Femminicidio: differenze tra le versioni

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Aggiunta informazione fondamentale sulle ambiguità italiane nel calcolo dei femminicidi, con fonte autorevole
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Nell'ordinamento penale italiano il termine ha fatto la sua comparsa con il decreto legge 14 agosto 2013, n. 93 (convertito nella legge 15 ottobre 2013, n. 119) recante "Nuove norme per il contrasto della violenza di genere che hanno l'obiettivo di prevenire il femminicidio e proteggere le vittime".
L'incidenza del fenomeno in Italia nel periodo 2004-2015 è di 0,51 morti per 100.000 donne residenti, il valore più basso tra tutti i 32 paesi europei e nordamericani del citato rapporto [[Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine|UNODC]], un dato molto inferiore alla metà della media dei 32 paesi osservati (1,23 su 100.000)<ref name="Dalla Zuanna-Minello"/>. Il dato italiano è il migliore anche per ciò che riguarda i femminicidi di cui è autore il partner o l’ex partner, con un'incidenza di 0,23 uccisioni ogni 100 mila donne residenti, minore della metà del dato medio riferito ai dodici paesi per cui erano disponibili dati confrontabili<ref name="Dalla Zuanna-Minello"/>.
 
La legislazione italiana non contempla una definizione di femminicidio inteso come uccisione di una donna per questioni di genere, cioè come un omicidio in cui l'appartenenza al genere femminile della vittima è causa essenziale e movente dell'omicidio stesso. Non è stato previsto nemmeno, fino al Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere adottato nel luglio 2015, un sistema integrato di raccolta e di elaborazione dei dati sul fenomeno. Per questa ragione il numero di femminicidi accertati differisce a seconda del soggetto rilevatore e dei criteri di classificazione seguiti . In particolare, i dati forniti dalle forze dell’ordine si riferiscono a tutti gli omicidi con vittime di sesso femminile e non solo a quelli nei quali il movente del reato è costituito dal genere (ovvero i femminicidi in senso proprio)<ref>{{Cita web|url=http://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/file/repository/notizie/2017/femminicidio.pdf|titolo=Femminicidio - Commissione parlamentare d'inchiesta
- Senato 25 Novembre 2017|pp=12-13}}</ref>.
 
L'[[Istituto nazionale di statistica|ISTAT]] non calcola gli omicidi di donne per motivi di genere, ma solo il totale di omicidi (commessi da chiunque, anche da donne, con qualunque movente, anche economico). Dai numeri si osserva che il fenomeno è in costante decrescita dal 1992. In 25 anni gli omicidi totali di donne sono quasi dimezzati, passando da un tasso di 0,64 vittime su 100.000 abitanti nel 1992, al tasso di 0,36, nel 2017 <ref>{{Cita web|url=https://www.istat.it/it/files//2020/11/Grafico_1_Omicidi_delle_donne-1.xlsx|titolo=}}</ref>(-44%, in 25 anni). Il numero di omicidi totali di donne (non solo di femminicidi) è passato da 187 omicidi, nel 2002, a 111 omicidi totali di donne, nel 2020 <ref>{{Cita web|url=https://www.istat.it/it/files//2018/04/omicidi-relazione-autore-DCPC-anni-2002-2019.xlsx|titolo=}}</ref>(- 41%, in 18 anni).<ref>{{Cita web|url=https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/omicidi-di-donne|titolo=Istat.it - Violenza sulle donne|sito=www.istat.it|accesso=30 dicembre 2020}}</ref>