balla]].<ref name=carro /> Tra gli altri artisti entrati in contatto con Crema si citano [[Domenico Baccarini]], [[Umberto Boccioni]], [[Duilio Cambellotti]], [[Giovanni Prini]] e [[Gino Severini]]; avvicinatosi a temi sociali, collaborò con delle illustrazioni all'''[[Avanti! della domenica]]''.<ref name=revoltella /> Nel 1905 debuttò in una mostra presso l'Esposizione di Belle Arti con un [[trittico]] intitolato ''L'istoria dei ciechi dolorosa''.<ref name=sba /> Ottenuto discreto successo, iniziò per Crema un periodo di frequenti esposizioni, tra cui l'Esposizione di Belle Arti del 1907, nell'ambito della quale gli fu dedicata un'intera sala in cui l'artista presentò 12 opere;<ref name=iacopetti /> le quadriennali di [[Torino]] e [[Milano]] e le [[Esposizione nazionale italiana|esposizioni nazionali]];<ref name=carro /> e le esposizioni internazionali di [[Buenos Aires]] (1910), [[Barcellona]] (1911) e Roma (1911).<ref name=sba /> Nel 1906 si sposò con Luisa Tucci.<ref name=iacopetti /> Nel 1909 l'esposizione a [[Rimini]] gli valse la medaglia d'argento, mentre le sue opere ottennero quella d'oro presso l'Esposizione Donatelliana a [[Livorno]] nello stesso anno.<ref name=iacopetti /> Sempre nel 1909 partecipò a una collettiva presso il [[Palazzo dei Diamanti]] di Ferrara. Sue illustrazioni comparvero nel volume ''Leggende Romane'' a cura di Luigi Callari nel 1913.<ref name=carro /> Parallelamente all'attività di pittore, Crema fu anche [[giornalismo|giornalista]].<ref name=iacopetti /> Nonostante l'affinità della sua pittura con quella dei colleghi della "[[Secessione romana]]", Crema non aderì mai al gruppo, anzi si pose nei suoi confronti in aperta polemica, denunciando nei suoi scritti i meccanismi massonici della politica culturale capitolina<ref>{{Cita libro|autore=Manuel Carrera|titolo=Giovanni Battista Crema (1883-1964): divisionismo, simbolo e realtà|data=2020|editore=PisaniBerardi|città=Roma|isbn=788860500182}}</ref>.
 
Con lo scoppio della [[prima guerra mondiale]], Crema fu chiamato sotto le armi e servì sul fronte carsico quale tenente di fanteria.<ref name=sba /> Durante la guerra subì gravi ferite e rimase invalido.<ref name=carro /><ref name=sba /> Nel 1920 tornò a esporre nella natìa Ferrara, dedicando le sue opere all'esperienza bellica appena trascorsa, che aveva lasciato in lui profonde impressioni.<ref name=franza /><ref name=iacopetti /> Gli anni '20 furono caratterizzati dall'avvicinamento del pittore al [[simbolismo]].<ref name=revoltella /> Nel 1921 partecipò con buon riscontro alla biennale romana, presentando ''Danzatrici'' e ''Parisina Malatesta'', oggi entrambe nelle collezioni pubbliche di Ferrara.<ref name=revoltella /> Nel 1922 le capacità di Crema furono notate da [[Filippo de Pisis]], che ne lodò le qualità tecniche.<ref name=franza /> Nel 1928 fu organizzata una personale presso la [[Villa comunale di Napoli]], che ottenne gli apprezzamenti della critica e un notevole afflusso di pubblico.<ref name=iacopetti /><ref>{{Cita web|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170404094437/http://www.fondazionecrtortona.it/divisionismo/artisti/giovanni-battista-crema/|url=http://www.fondazionecrtortona.it/divisionismo/artisti/giovanni-battista-crema/|titolo=Crema - il Divisionismo|dataarchivio=4 aprile 2017|editore=Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona|accesso=29 luglio 2020}}</ref> Crema restò nel tempo fedele al proprio stile personale, rifuggendo le mode che via via si avvicendavano nel mondo dell'arte, e ciò lo portò ad allontanarsi gradualmente dalla scena pubblica, pur continuando a produrre e a esporre.<ref name=franza /><ref name=iacopetti /> Negli anni '30 Crema riprese alcuni dei temi sociali trattati nei primi anni di attività, e dipinse anche numerosi paesaggi e opere sacre.<ref name=revoltella />
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Giovanni Battista Crema, pittore nella vita e nelle opere|curatore=Gustavo Brigante Colonna|editore=Palombi|città=Roma|anno=1954}}</ref>
* {{Cita libro|autore=Manuel Carrera|titolo=Giovanni Battista Crema (1883-1964): divisionismo, simbolo e realtà|data=2020|editore=Berardi|città=Roma|isbn=788860500182}}
* {{Cita libro|titolo=Giovanni Battista Crema. Oltre il Divisionismo|curatore=Manuel Carrera|curatore2=Lucio Scardino|editore=Ferrara Arte|città=Ferrara|anno=2021|pp=51-53|isbn=9788889793602}}