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Del nuovo cannone vennero realizzati alcuni prototipi, e si passò alla produzione in serie, ma il sistema di caricamento automatico a bracci oscillanti non fu mai messo a punto.<ref name=J8p38/> Il meccanismo che allineava il [[proiettile]] alla canna e lo introduceva nella camera di scoppio si rivelò irrealizzabile, così come quello di regolazione della [[Spoletta (armamento)|spoletta a tempo]],<ref group=N>Il problema fu risolto negli [[Stati Uniti d'America]] quando venne brevettata la spoletta di prossimità, ad attivazione [[Elettromagnetismo|elettromagnetica]].</ref> che doveva avvenire in tempi rapidissimi<ref name=J8p40/> Dopo una messa a punto laboriosissima che escluse il caricatore automatico a favore di un caricamento manuale più lento, ma più affidabile, i primi 60 esemplari vennero consegnati nel marzo del [[1943]].
Le prime unità ad esserne equipaggiate dovevano essere gli [[Incrociatore leggero|incrociatori leggeri]] [[Classe Capitani Romani]],<ref name=J8p40/> 6 pezzi per nave, che però imbarcarono le mitragliere da 37/54 mm.<ref name=Tuttostoria>[http://www.tuttostoria.net/storia-contemporanea.aspx?code=1343 Gli incrociatori leggeri classe Capitani Romani]</ref> Altre unità destinate ad esserne dotate dovevano essere la [[portaerei]] ''[[Aquila (portaerei)|Aquila]]'',<ref name=J8p41>{{Cita|Jacini 2018|p. 41}}.</ref> e la similare ''[[Sparviero (portaerei)|Sparviero]]'', con 12 pezzi per nave. Tali unità si trovavano in vari stadi di allestimento nel porto di [[Genova]], ma la cui costruzione venne interrotta nell'estate del [[1943]], e poi abbandonata in seguito alle [[Armistizio di Cassibile|vicende armistiziali]] dell'8 settembre [[1943]]. Anche i due incrociatori antiaerei classe Etna, requisiti dalla Regia Marina dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, e originariamente destinati alla marina thailandese, dovevano imbarcare, oltre alle 3 torri binate da 135/45, anche 10 pezzi singoli da 65/54.<ref name=J8p41/> Le due unità, ''Etna'' e ''Vesuvio'', si trovavano al 60% dell'allestimento presso la rada di [[Trieste]]
Diversamente la [[Kriegsmarine]],<ref name=J8p41/> che si era impadronita di alcuni [[Prototipo|prototipi]] e di vari esemplari in diversi stadi di costruzione, che giacevano presso la Ansaldo e i depositi della Regia Marina, nel corso del [[1944]]<ref name=J8p41/> decise di imbarcarli a bordo di alcune unità navali senza il dispositivo di caricamento automatico, sostituito da quello manuale.<ref name=J8p41/> Tra le unità che ne furono equipaggiate vi era il [[pattugliatore]] ''Petsamo'', impiegato nella scorta ai convogli costieri nell'Alto Tirreno.<ref name=J8p41/>
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