Gerardo Conforti: differenze tra le versioni

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In seguito alla sua ammissione all'Accademia di [[Accademia militare di Modena|Fanteria e Cavalleria]] [[Modena|di Modena]], fu costretto a smettere di giocare a calcio, e invece divenne un abile cavaliere.
 
Nel 1934 vinse a [[Sanremo]], su ''Claudine'', e due anni dopo vinse il prestigioso [[Concorso ippico internazionale "Piazza di Siena"]] su ''Sabà'', interrompendo cinque anni di dominio dei cavalieri francesi e guadagnando una forte popolarità in Italia. La vittoria gli permise di partecipare, quello stesso anno, alle [[Giochi della XI Olimpiade|Olimpiadi di Berlino]] come membro della squadra italiana. Nel 1937, con una squadra composta dal conte [[Alessandro Bettoni Cazzago]], Ranieri di Campello e Frassetto, vinse il “Gran Premio delle Nazioni ”, sempre in piazza di Siena. Nel 1939 vinse ancora, come membro di una squadra composta da Bettoni, Filippini e Gutierrez.
 
Combatté durante la [[seconda guerra mondiale]] come tenente di cavalleria del [[Reggimento "Savoia Cavalleria" (3º)|Reggimento "Savoia Cavalleria"]], e, con il grado di maggiore, fu protagonista della [[Carica di Isbuscenskij|famosa carica di Isbushensky]], l'ultima carica di cavalleria del [[Regio Esercito|Regio Esercito Italiano]] <ref>Giorgio Vitali, Sciabole nella steppa: la cavalleria italiana in Russia. Mursia, 1976 - p. 244</ref> <ref>[https://www.lacittadisalerno.it/sport/salernitana-olimpiadi-e-guerra-le-tante-vite-di-gerardo-conforti-1.2263047 Clodomiro Tarsia, Salernitana, Olimpiadi e guerra Le tante vite di Gerardo Conforti. La città di Salerno]</ref> .