Maria Vetsera: differenze tra le versioni

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|FineIncipit = fu una [[nobildonna]] [[austria]]ca, celebre amante dell'arciduca [[Rodolfo d'Asburgo-Lorena]]<ref name="Maria"/><ref name="RodolfodAL">{{Treccani|asburgo-rodolfo-d-arciduca-ereditario-d-austria-ungheria|Asburgo, Rodolfo d', arciduca ereditario d'Austria-Ungheria|accesso=16 agosto 2018}}</ref>, erede al trono d'[[Austria-Ungheria]]<ref name="Maria"/><ref name="Mayerling"/><ref name="RodolfodAL"/>
}}
Maria e Rodolfo furono trovati morti nella tenuta di caccia di [[Mayerling (Alland)|Mayerling]]<ref name="Maria"/><ref name="Mayerling"/>, nella [[Bassa Austria]]. Tutto fa pensare a un caso di [[omicidio]]-[[suicidio]]<ref name="RodolfodAL"/>; alcuni, però, hanno avanzato l'ipotesi che non solo la baronessa, ma anche l'arciduca fossero stati in realtà uccisi (vedi: ''[[Fatti di Mayerling]]'').
 
== Origini delle famiglie Vetsera e Baltazzi ==
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== La vita ==
=== Dalla nascita al 1888 ===
Marie Alexandrine von Vetsera nacque quindi a Vienna il 19 marzo 1871 e durante l'infanzia e l'adolescenza visse a [[Londra]] e al [[Il Cairo|Cairo]] seguendo gli spostamenti del padre nella sua carriera diplomatica. Bruna, formosa e di aspetto piacente, dotata di temperamento melodrammatico e passionale, la ragazza era soprannominata dagli intimi ''Mary dear''. Negli anni Settantasettanta e Ottantaottanta dell'Ottocento, durante la stagione estiva, si recava spesso con la famiglia in villeggiatura a [[Pardubice]], nell'odierna [[Repubblica Ceca]], dove prima Elena e poi Maria conobbero la contessa [[Maria Luisa Larisch-Wallersee|Marie Louise von Larisch-Wallersee]] che tanta parte avrà nella tragedia di [[Fatti di Mayerling|Mayerling]].
 
Per quanto riguarda la vita di Maria Vetsera sembra non esserci molto da registrare fino al 1888, anno in cui la semplice infatuazione adolescenziale per il ''Kronprinz'' (erede al trono) Rodolfo si trasformerà in una vera relazione sentimentale. La sua educazione fu affidata ada un precettore amico del padre. Sembra che tra gli insegnamenti ci fossero, oltre alla lingua inglese, anche lezioni d'arte, di conversazione e di canto; la Vetsera infatti faceva parte del coro dell'Augustinerkirche.
 
Oltre a tale educazione modesta, ma assolutamente in linea con quanto insegnato alle giovani fanciulle della media aristocrazia austriaca, Maria era molto appassionata di equitazione.
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Maria Vetsera era già da tempo invaghita del principe ereditario quando si verificarono i primi incontri tra i due nella primavera del 1888 al [[Prater]] di Vienna. Per primi incontri s'intendono soltanto i momenti in cui i due si trovarono nello stesso luogo nel medesimo momento e non quando ebbero modo di parlarsi o di stare insieme da soli. Alle corse dei cavalli al Prater ella lo vedeva spesso seduto in tribuna o alla fine della gara, quando egli passava in rivista o in saluto lungo la ''Prater Allee''. Durante questi primi incontri vi furono solo giochi di sguardi e sorrisi, da cui sorse la convinzione della Vetsera, poi verificatasi fondata, di essere corrisposta dal principe o quantomeno notata.
 
Nell'estate del 1888 Maria partì per un viaggio di studi in [[Inghilterra]], e in tale occasione confessò in una lettera alla sua amica Hermine Tobis di provare un dolore molto profondo come se si dovesse separare dalla cosa più preziosa che vi fosse nella sua vita; si augurò inoltre di ammalarsi per rimanere a Vienna. Al suo ritorno dall'Inghilterra la baronessina scrisse alla sua amica Hermine, la quale tentava di dissuaderla da questo amore impossibile. Ma Maria lo amava ancora più profondamente; l'amore per [[Rodolfo d'Asburgo-Lorena|Rodolfo d’Asburgo]] era ormai diventato una vera ossessione.[[File:Rudolf_Portrait.jpg|thumb|Il Principeprincipe Ereditarioereditario "Kronprinz" Rodolfo d'Asburgo]]
La Vetsera, secondo la contessa Larisch, ai primi di ottobre, saputo che questa si sarebbe incontrata con il principe ereditario, la pregò di riferirgli che «una che gli vuole bene gli manda un saluto affezionato», dopodiché arrivò al punto di scrivere una lettera indirizzandola a lui, dove probabilmente (la lettera non è stata mai ritrovata) gli esprimeva tutti i suoi sentimenti. I due si rividero nel corso del mese di ottobre all'inaugurazione delle corse a Freudenau e all'inaugurazione della stagione teatrale, probabilmente al [[Burgtheater]] di Vienna. Secondo le rivelazioni fatte da Agnes Jahoda, cameriera personale della baronessina, la vicenda ebbe una vera svolta quando, a fine ottobre, Maria ricevette una raccomandata dal principe in persona, dove egli le confidava di sentire il suo medesimo bisogno, quello di parlarle, e le chiedeva un appuntamento al Prater.
 
