Romeo e Giulietta: differenze tra le versioni

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Una prima struttura della trama si delinea invece nella novella di ''[[Mariotto e Ganozza]]'' di [[Masuccio Salernitano]], composta nel 1476, ma ambientata a [[Siena]]. La sua versione della storia comprende il matrimonio segreto, il frate colluso, la mischia in cui un cittadino di primo piano viene ucciso, l'esilio di Mariotto, il matrimonio forzato di Ganozza, la pozione e il messaggio fondamentale che si smarrisce. In questa versione Mariotto viene catturato e decapitato e Ganozza muore di dolore. Sia il tono sia la trama dell'opera mostrano delle notevoli differenze dall'opera di Shakespeare: Masuccio insiste più volentieri, almeno all'inizio, sull'aspetto erotico e spensierato della loro relazione, ben lontana dall'aspetto di sacralità che avrebbe acquisito in seguito. Ganozza trangugia allegramente la pozione (la Giulietta di Shakespeare beve il narcotico con terrore e da quei suoi versi sarebbero usciti dei presagi sinistri della catastrofe che avrebbe seguito di lì a poco). L'ambientazione di Masuccio è molto più solare, mediterranea e priva dell'atmosfera [[Gotico|gotica]] [[letteratura inglese|anglosassone]], mentre la morte di Tebaldo – qui scaduto a un ignoto "onorevole cittadino" – è effetto (non immediato) di una bastonata assestatagli da Mariotto in seguito a un'animata discussione. Non vi è ancora nessun duello, né un [[Mercuzio]].
 
[[Luigi da Porto]] nella sua ''Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti'', pubblicata nel 1530 circa, diede alla storia molto della sua forma moderna, rinominando i giovani Romeo e Giulietta e trasportando l'azione da Siena a Verona (città che ai tempi di Da Porto era strategicamente importante per [[Repubblica di Venezia|Venezia]]), all'epoca di [[Bartolomeo I della Scala|Bartolomeo della Scala]], nel 1301-1304. Da Porto presenta il suo racconto come storicamente vero e nella trama sono già presenti elementi chiave: personaggi corrispondenti a quelli di Shakespeare (Mercuzio, Tebaldo e Paride), la rivalità tra famiglie, la rissa, la morte di un cugino dell'amata perpetrata da Romeo, il bando dalla città di quest'ultimo e il tragico suicidio di entrambi, Romeo con un veleno e Giulietta trattenendo il fiato. Da Porto trovò forse ispirazione da vicende autobiografiche, ovvero il suo amore con [[Lucina Savorgnan]], nel contesto delle [[faida|faide]] fra famiglie nobili in [[Friuli]]. Quest'ultime ebbero inizio con il ''[[Crudele giovedì grasso]]'' ad Udine nel 1511, di cui da Porto fu testimone e che ricorda nelle ''Lettere storiche di Luigi da Porto vicentino, dall'anno 1509 al 1528'' (a cura di B. Bressan, Firenze, 1857).<ref>{{cita libro|titolo=Il sangue s'infuria e ribolle. La vendetta nel Friuli del Rinascimento|autore=Edward Muir|editore=Cierre edizioni|città=Verona|anno=2010|pp=153-154|isbn=8883145801}}</ref><ref>Albino Comelli e Francesca Tesei, ''Giulietta e Romeo: l'origine friulana del mito'', L'Autore Libri, Firenze, 2006.</ref> Rielaborata nelle riduzioni drammatiche ''Giulia e Romeo'' (1553) di Clizia<ref name="Boldiero1553">{{Cita libro|autore=Clizia (veronese)|autore2=Gherardo Boldiero|titolo=L'infelice Amore de i Dve Fedelissimi Amanti Givlia, E Romeo, Scritto in Ottava Rima Da Clitia Nobile Veronese Ad Ardeo Svo ...|url=http://books.google.com/books?id=Kq-mPQAACAAJ|anno=1553|editore=In Vinegia Appresso Gabriel Giolito de Ferrari et fratelli}}</ref> (attribuito al nobile veronese Gerardo Boldiero) e ''Hadriana'' di [[Luigi Groto]] ([[1578]]), la ''Historia'' fu ripresa da [[Matteo Bandello]] e inclusa nel secondo volume delle sue ''[[Novelle (Bandello)|Novelle]]'' del 1554. Bandello introduce la nutrice e Benvolio.
 
=== Versioni francesi e inglesi ===