Massacri della Glacière: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Werther W (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Werther W (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Riga 4:
I rivoluzionari di Avignone – il cui territorio era allora feudo dello [[Stato pontificio]] – avevano espulso il vicelegato pontificio il [[12 giugno]] [[1790]] e votato l’unione con la [[Francia]], sollevando la reazione di parte della popolazione rimasta fedele al governo pontificio. L'[[Assemblea costituente]] preferì evitare contrasti con il papa, rimettendo la decisione al [[Luigi XVI di Francia|re]], competente nelle questioni diplomatiche.
 
La proposta degli avignonesi fu respinta, ma i disordini che a lungo seguirono fra i due diversi partiti – incoraggiati da presunte e ripetute lacrimazioni della locale statua della Madonna dei Cordiglieri – portarono a una grave tragedia: l’amministratore Lescuyer, sospettato senza fondamento di aver predisposto il sequestro dei beni papali, nell'ottobre del 1791 fu linciato da una folla di controrivoluzionari; fra questi, si ritenne vi fosse anche l’ex-sindaco della città. Circa sessanta persone furono sommariamente giustiziate nella Glacière, una delle torri del [[Palazzo dei Papi]] di Avignone, per iniziativa di [[Mathieu Jouve Jourdan]]. Il Jourdan sarà giudicato da un tribunale rivoluzionario e condannato a morte il [[27 maggio]] [[1794]]
 
=== Bibliografia ===