Legge di Hooke: differenze tra le versioni

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Pino723 (discussione | contributi)
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{{Doppia immagine|destra|Apparato legge di Hooke.jpg|155|Apparato_verifica_legge_Hooke.jpg|150|Apparato di verifica della legge di Hooke}}
[[File:Grafico Legge di Hooke.jpg|miniatura|410x410px|Tipico andamento del grafico legge di Hooke]]
La validità della legge di Hooke per una molla può essere verificata in laboratorio anche tramite semplici attrezzature. In genere, l'obiettivo dell'esperimento è la determinazione del valore della costante elastica longitudinale <math>k_E</math> di una [[molla]].
 
Per fare ciò occorre sottoporre la molla a carichi crescenti, misurando il relativo allungamento <math>\Delta l </math>, pari alla differenza tra la lunghezza della molla sottoposta al carico, crescente, e la lunghezza della molla a riposo, ovvero non sottoposta ad alcun carico verticale, a meno del peso della molla stessa.

Il rapporto tra la forza <math>\mathbf F</math> applicata e l'allungamento <math>\Delta l </math> rappresenta esattamente il valore della costante elastica <math>k_E</math> di quella data molla. A questo punto occorre applicare forze verticali crescenti alla molla che, seguendo la legge di Hooke, produrrà allungamenti <math>\Delta l </math> direttamente proporzionali alle forze <math>\mathbf F</math> applicate. I singoli valori di costante elastica <math>k_E</math> così determinati, se l'esperimento è svolto correttamente, risulteranno costanti, a meno di eventuali [[Errore di misurazione|errori di misura]] da determinarsi con la [[teoria degli errori]].
 
Nel caso in cui <math>n</math> molle fossero poste in serie, si può dimostrare e verificare sperimentalmente che, in analogia con quanto avviene in campo elettrico con le resistenze elettriche poste in parallelo, il valore della costante elastica equivalente totale <math>Keq</math> sarà in relazione con le costanti elastiche delle singole molle <math>k_i</math> poste in serie secondo la seguente relazione: