Cupro: differenze tra le versioni

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Il procedimento, nato in [[Germania]] alla fine dell'ottocento, ha avuto applicazioni industriali a partire dal [[1911]], ad opera della [[Bemberg (azienda)|Bemberg]] e poi rilanciata in diversi paesi, [[Italia]] compresa, negli anni tra le due guerre.
 
Il processo prevede di partire dai linters di [[Cotone (botanica)|cotone]], i corti filamenti vicino al seme che sono il sottoprodotto dell'industria cotoniera e che presenta una composizione chimica ([[cellulosa]]) simile a quella delle fibre di cotone. La cellulosa, particolarmente pura, viene disciolta in una soluzione cuproammoniacale ([[rame]] e [[ammoniaca]]) che poi viene estrusa nel filatoio in forma di filo o anche di fiocco. Il prodotto si presenta come il [[rayon]], più simile alla seta sia come lucentezza, sia come ''[[mano (tessitura)|mano tessile]]''. Si possono avere fili multibava estremamente sottili, anche di [[Titolazione (tessile)|danaratura]] di 1 dtx (decitex).
 
La produzione era originariamente molto inquinante, perché le acque di lavaggio contenevano elevate quantità della soluzione cuproammoniacale e soprattutto il rame ha effetti devastanti sull'ecosistema. Enormi progressi sono stati poi compiuti sotto questo aspetto. Il prodotto con il marchio ''Bemberg Cupro'' può essere commercializzato solo dall' [[Bemberg (azienda)|omonima azienda]], mentre un prodotto similare è prodotto anche da una azienda giapponese.