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Alla fine di ottobre del 1888 sia Maria sia Rodolfo scrissero, indipendentemente l'una dall'altro, alla contessa Larisch, che si trovava a [[Pardubice]], chiedendole di ritornare al più presto a [[Vienna]] al fine di permettere un incontro tra i due al Prater per parlare. Tale richiesta si spiega con il fatto che Maria non poteva uscire di casa se non accompagnata dai genitori, o da qualcuno molto vicino alla famiglia, vista la sua minore età (17 anni); in questo frangente la Larisch avrebbe potuto con un pretesto far uscire Maria di casa con lei e permettere così il suo incontro con Rodolfo.
 
La Larisch arrivò a Vienna e l'incontro venne organizzato per il 5 novembre 1888, ma non al Prater bensì al castello (Burg). Di tale incontro si è certi perché la Vetsera lo racconta in una lettera alla sua amica Hermine. Alcuni autori (Holler, Haman e altri) sostengono che in realtà il primo incontro sia avvenuto precedentemente a tale data, ma non vi sono prove documentali di ciò. La tesi che anticipa gli incontri della Vetsera con Rodolfo addirittura alla primavera del 1888 viene sostenuta al fine di giustificare una presunta gravidanza della Vetsera che sarebbe iniziata il 5 novembre; non quindi data del primo incontro, ma data del primo rapporto intimo tra i due. Tuttavia tale evenienza non è mai stata provata.
 
=== La ''liaison'' tra Maria Vetsera e Rodolfo d'Asburgo ===
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Il 25 gennaio 1889 la Vetsera si recò da una chiromante, accompagnata dalla cameriera Agnes, per chiedere lumi sul proprio futuro. Probabilmente i due amanti avevano discusso della possibilità di uccidersi nell'incontro del 13 gennaio e anche nei due incontri successivi del 19 e del 24 dello stesso mese. Rodolfo d'Asburgo aveva da tempo manifestato intenti suicidi e aveva già proposto alla sua amica (intima) Mizzi Caspar di suicidarsi insieme; questa però non solo non accettò, ma si recò alla polizia dove denunciò l'accaduto.
 
Il giorno 26 gennaio 1889 avvenne un duro scontro tra l'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]] e il figlio Rodolfo in merito al pessimo andamento del matrimonio di quest'ultimo, alla sua vita sregolata, alla sua frequentazione scandalosa con la giovanissima baronessa Vetsera, nonché per le sue idee liberali troppo vicine ada una certa opposizione ungherese. Lo stesso giorno la madre di Maria, Elena, scoprì per la prima volta, o perlomeno così lei afferma nel suo opuscolo giustificativo, la relazione tra Maria e Rodolfo; in seguito Elena scrisse di non aver tuttavia sospettato che fosse già avvenuto un rapporto intimo.
 
Il giorno 27 gennaio ebbe luogo il ballo all'ambasciata germanica dove Maria e Rodolfo si rividero. È da smentire il fatto, da più autori riportato, che in tale occasione la Vetsera non si fosse inchinata al passaggio della consorte di Rodolfo, la principessa Stefania del Belgio. Tale fatto, completamente inconcepibile a quei tempi, non è stato mai riportato in nessuna memorialistica e in nessun diario delle persone presenti al ballo e nemmeno in nessun articolo di giornale dai giornalisti presenti. Il giorno 28 gennaio Maria Vetsera e la contessa Larisch uscirono di nuovo insieme, ufficialmente per delle commissioni ma invece per andare insieme al castello dal principe ereditario.
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Nella notte tra il 29 e il 30 gennaio 1889 Maria Vetsera perdeva la vita, e su tale elemento tutti gli autori sono concordi. Quasi tutti gli autori concordano inoltre che Maria sia morta alcune ore prima di Rodolfo. La versione ancora oggi più accreditata è che Rodolfo sparò alla tempia della Vetsera, pienamente consenziente, e poi rivolse l'arma contro di sé dopo aver scritto alcune lettere d'addio ai suoi familiari. La Vetsera avrebbe preso la decisione di morire con il suo amato dopo aver constatato l'impossibilità della loro relazione in vita. Altri autori sostengono invece che la Vetsera fosse morta durante la notte per le complicazioni di un aborto effettuato mediante una sonda che le sarebbe stata inserita al castello, prima di partire per Mayerling (versione Holler).
 
I corpi, completamente ricoperti di sangue, furono trovati dal conte Hoyos e dal servitore Loschek la mattina del 30 gennaio 1889; la baronessa Vetsera giaceva distesa sul letto alla sinistra del principe con il capo semi sommerso dai cuscini ede un fazzoletto stretto nella mano sinistra, il principe invece era piegato in avanti su se stesso e seduto sul bordo del letto. La notizia della morte del principe ereditario fu portata a Vienna dallo stesso conte Hoyos. Dalla corte arrivò l'ordine di non rendere noto che il principe ereditario era morto insieme alla sua amante, e venne così diffusa la notizia che Rodolfo d'Asburgo era morto per un [[colpo apoplettico]]; da Mayerling inoltre doveva uscire un solo cadavere.
 
Nel pomeriggio del 31 gennaio il conte Stockau e Alexander Baltazzi (fratello della madre di Maria) si recarono a Mayerling e alla presenza di un alto funzionario di polizia trasportarono il corpo della povera Vetsera nel cimitero del [[monastero]] di [[Heiligenkreuz bei Baden|Heiligenkreuz]], poco distante da Mayerling. Affinché non si venisse a sapere che a Mayerling era morta una seconda persona, il cadavere della Vetsera venne rivestito e sul capo fu posto il cappello a piume della defunta. Il corpo venne trasportato da Stockau, Baltazzi e dal funzionario di polizia in carrozza fino ada [[Heiligenkreuz bei Baden|Heiligenkreuz]], in questo frangente alla defunta fu infilato un manico di scopa tra il vestito e la schiena in modo che questa sembrasse ritta e non continuasse a cadere. Il cadavere venne seppellito in fretta nell'angolo dei suicidi del cimitero e nessuna lapide fu apposta. Il 16 maggio 1889 la famiglia Vetsera fece erigere la tomba che ancora oggi si può visitare a [[Heiligenkreuz bei Baden|Heiligenkreuz]].
 
== Le famiglia Vetsera dopo la morte di Maria ==
[[File:Helenevetsera.jpg|thumb|Elena Vetsera]]
[[File:Heiligenkreuz, grób kochanki arcyksięcia Rudolfa - Mary von Vetsera (grave of archduke Rudolf's lover - Mary von Vetsera).jpg|thumb|Heiligenkreuz, la tomba di Maria von Vetsera]]
Subito dopo la morte della baronessa Vetsera, alti funzionari di polizia dissero alla madre che Maria aveva avvelenato se stessa e il principe, e pertanto le consigliarono di lasciare Vienna immediatamente. Elena Vetsera partì il 31 gennaio per [[Venezia]] in treno, ma dilaniata dal dolore non riuscì a portare a termine il viaggio e tornò indietro. Nei mesi seguenti la famiglia Vetsera fu sempre più isolata dagli ambienti dell'alta società viennese, in quanto si imputava ada Elena Vetsera di essere stata a conoscenza della relazione di sua figlia con il principe Rodolfo e di non aver fatto nulla per evitarla.
 
Nel 1889 la Vetsera pubblicò un opuscolo giustificativo, subito sequestrato dalla polizia, dove venivano ricostruiti fedelmente i mesi che avevano preceduto e i giorni che avevano seguito la tragedia di Mayerling. Tali scritti, che furono comunque pubblicati in Germania, contribuirono all'isolamento della famiglia Vetsera. Elena Vetsera chiese più volte di poter parlare con Francesco Giuseppe, ma questi rifiutò sempre, facendo interloquire per lui alcuni funzionari. Dopo la tragedia, l'imperatore fece trasformare il casino di caccia di Mayerling in un [[convento]] di carmelitane, dove tuttora si prega per l'anima di Rodolfo.
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Da questa particolarità furono elaborate nuove congetture e teorie sulle cause della morte della Vetsera. Tuttavia un colpo di scena lo si ebbe il giorno 22 dicembre [[1992]], quando la ''Neue Kronen Zeitung'' rivelò che la tomba di Maria Vetsera era vuota. Il giorno 8 luglio [[1991]] [[Helmut Flatzelsteiner]], un mercante di mobili di [[Linz]] ossessionato dal bisogno di risolvere il mistero di Mayerling, aveva rubato il corpo di Maria Vetsera e, dopo averlo analizzato, aveva spedito alcune ossa all'istituto di medicina legale di Vienna. Il responso delle analisi affermò che i resti si riferivano a una ragazza tra i 15 e i 20 anni morta circa cento anni prima, in più sembra che fossero individuati nel cranio, che difettava però di un pezzo, un probabile foro d'entrata e un foro di uscita di una pallottola. Tuttavia l'analisi dei resti fu fermata in quanto si venne a sapere che erano i resti rubati della Vetsera.
 
Il 28 ottobre [[1993]] i resti della Vetsera furono inumatitumulati per l'ennesima volta nella tomba di Mayerling, questa volta sigillata con cura. Dal [[2007]] la bara fatta costruire dalla famiglia Vetsera nel 1889 è visibile nel museo del convento di Mayerling.
 
== Bibliografia ==